Pensione Anticipata, Crudo (Inps): Governo decida sullo stop alle penalizzazioni

Eleonora Accorsi Giovedì, 11 Giugno 2015
La misura coinvolge oltre 25 mila assegni liquidati con la massima anzianità contributiva tra il 2013 ed il 2015. Soprattutto Donne.

La depenalizzazione degli assegni liquidati ante 2015 potrà aver luogo solo a seguito di una specifica modifica da approvare per via legislativa. Lo ha sottolineato ieri il Direttore Generale dell'Inps, Antonello Crudo, nell'ambito dell'audizione a cui ha preso parte assieme al Presidente dell'Inps, Tito Boeri, presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

La legge di stabilità del 2015 ha eliminato la penalizzazione, cioè quel taglio dell'1-2% sulle quote retributive dell'assegno per coloro che accedono alla pensione anticipata prima di aver compiuto i 62 anni a partire dal 1° gennaio 2015 sino al 31 dicembre 2017. Ma la misura non ha effetto retroattivo. Pertanto chi è uscito prima del 2015 si continua a ritrovare con l'assegno decurtato; un problema che complessivamente coinvolge oltre 25 mila lavoratori, soprattutto donne che non hanno voluto dilatare l'uscita sino ai 62 anni. 

Un intervento in tal senso comunque è già proposto dagli Onorevoli Gnecchi e Damiano all'interno del disegno di legge sulla settima salvaguardia (il ddl 2958) all'esame in questi giorni della stessa Commissione Lavoro della Camera e che potrebbe avere il disco verde dell'Aula dopo l'estate. Il nodo è tutto sulle risorse anche se la misura non dovrebbe avere un costo eccessivo: la stessa Gnecchi, nel presentare i correttivi nel disegno di legge, ha quantificato come "irrisorie" le risorse necessarie per eliminare il taglio a questi assegni.

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