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Sindacati polizia, bene Renzi su incontro ma poca chiarezza
Napolitano riceve Boschi su calendario riforme
Renzi: ricevero' agenti di polizia ma no a ricatti
Consulta sicurezza, traditi da Governo su blocco salari
- Roma, 4 set. - L'annuncio di ieri del ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, sul blocco degli stipendi statali fino al 2015 ha provocato l'indignazione dei lavoratori della P.A.. Oggi i segretari generali Gianni Tonelli (Sap - Polizia di Stato), Donato Capece (Sappe - Polizia Penitenziaria), Marco Moroni (Sapaf - Corpo Forestale) e Antonio Brizzi (Conapo - vigili del fuoco) si sono riuniti nella Consulta Sicurezza.
Madia, bonus 80 euro a un dipendente publico su 4
"Il Governo ha tradito il personale in uniforme". Hanno affermato. "Solo pochi giorni fa i ministri Alfano e Pinotti avevano rilasciato roboanti dichiarazioni alla stampa annunciando che vi erano le condizioni per sbloccare gia' in autunno le retribuzioni del personale delle forze armate e di polizia. Ora - rilevano in una nota - la doccia fredda del ministro Madia che smentisce clamorosamente i colleghi di governo: contratti degli statali bloccati sino al 2015, compresi quindi forze di polizia e vigili del fuoco, con un danno doppio rispetto al pubblico impiego visto che, oltre ad avere contratti risalenti al 2009, la specificita' delle carriere del nostro personale determina il doppio danno dovuto alla mannaia del tetto stipendiale del governo Monti che impone promozioni con assunzioni di responsabilita' senza pero' corresponsione di nessun aumento retributivo".
Un "danno - continua la Consulta sicurezza - che si aggira per le qualifiche intermedie sui 400 euro netti mensili in meno per personale che quotidianamente e' chiamato a garantire ordine e sicurezza pubblica e diritti dei cittadini anche a prezzo della vita. Da tempo chiediamo inascoltati una vera riforma della sicurezza che riorganizzi le troppe forze di polizia salvaguardando le rispettive specificita' e professionalita', ed accorpi gli elefantiaci dipartimenti ministeriali per mettere a fattor comune con minore spesa pubblica le troppe poltrone romane che oggi non possiamo piu' permetterci, quando invece servono piu' uomini sul campo per dare piu' sicurezza ai cittadini".
Per questo, i rappresentanti della Consulta sicurezza chiedono al premier Renzi, e ai ministri Alfano, Pinotti, Martina e Orlando, "di ascoltare le nostre proposte di riforma e di risparmio oltre a di riconoscere con i fatti la specificita' lavorativa sancita con la legge 183 del 2010. Per quanto riguarda Forze di Polizia e Vigili del Fuoco non ci faremo certo mettere a tacere dalla politica: oltre al presidio permanente con presenza quotidiana in piazza Montecitorio e ad un camper attrezzato che sta gia' girando tutta l'Italia per informare a dovere i cittadini - conclude la nota - attueremo quella che noi chiamiamo #piazzapermanente".
I rappresentanti della Consulta sicurezza,dopo le dichiarazioni del ministro Madia, hanno annunciato lo "stato di agitazione permanente con ulteriori proteste eclatanti".
Madia: bonus 80 euro a un dipendente pubblico su 4
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Sblocca Italia, arriva il bonus fiscale per chi compra ed affitta un immobile
L'acquirente potrà dedurre dall'Irpef il 20% su un massimo di 300 mila euro la spesa per l'acquisto di un immobile nuovo a condizione che lo metta in locazione per otto anni a canone concordato.
Kamsin Il decreto sblocca Italia dovrebbe contenere una deduzione Irpef finalizzata all'acquisto di immobili nuovi da destinare alle locazioni. Il condizionale è ancora d'obbligo, dato che siamo in attesa della versione definitiva del testo del decreto su cui pendono ancora alcuni problemi di copertura finanziaria della misura. L'idea di fondo è di incentivare i privati ad acquistare abitazioni nuove da affittare per un periodo di almeno otto anni a canone concordato.
Il beneficio fiscale consiste in una deduzione dall'Irpef in misura del 20 per cento del prezzo di acquisto, con un tetto di spesa massimo fissato a 300 mila euro. Dunque massimo 60 mila euro in tutto da dividere in otto quote annuali di 7.500 euro. E in questa misura (si tratta appunto di deduzione, non di detrazione) potrà essere ridotto il reddito imponibile al momento di fare la dichiarazione. Il che vuol dire che con un'aliquota marginale che oscilla intorno al 45 per cento tra Irpef e addizionali locali il risparmio ottenibile sarà di circa 3.400 euro.
Per attivare il bonus tuttavia ci sono diversi vincoli. Almeno nella bozza. La casa infatti dovrà essere acquistata nuova (o ristrutturata) dal costruttore, non potrà essere accatastata tra quelle di lusso e dovrà avere prestazioni energetiche di classe A o B. Inoltre tra locatore e locatario non devono sussistere rapporti di parentela entro il primo grado (cioè non è ammesso il beneficio tra padre e figlio mentre lo sarebbe tra nonno e nipote). L'agevolazione è conseguibile, oltre che dalle persone fisiche, anche da cooperative edilizie e soggetti privati del terzo settore e spetta non solo per l'acquisto ma anche per la "prestazione di servizi dipendenti da contratti d'appalto, relativi alla costruzione di un'unità immobiliare a destinazione residenziale su aree edificabili".
Come detto l'acquirente dovrà destinare l'immobile acquistato alla locazione; il canone di locazione non dovrà inoltre superare quello concordato tra le associazioni di proprietari e di inquilini, secondo lo schema previsto dalla legge del 1998 ed utilizzato in particolare nelle grandi città. Sulle modalità di attuazione della norma si attendono indicazioni da un successivo decreto ministeriale.
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Statali, Cgil: il blocco degli stipendi costerà 600 euro in busta paga
La Madia conferma la proroga del blocco degli stipendi degli statali nel 2015. Secondo la Cgil la perdita con il nuovo stop arriverà a 4800 euro perché il blocco per il 2015 vale circa 600 euro in meno in busta paga, che vanno sommati ai 4.200 euro di mancati aumenti registrati fino a oggi.
Kamsin Il blocco dei contratti degli statali, già operante da cinque anni, sarà confermato anche per il 2015 con la prossima legge di stabilità. Almeno per un anno, poi si vedrà. E' quanto ha annunciato ieri il ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, a margine dei lavori della commissione Affari costituzionali del Senato sul disegno di legge delega sulla p.a. Madia ha spiegato chè «in questo momento di crisi le risorse per sbloccare contratti non ci sono», ma ha confermato che la decisione è quella di partire aiutando le fasce più deboli.
La notizia dell'ennesima proroga, i rinnovi sono fermi dal 2010, mette sul piede di guerra i sindacati: «Se il governo Renzi pensa di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici» allora «la nostra risposta non potrà essere che la mobilitazione» è la risposta immediata della Cgil Funzione pubblica, per bocca del segretario generale Rossana Dettori, che annuncia: «Senza un passo indietro del governo, torneremo nelle piazze». «E l'ennesima prova del bluff che sta dietro a un esecutivo che non sa fare neanche il minimo sindacale» aggiunge il segretario generale della CislFp, Giovanni Faverin.
La Madia tuttavia difende la misura: «Il governo sta cercando di portare avanti un'alleanza per aiutare chi ha più bisogno, al di là dei blocchi precostituiti; in questa situazione di crisi — sottolinea — l'alleanza che facciamo è prima di tutto con chi ha più bisogno. Il bonus di 80 euro è lo sblocco a chi guadagna di meno». Ma per la Cgil il bonus non compensa le perdite subite dai dipendenti pubblici che ammonterebbero a 4.800 euro se la proroga venisse confermata anche nel 2015: il fermo per l'anno prossimo vale circa 600 euro in meno, che vanno sommati ai 4.200 euro di mancati aumenti registrati fino a oggi.
Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, attacca: «Togliessero i soldi agli enti locali, alle Regioni, ai Comuni e alle aziende municipalizzate, non ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando iniziative di Spending review». Per la Uil il blocco dei contratti «è la classica goccia che farà traboccare il vaso e rischia di essere la miccia che farà esplodere un autunno veramente caldo nel pubblico impiego».
Un nuovo blocco della contrattazione nel pubblico impiego vorrebbe dire che «i contratti nazionali non esistono più» ricorda il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. Ma anche che si chiude definitivamente la forbice tra le retribuzioni pubbliche, tradizionalmente più ricche, e quelle private. Del resto secondo l'ultimo rapporto dell'Aran (l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego), nel 2010 la retribuzione contrattuale media pro capite per impiegati e quadri pubblici era di 27.472 euro lordi contro i 25.531 del privato. Nel 2013 lo scarto si era ridotto già a meno di 500 euro: 27.527 euro nel pubblico contro 27.044 nel privato.
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