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Dal tetto alle superpensioni potrebbero arrivare circa 480 milioni di euro di risparmi entro il 2024 da utilizzare per spegnere alcune emergenze sull'adeguatezza degli assegni.

Kamsin Viene posta la parola fine al caso delle superpensioni più alte dell’ultimo stipendio. Per circa 160 mila italiani, che guadagnano 150 mila euro e più, il Governo ha detto stop alla possibilità di ottenere nei prossimi anni assegni previdenziali più pesanti del 20 per cento rispetto all’ultima busta paga incassata.

La correzione è stata scritta in un emendamento al ddl di stabilità ed assicurerà che, con le nuove regole introdotte dalla riforma del 2011, non sia piu' possibile ottenere una pensione più elevata rispetto a quanto sarebbe stato possibile con il regime previgente. Cancellando il tetto contributivo dei 40 anni chi ha potuto allungare la propria carriera lavorativa grazie ai più elevati limiti pensionistici ordinamentali lo ha fatto (si tratta soprattutto di magistrati, professori universitari, avvocati dello Stato, alti burocrati e militari dello Stato) ed ora si trova ad avere una pensione più elevata, superiore al 80 per cento del valore dell'ultimo emolumento, il tetto che non poteva essere superato sino al 2011.

L'emendamento approvato elimina questa possibilità, stabilendo che i trattamenti pensionistici calcolati con le nuove regole non potranno in ogni caso essere superiori a quelli che sarebbero maturati con il vecchio regime. La modifica dunque consentirà di evitare l'erogazione di super pensioni a categorie già privilegiate dal fatto di ricoprire alti incarichi pubblici ben retribuiti con la possibilità, peraltro, di rimanere al lavoro fino a 70-75 anni.

Con la novella, secondo le stime elaborate dall'Inps, si otterrebbe una minore spesa previdenziale sino a 480milioni di euro entro il 2024. Piu' prudente, invece, la relazione tecnica che accompagna l'emendamento governativo la quale non valuta risparmi rilevando come gli eventuali effetti saranno registrabili solo a consuntivo, visto che dipendono dalle scelte comportamentali degli interessati.

Ma in ogni caso i risparmi derivanti da questo tetto potranno costituire un piccolo tesoretto per apportare nuove modifiche al sistema previdenziale Fornero. L'emendamento prevede, infatti, che i nuovi risparmi saranno destinati ad un fondo Inps finalizzato a garantire l'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ad esempio, quindi, questi fondi potranno essere utilizzati per procedere alla rivalutazione dei trattamenti minimi oppure al finanziamento, almeno in parte, di una misura che conceda maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e non hanno ancora raggiunto i requisiti previdenziali fissati dalla Riforma Fornero. 

Zedde

Entro lunedì il primo via libera della Camera al ddl di stabilità. Poi il testo passerà al Senato dove il Governo introdurrà nuove modifiche in materia previdenziale.

Kamsin L’esame nell’aula di Montecitorio al ddl di stabilità inizierà oggi ma i deputati saranno chiamati a lavorare anche nel fine settimana: sabato sono in programma le votazioni sulla fiducia mentre domenica si riunirà un Consiglio dei ministri ad hoc che - come previsto dalle norme contabili - dovrà approvare formalmente le variazioni di bilancio apportate fin qui.

Nel passaggio dalla commissione all’aula non dovrebbero essere introdotte ulteriori novità: il provvedimento sarà suddiviso in tre soli articoli più ampi (dagli attuali 47) sui quali saranno chiesti tre distinti voti di fiducia. Il testo ha subito alla Camera diverse modifiche soprattutto in materia previdenziale.

In primo luogo è stato inserito un tetto per bloccare la crescita delle pensioni degli alti dirigenti pubblici. Viene, inoltre, concessa la possibilità di lasciare il lavoro senza penalizzazione per chi ha maturato 42 anni e mezzo di contributi (41 e mezzo per le donne)  ma sino al 2017. Ci sono poi alcune agevolazioni previdenziali in materia di amianto e la revisione del taglio ai patronati (vai all'ABC delle misure approvate in Commissione). Non sono passate invece le misure sui quota 96 della scuola, i macchinisti ferroviari, e la proroga dell'opzione donna. Non è escluso che i partiti le ripropongano al Senato dove il Governo, è certo, presenterà nuove modifiche al pacchetto previdenziale.

Scontata, infatti, la revisione della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione (che dovrebbe salire massimo al 17%, contro il 20% previsto attualmente nella bozza del ddl governativo); in arrivo anche l'azzeramento del prelievo sulla Casse di previdenziale (si manterrà l'asticella del 20% contro il 26% preventivato dall'esecutivo).

Tra le altre modifiche attese in Senato c'è l'introduzione della local tax, la cancellazione della patrimoniale sui macchinari imbullonati delle imprese, la ridefinizione del regime dei minimi per i professionisti, l'incremento della franchigia Irap sulle Pmi.

Zedde

Un emendamento al ddl di stabilità prevede che lo scorrimento delle graduatorie per le Forze di Polizia riguarda anche i concorsi banditi nell'anno 2012 ed indetti per l'anno 2013.

Kamsin Si sbloccano parzialmente le assunzioni nelle Forze dell’ordine e presso l'agenzia delle Dogane, e precari degli enti locali siciliani. Le ultime votazioni sulla legge di Stabilità, in commissione Bilancio della Camera, hanno portato anche un piccolo pacchetto di assunzioni e proroghe.

La Commissione Bilancio di Montecitorio ha accolto infatti diversi emendamenti proposti dal Relatore all'articolo 21 del testo governativo che entro il fine settimana sarà licenziato dall'Aula della Camera. In base alle modifiche accolte i precari che lavorano negli enti locali siciliani potranno beneficiare della proroga di un anno: i loro contratti erano destinati a terminare il prossimo 31 dicembre. Si sbloccano poi le assunzioni nelle forze di polizia in quanto viene autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti l’anno successivo e per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (anch'essi tramite il ricorso alle graduatorie).

Nello specifico l'emendamento approvato prevede che l'articolo 3, comma 3-bis, del dl 90/2014, si interpreta nel senso che lo scorrimento ivi previsto riguarda anche i concorsi banditi nell'anno 2012 ed indetti per l'anno 2013. In base a tale precisazione, pertanto, le Forze di polizia, sono autorizzate, in via straordinaria, per l'immissione nei rispettivi ruoli iniziali, allo scorrimento delle graduatorie non solo dei concorsi indetti nel 2013 ed approvate entro il 31 ottobre 2014 ma anche dei concorsi banditi nel 2012 ed espletati nell'anno successivo.  

Il testo nel fine settimana sarà sottoposto al voto di fiducia per passare poi al Senato, dove saranno affrontati gli ultimi nodi politicamente rilevanti, dalla tassazione della previdenza integrativa alla definizione della cosiddetta local tax, la tassa unica di competenza dei Comuni destinata ad assorbire Tasi ed Imu.

Zedde

L'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, apre alla possibilità di un intervento che abbassi l'età pensionabile e reintroduca il sistema delle quote o i 40 anni di contributi.

Kamsin "Nulla da obiettare. Anzi. E' un bene, se ci sono le risorse, il fatto che si cominci a restituire qualcosa a chi, in una situazione di grave emergenza, ha dato di più". E' quanto ha dichiarato l'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, protagonista assieme a Mario Monti della Riforma previdenziale nel Dicembre 2011, all'Adnkronos. L'ex ministro ha commentato la modifica contenuta nell'emendamento approvato ieri in Commissione bilancio alla Camera che consente ai lavoratori con 42 anni e 6 mesi di contribuzione di poter accedere alla pensione senza vincolarli all'età anagrafica e cancellando le penalizzazioni previste.

"Trovo che sia giusto", prosegue. "D'altra parte le riforme varate dal nostro governo rispondevano a precise emergenze economiche. Oggi queste emergenze non sono più all'orizzonte. E questo anche grazie alla mia riforma delle pensioni. Se però il bilancio pubblico consente di ritagliare uno spazio nuovo, non è sbagliato che si cominci proprio a partire da chi ha 40 anni di contributi", aggiunge, ribadendo come la situazione di rischio per i conti pubblici che sta vivendo il Paese sia lontana comunque da quella situazione di emergenza che determinò l'ascesa del governo Monti nel novembre 2011.

"Tamponare quella situazione gravissima in cui era a rischio il pagamento di salari e pensioni del mese successivo, fu il nostro compito che la politica ci ha lasciato volentieri per poi lavarsene le mani una volta riusciti a risanare. Oggi, invece, non c'è la stessa emergenza e questo governo le cose le sta facendo".

Zedde

Una norma nel disegno di legge sul cd. Jobs Act prevede la cancellazione dello strumento per i casi di "cessazione definitiva di attività aziendale o di un suo ramo".

Kamsin La Riforma del Mercato del Lavoro prevede una stretta per l'accesso alle cosiddette tutele "in costanza di rapporto di lavoro", vale a dire il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria.

La legge Delega prevede la cancellazione dello strumento per i casi di "cessazione di attività aziendale o di un suo ramo definitiva" mentre in tutte le altre situazioni si prevede l'accesso alla Cig solo dopo aver utilizzato tutte le altre forme contrattuali di riduzione dell'orario di lavoro (cioè dai contratti part time ai contratti di solidarietà, con una destinazione delle risorse eventuali proprio a questi contratti che prevedono una armonizzata riduzione di orario e salario in chiave difensiva).

La Cig, pertanto, sarà destinata ai soli casi di cessazione temporanea ovvero di sospensione dell'attività aziendale con una prospettiva, ragionevole, di ripresa della stessa entro il termine di durata dell'intervento. Verranno, invece, escluse forme di integrazione salariale in caso di cessazione definitiva dell'attività o di un suo ramo.

Il ddl prevede inoltre la semplificazione delle procedure burocratiche attraverso l'incentivazione di strumenti telematici e digitali, "considerando anche la possibilità di introdurre meccanismi standardizzati di concessione prevedendo strumenti certi ed esigibili".

Sulla cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria è poi prevista una revisione dei limiti di durata da rapportare al numero massimo di ore ordinarie lavorabili nel periodo di intervento con un maggior ricorso ai meccanismi di rotazione.

La legge Delega prevede, infine, una rimodulazione delle aliquote contributive ordinarie sulla base dell'effettivo ricorso allo strumento. La rimoludazione dovrà garantire una riduzione degli oneri contributivi ordinari ed una diversa attribuzione degli stessi tra i settori in funzione dell'utilizzo effettivo.

Completano il cerchio degli interventi che il Governo è delegato ad attuare la revisione dei fondi di solidarietà bilaterali "fissando un termine certo per l'avvio dei fondi medesimi e previsione della possibilità di destinare gli eventuali risparmi di spesa derivanti per il finanziamento degli ammortizzatori sociali".

guidariformalavoro
Zedde

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