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- Bologna, 9 set. - Il deputato Pd, Matteo Richetti che proprio nelle ultime ore ha rinunciato alla corsa per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna, risulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Gino Bottiglioni, legale del parlamentare, che questa mattina ha chiesto di conoscere la posizione del suo assistito (presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dal maggio 2010 al dicembre 2012) presso la Procura del capoluogo emiliano. La maxi inchiesta sulle cosiddette 'spese pazze' potrebbe concludersi dopo le primarie del 28 settembre prossimo. "La scelta di ritirarsi dalle primarie - ha precisato l'avvocato Bottiglioni - prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione - ha concluso il legale - con serenita'".
Nei comuni che avranno deliberato le aliquote tra inizio giugno e il 10 settembre, con pubblicazione entro il 18 settembre sul sito del Mef, i contribuenti dovranno versare la prima rata entro il 16 ottobre e il saldo il 16 dicembre.

Kamsin Ultimi giorni per le delibere dei Comuni sulla Tasi. Entro il 10 settembre i sindaci che non avevano approvato a maggio le aliquote e i regolamenti del nuovo tributo per i servizi indivisibili devono inserirle nel portale del federalismo fiscale del dipartimento delle Finanze.

In tal caso i contribuenti dovranno versare la prima rata entro il 16 ottobre e il saldo il 16 dicembre. In questa situazione si trovano, ad esempio, i proprietari di casa di Milano e di Roma che hanno alzato il prelievo sulla prima casa al 2,5 per mille. In ogni caso, il pagamento avverrà tramite F24 o bollettino postale. Alla fine della scorsa settimana avevano ottenuto la pubblicazione dei documenti 4.752 municipi su 8.057, anche se molti altri Comuni hanno già votato le aliquote e il Mef avrà tempo sino al 18 Settembre per pubblicarle online.

All'appello però mancano ancora oltre 3mila amministrazioni che molto probabilmente non riusciranno a rispettare la scadenza di domani. In questo caso i calcoli per i contribuenti si complicano. Il versamento del tributo è infatti rinviato al 16 Dicembre ed il pagamento avverrà in un'unica soluzione con l'aliquota standard dell'1 per mille. E se per l'abitazione principale il calcolo è semplice (e non prevede detrazioni), sugli altri immobili arrivano almeno due complicazioni. Prima di tutto, la somma di Imu e Tasi non può superare il 10,6 per mille, quindi toccherà ai contribuenti applicare l'aliquota della Tasi che rispetta questa regola: dove l'Imu è al 10 per mille, per esempio, la Tasi da pagare sarà lo 0,6 per mille. Se l'aliquota Imu è del 10,3 per mille la Tasi sarà dello 0,3 per mille. Inoltre, quando la casa è in affitto o comodato, il proprietario dovrà pagare il 90% del tributo, lasciando all'inquilino il restante 10%.

Rinvio al 16 Dicembre anche per i contribuenti i cui comuni abbiano deliberato sulla Tasi entro il 23 maggio. In questi comuni, infatti, i cittadini si sono già presentati alla cassa per versare l'acconto entro il 16 giugno (o in un'altra data fissata dal Comune). Sia che la delibera abbia subìto modifiche, sia che rimanga invariata, il versamento del saldo avverrà entro il 16 dicembre.

Zedde

Oggi il ddl in materia di sesta salvaguardia sarà esaminato dalla Commissione Lavoro e Previdenza del Senato. Il via libera definitivo atteso entro fine mese.

Kamsin Prenderà il via questa oggi in commissione Lavoro del Senato l'esame del ddl che estende a 32.100 lavoratori le deroghe alla Riforma Fornero. Il relatore al provvedimento sarà il senatore Mario Mauro.

Il Senato non dovrebbe apportare sostanziali modifiche alla versione del testo approvata in prima lettura dalla Camera dei Deputati. Il via libera definitivo dell'Aula potrebbe avvenire già entro la fine del mese di Settembre e comunque prima della presentazione della legge di stabilità.

Com'è noto il ddl sulla sesta salvaguardia prevede, nella sua versione uscita da Montecitorio lo scorso 4 luglio, la tutela di ulteriori 32.100 lavoratori appartenenti ai seguenti profili: a) lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);  d) lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Il disegno estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti). (Qui lo strumento di Pensioni Oggi per verificare in anteprima la possibilità di accedere al beneficio).

I lavoratori in questione potranno accedere alla pensione in deroga alla disciplina Fornero a condizione che la decorrenza della prestazione pensionistica, secondo la previgente disciplina pensionistica, si fosse verificata entro e non oltre il 6 gennaio 2016. Fanno eccezione a questo principio solo i lavoratori del profilo "mobilità" per i quali è richiesto che abbiano maturato un diritto a pensione entro la fruizione dell'indennità di mobilità o, tramite il versamento della contribuzione volontaria, entro i 12 mesi dalla scadenza della stessa.

L'intervento viene attuato attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziare e 24mila posizioni recuperate dalla seconda salvaguardia (Dl 95/2012) e dalla quarta salvaguardia (Dl 102/2013)

Il testo del progetto di legge è qui disponibileZedde

- Roma, 8 set. - Nessun passo indietro di Carlo Cottarelli. Almeno non per il momento. Sembra essere questa l'indicazione arrivata dal vertice di oggi a Palazzo Chigi, al quale hanno partecipato, assieme a Matteo Renzi, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Attuazione del Programma, Maria Elena Boschi, e lo stesso commissario alla spending review, Carlo Cottarelli.

Appare al momento difficile che questo passo indietro possa arrivare prima della riunione dell'Ecofin che si terra', da giovedi' a sabato, a Roma: in quell'occasione, viene spiegato, l'Italia potrebbe chiedere tempo per il pareggio di bilancio e per il rientro dal deficit in cambio di riforme.

Dalla riunione e' emersa inoltre la decisione da parte del premier di confrontarsi con tutti i ministri del governo in una serie di incontri che avra' luogo nella giornata di mercoledi'. Sara' quella l'occasione per affrontare il tema dei tagli ai ministeri. Fonti ministeriali fanno inoltre sapere che i ministri avrebbero gia' accettato un piano di massima sui tagli di spesa del tre per cento. Non si dovrebbe trattare di tagli lineari, ma ogni ministero sara' responsabilizzato nel rintracciare le voci da tagliare.

Intanto, riferiscono fonti parlamentari, Matteo Renzi starebbe perfezionando la 'cabina di regia' sull'Economia che dovrebbe diventare, nelle intenzioni del premier, la cinghia di trasmissione tra Palazzo Chigi, il Ministero dell'Economia e Bruxelles. La capitale europea sembra sempre di piu' il luogo in cui si gioca la vera partita delle riforme, come sottolineato anche nei giorni scorsi da un intervento del ministro Padoan sulla stampa. Una delle ipotesi acreditate e' che si possa chiedere di scomputare, del tutto o in parte, il costo delle riforme dal deficit.

- Roma, 8 set. - Resta elevata l'attenzione dell'Intelligence sui 'foreign fighters', gli occidentali con passaporto europeo partiti per andare a combattere in Siria e Iraq e che potrebbero tornare per compiere attentati. Lo ha ribadito in un'audizione al Copasir, Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Quelli partiti dall'Italia, avrebbe confermato Massolo, sono meno di 50, ben noti e monitorati dai nostri '007'. Nell'audizione, Massolo ha fatto una panoramica ampia e aggiornata in tempo reale della situazione su tre scenari internazionali caldi, come quelli di Libia, Siria e Ucraina. In Libia, avrebbe confermato il direttore del Dis, a complicare un quadro politico di estrema instabilita', c'e' la presenza di due parlamenti e le divisioni tra milizie, sebbene non legami con il Califfato a Bengasi. Praticamente impossibile, per le autorita' locali in un contesto simile, arginare le partenze verso l'Italia: chi arriva, parte, e il bilancio di potenziali migranti conta, secondo alcune stime 5-600 mila persone. Nessun problema invece, sul fronte dell'approvvigionamento energetico, e lo stesso vale per l'Ucraina, dove la tregua sembra reggere, ma la situazione resta fluida. In Siria, invece, l'avanzata dell'Isis sembra essersi cristallizzata o per l'azione Usa o per una naturale fase di consolidamento delle conquiste territoriali. Quanto ai nostri connazionali rapiti, non emergono elementi di novita', ma la situazione e' in costante evoluzione: confermato in particolare che Greta Ramelli e Vanessa Marzullo non sono nelle mani dell'Isis.
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