Riforma Pensioni, L'ex ministro Fornero: Sì a misure per precoci e usuranti

redazione Mercoledì, 04 Maggio 2016
L'ex Ministro del Lavoro autrice della Riforma del 2011 resta scettica sulle ipotesi di Riforma. Gli interventi saranno limitati perchè non ci sono coperture sufficienti. 
"I progetti di riforma sono condivisibili purchè si trovino le necessarie coperture". Lo ricorda l'ex-ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Il ministro del Governo Monti nel commentare le proposte di riforma della previdenza pubblica attualmente in discussione presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati resta comunque scettica: “io non credo che creeranno lavoro per i giovani. Abbiamo la dimostrazione empirica che politiche di pensionamento anticipato che sono state molto usate in passato non abbiano in realtà aiutato l’occupazione nei dei giovani nè delle donne.

"Siamo ancora un Paese con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e con un tasso di donne che lavorano molto basso. L’aumento dell’occupazione non può che venire dagli investimenti e dalla buona regolamentazione del mercato del lavoro. Ricorrere ancora allo strumento previdenziale con la scusa che mandando in pensione qualcuno si possa far entrare qualcun altro significa creare una illusione per i più giovani. La flessibilità in sé è una cosa buona ma la flessibilità che maschera un aumento del debito è una cosa cattiva sostiene la Fornero.

Fornero: Utili correzioni su precoci e usuranti
Secondo l'Ex ministro del Lavoro anche se sarebbe sbagliato far tornare indietro le lancette dell’orologio riabbassando l’età di pensionamento bisogna rendere più facile il pensionamento per chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e ha avuto una vita lavorativa particolarmente faticosa. Il riferimento è chiaramente ai lavoratori precoci e a chi svolge lavori usuranti ai quali la riforma del 2011 non ha garantito una adeguata tutela. "Possono esserci delle eccezioni ma questa non deve essere la regola. Quando la flessibilità si accompagna a una pensione retributiva che viene pagata in una parte sostanziale da altri e non dal lavoratore che accede a quel tipo di pensione in una età ancora giovane è molto discutibile. Diverso è il caso delle pensioni contributive, dove la flessibilità si accompagna alla responsabilità. Se uno si è pagato la propria pensione e vuole andare in pensione prima, è giusto che lo faccia. Ci portiamo sempre dietro quella eredità negativa di pensioni che non corrispondono ai contributi versati per la generalità dei lavoratori”.

Il Governo ha avuto tre anni per cambiare la Riforma del 2011 
E sulla petizione lanciata dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano il giudizio è netto : “Non servono petizioni, Damiano è in parlamento ed è in parlamento da molti anni. Il parlamento è sovrano, se vuole cambiare la riforma ha tutta la possibilità di farlo. Se non lo ha fatto in questi tre anni è perchè fa comodo governare con una legge già approvata. Certamente non bisogna dare spazio a ragionamenti che migliorano adesso e peggiorano la situazione di domani. L’operazione deve essere trasparente".

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