Pensioni, Governo pronto al confronto. Damiano: rivedere meccanismo rimborsi ed esodati

redazione Domenica, 07 Giugno 2015
Il Presidente della Commissione Lavoro della Camera si dichiara ottimista anche di una possibile apertura del Governo sulla Riforma della Scuola.
La direzione del Pd di domani non deve diventare una resa dei conti, ma l’occasione per un confronto di merito”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera. “Come sinistra riformista – spiega Damiano – siamo interessati a riaprire nel Paese una stagione di dialogo: il Governo si confronti con il Parlamento e con le parti sociali sui temi cruciali del Paese e abbandoni la pretesa di asfaltare chiunque non sia d’accordo”.

“Renzi – continua Damiano – sta facendo delle aperture sulla possibilita’ di correggere alcuni disegni di legge, a partire dalla scuola, che possono aiutare la situazione e aprire la strada per nuovi miglioramenti, oltre a quelli gia’ conquistati grazie alla battaglia della minoranza. Come sinistra riformista abbiamo presentato e fatto approvare un ordine del giorno alla Camera sul tema dei precari della scuola: la nostra richiesta e’ che il Governo vada al di la’ delle 160.000 assunzioni previste risolvendo gradualmente ma definitivamente il problema, anche attraverso un apposito monitoraggio”.

“Sul tema delle pensioni – prosegue il presidente della Commissione Lavoro – abbiamo apprezzato il fatto che Renzi abbia aperto sulla flessibilita’, che affronteremo con una nostra proposta nella legge di Stabilita’, ma vorremmo migliorare da subito il decreto sulla indicizzazione delle pensioni e riaprire il capitolo degli esodati ”.

“Infine, sul tema del lavoro – aggiunge ancora Damiano – il Premier non puo’ dimenticare che la Delega del Jobs Act e’ stato approvata da tutto il Pd, minoranza compresa, ad eccezione di 29 parlamentari che non parteciparono al voto: quindi, in quella occasione, nessuna sinistra resistente o messa nell’angolo, come ha dichiarato Renzi a Repubblica”. “Il problema si e’ posto – spiega il deputato Pd – con il primo decreto, quando il Presidente del Consiglio ha deciso di inserire nelle nuove regole anche i licenziamenti collettivi, contro il parere unanime dei parlamentari del Pd delle Commissioni lavoro di Camera e Senato. Una scelta non necessaria, incoerente con il dialogo avvenuto sul tema del lavoro e politicamente sbagliata”. “Ricordare correttamente quello che e’ successo puo’ servire per rendere piu’ facile il confronto futuro”, conclude Damiano

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