L'esonero sarà riconosciuto in forma integrale (100% del contributo IVS) per i primi tre anni, nel limite del 66 per cento il quarto anno e nel limite del 50 per cento il quinto anno. Il beneficio spetterà quindi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che si iscrivono nel 2017 alla previdenza agricola e per un periodo massimo complessivo di cinque anni. Per effetto di una modifica approvata dalla Camera lo sgravio si applicherà anche ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di età inferiore a quaranta anni che nell'anno 2016 hanno effettuato l'iscrizione nella previdenza agricola con aziende ubicate nei territori montani di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601, e nelle zone agricole svantaggiate delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984. In tal caso lo sgravio sarà riconosciuto a partire dal 1° gennaio 2017.
L'esonero dal versamento dei contributi non sarà cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente e sarà attribuito nel limite massimo delle norme europee sul de minimis. Si ricorda a tal proposito che attualmente ci sono delle agevolazioni sull’aliquota contributiva per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dovuta da questi lavoratori, relative sia all’età dell’assicurato (qualora sia minore di 21 anni) che alla zona tariffaria nella quale viene svolta l’attività lavorativa stessa (con una tutela per coloro che operano nelle zone definite “svantaggiate”). Interessati dalle misure, secondo quanto si legge nella Relazione Illustrativa allegata dal Governo alla Legge di Bilancio, saranno circa 6mila nuovi iscritti per l'anno 2017 con età inferiore a 40 anni, di cui 4.600 nella categoria Coltivatori Diretti e 1.400 nella categoria IAP.