Pensioni, Ok ad un comitato ristretto per la settima salvaguardia

Federico Pica Venerdì, 31 Luglio 2015
La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha avviato l'esame delle proposte per la settima salvaguardia.
Via libera alla costituzione di un comitato ristretto per adottare un testo base sulla settima salvaguardia in tempi brevi. Lo ha stabilito ieri la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati che ha iniziato l'esame delle tre proposte di legge in materia di salvaguardia presentate da Pd e Lega Nord. I lavori sono stati aperti dal Presidente della XI Commissione, Cesare Damiano, che ha fatto il punto sulle misure di salvaguardia attualmente esistenti e sul numero di certificazioni rilasciate dall'Inps. 

La copertura previdenziale - ha ricordato Damiano - riguarda, a oggi, una platea complessiva di poco più di 170.000 lavoratori. Secondo il report più aggiornato prodotto dall'INPS, che riepiloga la situazione al 13 luglio 2015, a fronte di una platea massima di 170.230 lavoratori salvaguardati, le certificazioni accolte sono pari a 114.317 e le pensioni liquidate ammontano a 78.334. Nel corso dei lavori è stato quindi ribadito che la necessità di un settimo intervento trae origine dal fatto che l'INPS ha stimato l'entità dei lavoratori privi di tutela in un numero pari a 49.000 soggetti, suddivisi nelle varie categorie oggetto di salvaguardie precedenti.

E per tale ragione, anche considerato che le tre proposte di legge in esame presentano misure abbastanza omogenee, la Commissione ha deliberato di costituire un comitato ristretto per lavorare proficuamente all'elaborazione di una proposta condivisa, che tenga conto delle diverse platee individuate dalle proposte di legge depositate. L'obiettivo della Commissione è di definire nei prossimi giorni un testo unificato che sia il più possibile condiviso dai gruppi, in modo da poter avviare quanto prima una proficua interlocuzione con il Governo. GamsinPer quanto riguarda le coperture finanziarie le proposte chiedono in via prioritaria l'utilizzo dei risparmi maturati nel Fondo di cui  all'articolo 1, comma 235, della legge n. 228 del 2012, nel quale confluiscono le eventuali economie accertate rispetto alle autorizzazioni di spesa previste per i precedenti interventi di salvaguardia (cd. Fondo esodati) che, da quanto si apprende, dovrebbero ammontare a poco piu' di 3 miliardi di euro. 

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