Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha parlato dell'avvio di "un confronto serio, un inizio importante che va nella direzione di rispondere alla nostra piattaforma“. Per il leader della Cgil “servono regole comuni, ad esempio di uscita flessibile dai 62 anni, ma servono anche misure che riconoscano le differenze tra uomini e donne così come per i lavori gravosi. Quest'anno – prosegue Landini – il governo vuole fare una discussione sul Def nel mese di aprile, quindi fare questa verifica a marzo sull'insieme della questione previdenza significa avere chiara la strada che vogliamo percorrere”.
L'intervento
Il nodo è e resta quello dell'equità dell'intervento che escluda l'uso di qualsiasi strumento assistenziale e basi il calcolo delle pensioni di chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, dunque con un regime totalmente contributivo, sul numero di anni di presenza sul mercato del lavoro e di contributi effettivamente versati ma valorizzando non solo i periodi di discontinuità lavorativa, ma anche quelli dedicati alla formazione, al lavoro di cura familiare e riconoscendo valore anche ai periodi di basse retribuzioni. Come si ricorderà alla fine del 2016 l'ex Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva proposto una pensione di garanzia da determinarsi innalzando la quota di cumulabilità dell'assegno sociale con la pensione per i soggetti nel contributivo puro. L'intervento tuttavia naufragò rapidamente per il mancato consenso delle parti sociali. Con la nuova legislatura l'attenzione si è poi spostata sulla pensione di cittadinanza, un meccanismo però che non ha dato risposte efficaci al problema.
Grande attenzione comunque all'equità dell'intervento: «Per noi è importante che la soluzione individuata tenga insieme una risposta ai giovani con un'equità complessiva del sistema: un risultato difficile da raggiungere ma sicuramente possibile se si lavora a testa bassa», dicono ad una sola voce i segretari confederali di Cgil e Uil, Roberto Ghiselli e Domenico Proietti.
Le proposte e simulazioni dovranno anche superare il vaglio della Commissione di esperti a cui il Ministro del Lavoro, Catalfo, ha attribuito un compito a vasto raggio; oltre alla valutazione dell'impatto delle proposte elaborate ai tavoli anche l'individuazione delle linee di indirizzo e di interventi di riforma del sistema pensionistico.
Gli incontri proseguiranno in tutto il mese di Febbraio. Governo e parti sociali torneranno ad incontrarsi il 7 febbraio per affrontare il nodo della rivalutazione degli assegni, il 10 si parlerà invece di flessibilità in uscita, il 19 febbraio di previdenza complementare mentre slitterà probabilmente a Marzo l'incontro sulla non autosufficienza.