Pensioni, Damiano: portiamo avanti discussione su quota 97 e lavoratori precoci

redazione Giovedì, 01 Ottobre 2015
Secondo il Presidente della Commissione Lavoro della Camera è importante anche sbloccare la contrattazione nel pubblico impiego, in linea con la sentenza della Corte costituzionale n. 178 del 2015.
Aspettiamo che i ministri Poletti e Padoan ci dicano nei prossimi giorni cosa intendono fare sulle pensioni. Intanto, e’ sicuramente un successo di tutta la Commissione Lavoro della Camera  l’inserimento, promesso dal Governo, di ben tre provvedimenti nella legge di Stabilita’ che riguardano la previdenza: la settima salvaguardia degli esodati, Opzione Donna e la flessibilita’ in uscita”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.

“Il ministro Poletti – continua Damiano - parla dell’esigenza di trovare un equilibrio nei conti: noi insistiamo nel dire che gli esodati possono essere tutelati utilizzando i risparmi realizzati nell’apposito fondo. Opzione Donna, come ha sostenuto lo stesso ministero del Lavoro, non avrebbe bisogno di coperture: in ogni caso, per risolvere il problema, siamo disposti ad adoperare una piccola quota delle risorse accantonate sempre dal Fondo degli esodati purche’ si facciano bene i conti: oltre ai costi bisogna conteggiare anche i risparmi che derivano da un assegno pensionistico tagliato del 30% per piu’ di 18 anni”.

“Infine, per quanto riguarda la flessibilita’, che adesso ha molti padri, noi la stiamo sostenendo dalla scorsa legislatura: anche in questo caso, calcolando la sua applicazione con l’aspettativa di vita media di oltre 84 anni, si ottengono dei risparmi e non dei costi. Siamo pronti al confronto e non siamo piu’ disposti ad accettare a scatola chiusa i conteggi delle risorse necessarie per attuare le riforme: quando tra previsione e consuntivo ci sono differenze del 50% c’e’ qualcosa che non va”, conclude Cesare Damiano

“La prossima Legge di Stabilita’ – ha spiegato Damiano – dovra’ affrontare la questione della flessibilita’ nel sistema pensionistico: poter andare in pensione a partire dai 62 anni con 35 di contributi ed una ragionevole penalizzazione dell’8% oppure con 41 anni di contributi senza penalizzazioni sulla pensione, e’ una misura di modernizzazione del sistema, molto semplice, che combatte le nuove poverta’ di chi rimane senza lavoro e senza pensione e favorisce, con il turnover, l’occupazione dei giovani. Cercheremo con tutti i mezzi di portare a casa questo obiettivo di forte giustizia ed equità sociale”. 

“Sul versante del lavoro - conclude Damiano -, dobbiamo favorire chi intraprende una attivita’ autonoma adottando la Partita Iva con una tassazione piu’ equa, blocco definitivo della progressione dell'aumento dell'aliquota contributiva a carico delle cosiddette partite IVA con la progressiva equiparazione all'aliquota contributiva dei lavoratori autonomi, pari al 24 per cento, in linea con lo spirito del Jobs Act che prevede la progressiva scomparsa delle forme contrattuali ibride". 

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