Pensioni, l'età pensionabile slitta di altri cinque mesi dal 2019

Eleonora Accorsi Martedì, 14 Aprile 2015
La crescita dell'età anagrafica e di quella contributiva legata agli incrementi della speranza di vita Istat sarà piu' ripida a partire dal 1° gennaio 2019 rispetto a quanto previsto dalla Legge Fornero.

Kamsin L'età pensionabile aumenterà di ben 5 mesi dal 1° gennaio 2019 rispetto ai 4 mesi originariamente preventivati con lo scenario demografico istat 2007 utilizzato per "coniare" la Legge Fornero. Lo comunica l'istituto di previdenza con il messaggio inps 2535/2015 in occasione della certificazione del diritto alla pensione dei lavoratori che accedono alle prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà di settore o ai prepensionamenti introdotti dall'articolo 4 della legge 92/2012. La ragione dello slittamento è nell'adeguamento alla stima di vita che risulta piu' elevato di un mese rispetto alle stime del 2007.

Al riguardo, ricorda l'inps, si ritiene opportuno utilizzare i documenti previsionali più attuali a disposizione, lo scenario demografico Istat – base 2011, ripreso nel rapporto n. 15 della Ragioneria Generale dello Stato relativo alle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario, che prevedono un incremento di cinque mesi dell’età pensionabile per il biennio 2019-2020 rispetto a quanto già sancito per il triennio 2016-2018 (cfr. circolare n. 63 del 2015) e un corrispondente incremento dell’anzianità contributiva richiesta per la pensione anticipata.

Pertanto nel biennio 2019-2010 sarà necessario perfezionare 67 anni per accedere alle prestazioni di vecchiaia (rispetto ai 66 anni e 11 mesi previsti nella relazione tecnica alla legge Fornero) mentre per la pensione anticipata sarà necessario raggiungere 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne (rispetto ai precedenti, rispettivamente, 43 anni e 2 mesi e 42 e 2 mesi). Sale a 64 anni l'età per la fattispecie di cui all’articolo 24, comma 11, della legge n. 214 del 2011 (pensione anticipata per i lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1° gennaio 1996). In generale, comunque, lo slittamento di un mese interesserà tutte le prestazioni pensionistiche erogate dalla previdenza pubblica in ossequio ai principiali generali in materia di adeguamento alla stima di vita.

L'Inps ricorda, tuttavia, come la fissazione definitiva dell’età pensionabile per il biennio 2019-2020, ovvero dell’anzianità contributiva necessaria per il conseguimento della pensione anticipata, rimane comunque demandata per legge ad un decreto direttoriale da adottare durante il 2017. Solo l’emanazione di tale atto certificherà ufficialmente e definitivamente i requisiti pensionistici per il biennio 2019-2020, i quali potranno anche differire da quelli attualmente previsti.

Nulla viene modificato per il triennio 2016-2018 per il quale resta confermato l'adeguamento di 4 mesi come recentemente ribadito dalla Circolare Inps 63/2015.

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