La settima salvaguardia, l'opzione donna e il part-time per i lavoratori vicini alla pensione. Sono queste le misure che entrano ufficialmente nella legge di stabilità dopo le ultime limature. 
Un anno in più alle donne per optare per la pensione contributiva, una nuova salvaguardia per 26.300 esodati e part-time per i lavoratori vicini al compimento dell'età pensionabile. Sono queste le misure che entrano ufficialmente nella legge di stabilità nel testo depositato ieri dal Governo a Palazzo Madama (in calce gli articoli 18 e 19 estratti dal provvedimento) sul quale da domani inizierà la discussione in Commissione Bilancio. Cerchiamo dunque di fare il punto delle novità in arrivo, pur con la consapevolezza che queste misure potrebbero subire modifiche nel corso del lungo iter di approvazione, che, com'è noto, si concluderà a ridosso di Natale. 

Donne. Il primo intervento riguarda le lavoratrici. Coloro che maturano i 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) e 35 di contributi entro il 31 dicembre 2015 potranno continuare ad esercitare l'opzione donna ed andare in pensione con il ricalcolo contributivo dell'assegno. Anche se la decorrenza della pensione sarà successiva al 31 dicembre 2015. Si correggono in questo modo le due Circolari Inps del 2012 che avevano occultamente (ed indebitamente) ridotto di oltre un anno la durata di questo canale di uscita. Resta per ora l'applicazione della speranza di vita (in Parlamento si cercherà di rimuovere ) e delle finestre mobili (12 mesi per le dipendenti, 18 mesi per le autonome).

Qui i dettagli della misura

Salvaguardie. C'è una salvaguardia per altri 26.300 lavoratori esodati con l'allungamento di un anno dei profili di tutela già aperti con la sesta salvaguardia. A differenza di quest'ultima vengono inclusi anche i mobilitati da aziende fallite e nell'edilizia mentre per i lavoratori che nel 2011 assistevano parenti disabili c'è una stretta in quanto la tutela potrà essere invocata solo da coloro che fruivano del congedo per assistere figli con disabilità gravi. Nella legge di stabilità non c'è alcuna norma che preveda l'applicazione dei vasi comunicanti per i lavoratori in possesso della certificazione della DTL nell'ambito della quarta e sesta salvaguardia. Probabilmente la questione sarà risolta in via amministrativa. 

Qui i dettagli della misura

Part-Time alla pensione La legge di stabilità prevede, in via sperimentale per il triennio 2016-2018, il part time al 40-60% ai lavoratori dipendenti del settore privato (no pubblico impiego) a cui manchino non più di tre anni alla pensione di vecchiaia. Cioè a partire dai 63 anni e 7 mesi per gli uomini e a 62 anni e 7 mesi per le donne. Per l'attivazione del part-time servirà comunque un accordo con il datore il quale dovrà farsi carico del versamento dei contributi in busta paga, mentre ai contributivi figurativi pensera' lo Stato. Tramite questo meccanismo in sostanza il lavoratore potrà lavorare ad orario ridotto sino ad un massimo di tre anni senza subire alcuna penalità sull'importo dell'assegno dato che il delta contributivo sarà erogato dallo stato. E' previsto però un vincolo annuale di risorse che potrebbe limitare la platea degli interessati.

Qui i dettagli della misura.

Estensione della No Tax Area. C'è poi un intervento per estendere la no tax area per i pensionati a tutela del reddito e dell'assegno. L'intervento è previsto dal 2017, salvo si riesca ad anticipare di un anno la misura qualora l'Ue conceda maggiori margini di flessibilità sul bilancio. In particolare la “no tax area” per gli over 75enni passa da 7.500 euro a 8mila euro, equiparandola sia pure su un décalage differente a quella dei redditi da lavoro. Mentre per i pensionati sotto i 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.

Qui i dettagli della misura.

Flessibilità in uscita. Resta la grande assente. La Legge di stabilità non prevede un anticipo strutturale dell'età pensionabile. L'intervento, secondo il Governo, sarà rimandato agli inizi del 2016. 

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Documenti: il testo delle misure proposte dal Governo

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