Riforma Pensioni, Damiano: in arrivo misure per precoci ed usuranti

Valerio Damiani Mercoledì, 20 Luglio 2016
L'Ex ministro del Lavoro: "Bisogna arrivare a concedere almeno quattro anni di anticipo e non tre come propone il Governo. E poi ribadisce: il confronto tenga conto dei lavoratori precoci, degli usuranti e degli invalidi. 
 La notizia fornita dal sottosegretario Nannicini secondo la quale, tra fine luglio e inizio agosto, ci sarà un tavolo politico tra Governo e parti sociali, è una buona notizia e trova il nostro totale consenso”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera in una intervista a Radio Radicale. “Il fattore tempo – prosegue – è fondamentale: bisogna concludere questo confronto tra Governo e sindacati con un accordo, prima che si entri nel ‘vortice’ del Referendum sulla Costituzione.

Il secondo fattore fondamentale – spiega Damiano – è quello dei contenuti: proponiamo di anticipare di 4 anni il momento della pensione, senza penalizzazioni, per le categorie particolarmente deboli (disoccupati, precoci, addetti a lavori usuranti e invalidi); per gli altri lavoratori, il prestito pensionistico deve avere costi vicini allo zero per chi sta entro la soglia dei 2.000 euro lordi mensili di pensione; va ripristinato il cumulo gratuito dei contributi; per le pensioni in essere va incrementata la quattordicesima attualmente prevista per gli assegni fino a 700 euro mensili. Il terzo fattore decisivo è quello delle coperture finanziarie”. “Poletti ha parlato di uno stock di risorse: ben venga, per tradurre l’intesa nella legge di Bilancio di fine anno”. 

Secondo Damiano c'è tempo sino a fine Settembre per un accordo condiviso da tradurre ad Ottobre con la Legge di stabilita'. Ma in ogni caso si parte da un punto fermo: "non possiamo considerare uguali tutti i lavori, se li vogliamo considerare diversi dobbiamo distinguere quelli pesanti usuranti da quelli normali. Ci sono categorie di persone particolarmente a disagio sotto stress per la crisi, ci sono i disoccupati e immagino che una persona che ha perso il lavoro a sessantadue anni che non abbia una particolare professionalità oppure esperienza oppure titolo di studio diventa da disoccupato a povero. Qui non dobbiamo dare l'assegno di povertà: mandiamoli in pensione prima.

"Io chiedo un anticipo di quattro anni rispetto all'attuale limite di sessantasei anni sette mesi senza fargli pagare una penalità". La seconda categoria sono i precoci, cioè coloro che hanno cominciato a quattordici e quindici diciassette diciotto anni a lavorare. Credo che la misura dei quarantuno anni di contributi sia quella giusta. Poi ci sono gli addetti ai lavori usuranti: c'è un elenco apposito anche dei soldi anche a queste persone non dobbiamo far pagare come alle altre alcuna penalizzazione. Infine gli invalidi. Chi ha un handicap deve poter accedere alla pensione prima dei 67 anni".  

In attesa che il Governo sciolga il nodo sulla Legge Fornero Damiano ricorda anche l'ottava salvaguardia pensionistica che è stata presentata alla Camera proprio dall'ex ministro del lavoro da alcuni giorni: l'obiettivo sarebbe quello di garantire il pensionamento anticipato anche ai lavoratori in mobilità che maturano il diritto a pensione entro 3 anni dopo la scadenza dell'indennità di mobilità nonchè agli stagionali, agli agricoli e alle altre categorie che sono state tagliate fuori dalla settima salvaguardia per via del vincolo della decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2017.  Possibile anche l'inclusione dei lavoratori domestici reimpiegati in contratti di lavoro a tempo indeterminato, un accorgimento che era stato sostenuto ad Ottobre dalla Commissione Lavoro della Camera per poi perdersi per strada durante il passaggio parlamentare.

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