Pensioni, Pronti emendamenti in Senato per esodati ed opzione donna

Franco Fontana Mercoledì, 28 Ottobre 2015
Parte questa settimana l'iter ufficiale della Legge di Stabilità a Palazzo Madama. Diversi gli emendamenti in arrivo per estendere la platea della settima salvaguardia e l'opzione donna. 
Parte ufficialmente da giovedi' la sessione di bilancio, cioe' l'iter della legge di Stabilita' al Senato. La Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha stabilito che giovedi' mattina alle 9,30 con le comunicazioni in Aula del presidente, Pietro Grasso, si avviera' la sessione di bilancio.  Ieri la commissione Bilancio ha inziato l'esame del testo per i pareri, poi ci saranno i pareri delle altre commissioni e le audizioni, infine l'esame vero e proprio, con il termine per gli emendamenti che dovrebbe arrivare entro il 14 novembre; il ddl stabilita' dovrebbe dunque esordire in Aula il 16 Novembre per chiudere con la prima lettura entro la fine del mese di Novembre. Poi il provvedimento passerà all'esame della Camera per la seconda lettura. 

Pensioni, rinnovo degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato e contrattazione del pubblico impiego restano i capitoli della legge di stabilità sui quali si concentrerà il maggior numero di emendamenti. Almeno secondo le prime indicazioni provenienti dai partiti tanto di maggioranza che di opposizione. Sul fronte del pubblico impiego la battaglia si giocherà in particolare per incrementare i fondi destinati al rinnovo della parte economica dei contratti fermi ormai da sei anni, per la quale il Governo ha messo sul piatto solo 300 milioni di euro, una "mancia" secondo la parte sindacale che preme per aumenti più corposi. Lascia perplesso anche il blocco dei trattamenti accessori del personale dipendente delle amministrazioni pubbliche, punto sul quale si potrebbe arrivare ad un compromesso più favorevole per i lavoratori. 

L'altro capitolo caldo è quello previdenziale con una serie di modifiche che la minoranza dem si accinge a sostenere in Commissione Bilancio al Senato. Si parte dall'estensione dello stop alla penalizzazione sugli assegni liquidati prima del 2015, misura sostenuta nel ddl approvato lo scorso 1° ottobre dalla Commissione Lavoro e poi persa per strada durante la migrazione della misura nell'articolo 18 della legge di stabilità; per finire con una serie di modifiche alla settima salvaguardia sulle quali è altamente probabile una convergenza sia della minoranza dem che delle opposizioni.

Quasi certi diversi emendamenti per consentire la fruizione della salvaguardia anche a chi nel 2011 ha utilizzato congedi per assistere coniugi e genitori (il ddl governativo limita il beneficio ai soli titolari di congedi per figli con disabilità gravi) e per chi matura un diritto a pensione entro due o tre anni dalla fine della mobilità (il ddl governativo ha imposto un limite più basso, a dodici mesi, come sanciva la sesta salvaguardia, con una dubbia differenziazione a seconda se la cessazione del lavoro è avvenuta entro il 2012 o entro il 2014). Emendamenti in arrivo anche per correggere la limitazione che taglia fuori dalla tutela gli agricoli e gli stagionali.

Sel, M5S e Lega Nord poi hanno già annunciato la volontà di sostenere misure più ampie del perimetro indicato dal Governo estendendo la tutela a tutti i 49.500 lavoratori esodati con l'inclusione anche dei quota 96 della scuola, dei lavoratori quindicenni e dei macchinisti ferroviari, misure queste che tuttavia difficilmente saranno accolte dalla Bilancio per l'opposizione dell'esecutivo. Discussione aperta anche sull'opzione donna: la minoranza dem chiederà la disapplicazione della speranza di vita per consentire la fruizione del regime sperimentale anche alle donne nate nell'ultimo trimestre del 1958 o del 1957. Difficile, almeno per ora, che spunti una proroga oltre il 2015 come in molti richiedono.

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