Esodati, subito un nuovo decreto per tutelare gli ultimi 50mila lavoratori

redazione Venerdì, 29 Maggio 2015
L'ulteriore provvedimento potrebbe essere a costo zero per le casse dello stato dato che avanzano oltre 60mila posti nelle precedenti sei salvaguardie.

Kamsin Risolvere una volta per tutte il problema degli esodati prima di approvare la flessibilità in uscita. Lo hanno ribadito ieri, ancora una volta, i Comitati di categoria sotto la sede dell'Inps a Roma. Gli esodati tecnicamente sono coloro che avevano siglato accordi per l'uscita dal mondo del lavoro prima del 2012 e che, per via della Legge Fornero, sono rimasti senza lavoro e senza pensione. Il Parlamento sino ad oggi ha varato ben 6 provvedimenti ed ha ripristinato le vecchie regole previdenziali nei confronti di 170mila lavoratori. Eppure da qui al 2019 ci sono altri 49.500 lavoratori che con le vecchie norme avrebbero maturato la pensione e che, invece, sono rimasti esclusi da ogni tutela.

I denari per aiutarli però già sono stati stanziati osservano gli interessati: l'Inps ha utilizzato solo 110mila posizioni delle oltre 170mila disponibili e, pertanto, pur mettendo da parte altre 10mila posizioni al vaglio dell'istituto, avanzano almeno altri 50mila posti da poter impiegare per estendere i profili di tutela sino al 2019. In parlamento sono stati presentati già due provvedimenti in tale direzione, uno da parte del Pd l'altro dalla Lega. Il primo, piu' prudente, ne salva solo 26 mila estendendo sino al 6 gennaio 2017 (dal 6 gennaio 2016) i termini per entrare nella salvaguardia; l'altro, quello leghista, pone come unico limite quello del completo esaurimento delle risorse all'uopo stanziate dai precedenti provvedimenti. In entrambi i casi, ricordano i Comitati, si può fare quest'operazione senza chiedere risorse aggiuntive al Tesoro.

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