Pensioni, Padoan: i risparmi del Fondo Esodati non possono essere riciclati

redazione Mercoledì, 16 Settembre 2015
Il Ministro dell'Economia ha ribadito la posizione del MEF in materia di settima salvaguardia: i risparmi del Fondo sono stati acquisiti dall'Economia e pertanto si rende necessario un nuovo stanziamento per finanziare la misura.
Non è in programma una revisione strutturale della Legge Fornero, i risparmi del fondo destinato ai lavoratori esodati sono stati acquisiti dal Ministero dell'Economia e, pertanto, un eventuale nuovo intervento di salvaguardia dovrà essere finanziato ex novo.

Lo ha precisato oggi il ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, nel corso del question time alla Camera dei Deputati in risposta a diverse interrogazioni sulla normativa pensionistica sollevate da alcuni deputati. vamsin Restano pertanto le distanze sul finanziamento della settima salvaguardia anche se il Ministro Padoan ha ribadito che il Governo intende affrontare la questione addivenendo ad una soluzione per tutelare situazioni di disagio sociale create dalla Riforma Fornero del 2011.

Sul fronte delle risorse la questione è tutta contabile. Secondo Padoan il Fondo per i salvaguardati non è "un fondo su cui accumulare risorse". "Il trascinamento degli eventuali risparmi ad anni successivi a quelli previsti in sede di stanziamento - ha detto il Ministro dell'Economia - costituisce pertanto una deroga, non espressamente prevista dalla norma, al principio della annualità del bilancio dello Stato. Tale principio prevede la corrispondenza temporale fra le somme stanziate in bilancio in termini di competenza e gli oneri da coprire, e quindi non consente l'utilizzo di somme andate in economia, se non individuando una nuova necessaria copertura finanziaria. Ciò significa anche che le economie non sono utilizzate a copertura di altri oneri gravanti sul bilancio dello Stato.

Non si tratta, quindi, di sottrarre alcuna risorsa, non si svuota alcun fondo ad altri fini. Tra l'altro, allo stato della procedura, gli eventuali risparmi a partire dal 2013 non hanno certezza in quanto non è stata ancora conclusa, data la complessità dei sottostanti accertamenti sulle salvaguardie già chiuse, la procedura prevista dalla legge per la loro certificazione. In assenza di tale certificazione non si ha certezza della consistenza di tali eventuali risparmi". "In ogni caso, ove accertati sussistenti, quei risparmi non potrebbero essere utilizzati in anni successivi senza una espressa ed esplicita disposizione normativa, una copertura finanziaria riguardante gli anni nei quali sarebbe previsto il loro completo ed effettivo utilizzo, atteso che quei risparmi verrebbero ad incidere sul tendenziale dei conti pubblici" ha concluso Padoan.

Porta chiusa, invece, rispetto all'ipotesi di un intervento più strutturale di revisione della riforma Fornero. "Gli oneri di una maggiore flessibilità sulle pensioni si manifesterebbero nell'immediato con un impatto sul sentiero di aggiustamento della finanza pubblica", chiarisce Padoan, lasciando intendere che, in questo momento, non è una strada percorribile: "Introdurre ulteriore flessibilità comporterebbe oneri rilevanti strutturali per la finanza pubblica", dunque "andrebbe quindi valutato con attenzione il progetto tenendo conto dei costi e dei benefici". La flessibilità, conclude, "se deve essere considerata deve essere coerente con il principio di sostenibilità di lungo termine della riforma".

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