Riforma Pensioni, No alla salvaguardia per i quindicenni

redazione Giovedì, 01 Ottobre 2015
La maggioranza ha bocciato gli emendamenti proposti dalla Lega Nord per includere nel perimetro di tutela i lavoratori e le lavoratrici cd. quindicenni. 
Niente settima salvaguardia per i quindicenni. Non sono passati ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati i due emendamenti proposti dalla Lega Nord e dal M5S all'articolo 2 del disegno di legge che avrebbero garantito una scialuppa di salvataggio a circa 5mila lavoratori autorizzati ai volontari entro il 31 dicembre 1992, a chi svolge attività di lavoro saltuario o discontinuo e a coloro che avevano raggiunto i 15 anni di contributi entro il 1992 per poi uscire dal mondo del lavoro. 

Maria Luisa Gnecchi (Pd) ha ribadito la contrarietà del Pd alle proposte per via del fatto che queste introducono "ulteriori limitazioni all'accesso al pensionamento per una categoria in favore della quale sarebbe preferibile intervenire con provvedimenti più generali, senza introdurre ulteriori sperequazioni tra platee diverse di lavoratrici". I due emendamenti, posti in votazione, sono quindi stati bocciati dalla Commissione. A saltare anche un emendamento in favore dei lavoratori postali. 

Duro il giudizio del capogruppo della Lega Nord in Commissione lavoro, Roberto Simonetti "I cosiddetti quindicenni - spiega Simonetti - sono principalmente lavoratrici uscite dal mondo del lavoro, piu' per necessita' che per scelta, dopo il 1992 e mai piu' occupate se non con lavori occasionali e saltuari. La lega aveva proposto di includere  Le piu' penalizzate sono le nate nel '52, che a causa della riforma Fornero si son viste spostare la pensione di 6 anni e 7 mesi. Ancora promesse, ancora parole e nessun atto concreto del governo per chiudere questa triste pagina previdenziale aperta da ormai sei anni" ha concluso Simonetti.

La Commissione ha invece approvato ieri la proposta emendativa della Relatrice Antonella Incerti (Pd) sull'estensione della salvaguardia dalla Riforma Fornero ai lavoratori che maturano il diritto a pensione, secondo la normativa ante fornero, sino al 36° mese (dal 12° mese previsto in origine nel ddl) dalla data di scadenza dell'indennità di mobilità ampliando, peraltro, il contingente da 5mila a 5300 lavoratori  (per approfondimenti). La Commissione riprenderà nella giornata odierna l'esame degli ulteriori emendamenti agli articoli 2, 3 e 4 della settima salvaguardia.

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