La giornata di ieri, come già anticipato dalle pagine di questo giornale, ha visto l'approvazione da parte della Commissione dell'articolo 1 del provvedimento che contiene, tra l'altro, la scialuppa di salvataggio per 2.500 lavoratori della scuola ed altre modifiche sul pubblico impiego (è passata la proposta di estendere la deroga prevista dall'articolo 24, comma 15-bis del Dl 201/2011, cioè la cd. pensione a 64 anni anche ai dipendenti pubblici e una salvaguardia per i macchinisti ferrovieri).
Misure importanti ed impegnative da un punto di vista finanziario. Anche se non è affatto scontato che alla fine si porteranno a casa. La Commissione è riuscita infatti a dare il via libera al primo articolo soprattutto per la mancata opposizione del governo che per voce del sottosegretario Massimo Cassano si è preso del tempo per raccogliere gli elementi necessari ad una compiuta valutazione sotto il profilo finanziario delle proposte emendative presentate, anche al fine di verificare la sussistenza di adeguati mezzi di copertura finanziaria. Come dire che sarà poi il governo a mettere l'ultima parola. Non a caso domani i Ministri Padoan e Poletti saranno ascoltati dalle Commissioni Lavoro riunite di Camera e Senato per dare delucidazioni su quali modifiche il Governo abbia intenzione di sostenere in materia di esodati ed opzione donna.
Martedì prossimo la Commissione riprenderà comunque l'esame del provvedimento. In calendario c'è l'esame delle proposte emendative all'articolo 2 del disegno di legge depositate da M5S e Lega nord (si veda l'allegato a fondo pagina). Che puntano a far salire sulla settima salvaguardia ulteriori fasce di lavoratori sino ad oggi esclusi dalle salvaguardie e non ricompresi nel testo base uscito dalla Commissione il 9 settembre (si pensi in particolare ai quindicenni).