Pensione Anticipata, Addio alla penalizzazione anche nelle gestioni pubbliche

Eleonora Accorsi Lunedì, 05 Settembre 2016
L'Inps procede con la ricostituzione d'ufficio degli assegni dei pensionati usciti tra il 2013 ed il 2014 con la massima anzianità contributiva.   

Stop alla penalizzazione sulla pensione anticipata anche per i pensionati appartenenti alle gestioni pubbliche. L'Inps sta procedendo questo mese alla ricostruzione d'ufficio degli assegni di quei pensionati che hanno lasciato il lavoro tra il 2013 ed il 31 dicembre 2014 con la massima anzianità contributiva subendo la riduzione dell'1-2% per ogni anno di anticipo rispetto all'età di 62 anni.

La questione. La legge 208/2015 ha cancellato, a partire dal 1° gennaio 2016, le penalizzazioni sui lavoratori che sono usciti con i requisiti individuati dalla legge Fornero per la pensione anticipata (41 anni e 6 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini). L'individuazione della platea interessata dalla novella non è facile per i non addetti ai lavori. Quindi è sempre consigliabile verificare la determina della pensione per comprendere se la prestazione è stata oggetto o meno dell'applicazione delle riduzioni suddette. E se quindi deve essere oggetto della ricostituzione. 

In linea generale il provvedimento riguarda coloro che hanno ottenuto la pensione anticipata tra il 1° febbraio 2013 (agosto 2013 se autonomi) ed il 31 dicembre 2014 con meno di 62 anni. Chi è uscito dopo il 2014, infatti, non ha visto più l'applicazione della suddetta riduzione grazie all'articolo 1, comma 113 della legge 190/2014 che la ha eliminata riguardo alle prestazioni con decorrenza successiva a questa data; mentre chi è uscito entro il gennaio 2013 (luglio 2013 se autonomi) lo ha fatto in quanto aveva raggiunto i 40 anni di contributi entro il 31.12.2011 e, pertanto, avendo raggiunto il diritto alla pensione prima della Legge Fornero, non è incappato nelle penalizzazioni sopra indicate. C'è da dire che la penalizzazione non veniva, comunque, applicata qualora la pensione fosse stata maturata esclusivamente grazie alla sola contribuzione effettiva da lavoro (articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011). Sono proprio le donne quelle più penalizzate dato che l'anzianità contributiva loro richiesta era più bassa di un anno (41 anni e 6 mesi di contributi contro i 42 anni e 6 mesi degli uomini) e quindi già dalla metà del 2013 le prime lavoratrici avevano raggiunto il requisito contributivo per guadagnare l'uscita anticipata. 

Nello scorso mese, come già anticipato da pensionioggi.it, l'Istituto ha provveduto alla ricostruzione degli assegni a livello centrale delle pensioni anticipate erogate nei confronti degli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria (lavoratori dipendenti ed autonomi) che, dunque, con il cedolino di Agosto hanno avuto l'erogazione di un assegno depenalizzato con la restituzione dei ratei maturati dal 1° gennaio 2016. Dal prossimo mese la ricostituzione dovrebbe estendersi anche alle gestioni esclusive e sostitutive dell'assicurazione generale obbligatoria come, in particolare, le gestioni pubbliche (Cassa Stato e ex Casse di Previdenza Amministrate dal Tesoro, Cpdel, Cps, Cpi, Cpug). 

L'intera operazione porterà in dote ai pensionati un assegno più alto sino al 10-15% dell'importo attualmente in pagamento. Naturalmente la cifra varia a seconda dei casi: in generale gli aumenti più succulenti li vedranno quei lavoratori che sono usciti con largo anticipo (ad esempio a 57-58 anni) in quanto maggiore è la penalizzazione loro applicata. Il taglio, infatti, è graduato in funzione dell'età di pensionamento: 1% per ogni anno sino al 60° e 2% per ogni anno di anticipo ulteriore. Cosicchè, ad esempio, un lavoratore uscito a 57 anni subisce una riduzione dell'8% (2% sino al 60° più un 6% per gli anni 57-60). Le cifre in gioco dunque non sono proprio poche potendo arrivare anche ad oltre 100 euro al mese, un migliaio di euro l'anno. Da notare che con la ricostituzione saranno restituiti anche gli arretrati maturati dai pensionati a partire dal 1° gennaio 2016. Mentre non saranno restituiti, in quanto non previsto dalla legge, gli arretrati maturati nel 2015.  

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati