Pensioni, solo 969 esodati rispondono al questionario online del Senato

Bernardo Diaz Martedì, 12 Maggio 2015
La commissione ha deciso di attivare un censimento delle persone interessate ad accordi di incentivazione all'esodo prima della riforma del dicembre 2011, che abbiano avuto il pensionamento posticipato e siano rimasti esclusi dalle sei salvaguardie.

Kamsin Dall'8 al 27 Aprile, dopo 20 giorni dall’avvio del censimento online sugli esodati, le persone che hanno compilato la scheda-questionario sono meno di mille, appena 969. Lo comunica il Senatore Pietro Ichino in una nota in cui ridimensiona il numero di coloro che non hanno ricevuto la ciambella di salvataggio dei sei provvedimenti di salvaguardia varati dal Parlamento sino ad oggi. Un numero ben lontano dalle decine di migliaia di casi da salvaguardare come risulta invece ai diversi Comitati degli Esodati.

Ichino ricorda peraltro come di questi 969 lavoratori ancora "non è dato sapere quante di queste posizioni corrispondano effettivamente alla nozione di “esodato” (l’analisi dei dati raccolti deve ancora essere avviata), ma, almeno da questo primo dato, le dimensioni del problema appaiono più vicine a quanto sostenuto dal Direttore Generale dell’Inps dott. Nori, che a quanto sostenuto dai Comitati Esodati". 
 
Il censimento è stato promosso per avere una dimensione esatta del fenomeno, dopo che il Parlamento ha approvato, in fasi successive, sei interventi di deroga alla Legge Fornero che hanno interessato complessivamente 170.239 cosiddetti "esodati". L'ultimo risale allo scorso luglio e ha ampliato la platea dei salvaguardati di 8mila persone allungando al 6 gennaio 2016 il termine per maturare la decorrenza della pensione con i vecchi requisiti ante legge Fornero. L'iniziativa è tuttavia fortemente contestata dai Comitati degli esodati che accusano la commissione di voler chiudere il capitolo delle salvaguardie, convinti che vi siano ancora migliaia di casi da salvaguardare.

In realtà sull'attendibilità dei dati raccolti dalla Commissione pesano diversi dubbi. Oltre al fatto che non tutti i potenziali interessati hanno avuto conoscenza dell'iniziativa, il censimento non è semplice da compilare per il non addetto ai lavori (devono essere inseriti alcuni dati particolari come la natura degli accordi, la situazione contributiva, i redditi conseguiti dopo la cessazione del rapporto di lavoro). Circostanza che potrebbe aver indotto in molti a non partecipare all'iniziativa, peraltro non sostenuta a dovere dagli stessi Comitati. Ma anche a voler tralasciare questi aspetti il dato prodotto da Ichino sembra non combaciare neanche lontanamente con quello diffuso dallo stesso Governo e dall'Inps lo scorso 15 Ottobre 2014 in occasione dell'atto di sindacato ispettivo sollevato in Commissione Lavoro della Camera dall'Onorevole Gnecchi. In tale documento si fissava in ben 49.500 gli esodati non salvaguardati tra il 2016 ed il 2019.  

Ad esprimere dubbi sul lavoro svolto dalla Commissione Lavoro del Senato c'è anche Damiano: «non mi sembra un dato attendibile considerando che la rete dei comitati degli esodati ha dato indicazione di non partecipare al censimento. Se fossero meno di mille, comunque il governo dovrebbe intervenire con una settima salvaguardia, come chiesto dal Pd della commissione».

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