Speciale Riforma Pensioni 2016
Donne. Uno degli interventi più significativi riguarda le lavoratrici. Coloro che maturano i 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) e 35 di contributi entro il 31 dicembre 2015 potranno continuare ad esercitare l'opzione donna ed andare in pensione con il ricalcolo contributivo dell'assegno. Anche se la decorrenza della pensione sarà successiva al 31 dicembre 2015. Si correggono in questo modo le due Circolari Inps del 2012 che avevano occultamente (ed indebitamente) ridotto di oltre un anno la durata di questo canale di uscita. C'è anche l'introduzione di un contatore per monitorare il consumo delle risorse stanziate con la promessa che se avanzeranno denari la sperimentazione sarà prorogata oltre il 2015.
Salvaguardia. L'altra novità è la settima salvaguardia per altri 26.300 lavoratori che nel 2011 avevano siglato accordi per la cessazione dal servizio o avevano comunque concluso il rapporto di lavoro. In questa salvaguardia vengono inclusi anche i mobilitati da aziende fallite e nell'edilizia mentre per i lavoratori in congedo c'è una stretta in quanto la tutela potrà essere invocata solo da coloro che nel 2011 assistevano figli con disabilità gravi. Qui i dettagli della misura
Part-Time alla pensione Si prevede, in via sperimentale per il triennio 2016-2018, il part time al 40-60% ai lavoratori dipendenti del settore privato a tempo indeterminato (no pubblico impiego) a cui manchino non più di tre anni alla pensione di vecchiaia. Cioè a partire dai 63 anni e 7 mesi per gli uomini e a 62 anni e 7 mesi per le donne. Per l'attivazione del part-time servirà comunque un accordo con il datore il quale dovrà farsi carico del versamento dei contributi in busta paga, mentre ai contributivi figurativi pensera' lo Stato. Tramite questo meccanismo in sostanza il lavoratore potrà lavorare ad orario ridotto sino ad un massimo di tre anni senza subire alcuna penalità sull'importo dell'assegno dato che il delta contributivo sarà erogato dallo stato. E' previsto però un vincolo annuale di risorse che potrebbe limitare la platea degli interessati.
Estensione della No Tax Area. L'altro tema è l'estensione della no tax area per i pensionati a tutela del reddito e dell'assegno. Con le ultime modifiche della Camera la novità è stata anticipata al 2016. In particolare la “no tax area” per gli over 75enni passa da 7.500 euro a 8mila euro, equiparandola sia pure su un décalage differente a quella dei redditi da lavoro. Mentre per i pensionati sotto i 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.
Indicizzazioni delle pensioni. Siccome l'inflazione programmata per il 2015 si è poi dimostrata eccessiva rispetto a quella che è stata l'inflazione verificata e l'effetto negativo dell'aumento dei prezzi avrebbe potuto comportare una trattenuta sulle pensioni, nella legge di stabilità si prevede di non applicare il conguaglio sugli assegni pensionistici per il prossimo anno e di effettuare il recupero nel 2017. Per finanziare le misure sull'opzione donna e l'estensione della no tax area la legge di stabilita' proroga poi, per altri due anni, 2017 e 2018, una perequazione più leggera sulle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo inps (circa 1500 euro lordi) fissata dal Governo Letta (legge 147/2013) sino al 31 dicembre 2016.
Le altre misure. Completano il pacchetto l'eliminazione della penalizzazione (il taglio dell'1-2% per ogni anno di anticipo della pensione rispetto all'età di 62 anni) a partire dal 1° gennaio 2016 per i lavoratori usciti negli anni 2012-2014; la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro. Ci sono misure specifiche per consentire il pensionamento anticipato dei lavoratori esposti al mesotelioma coinvolti in crisi occupazionali e dei poligrafici in cassa integrazione.
Documenti: il testo delle misure sulle pensioni contenute nella Legge di Stabilita'