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- Roma, 9 set. - Quanti soldi saranno recuperati dai tagli agli sprechi? "La cifra dovrebbe essere di 20 miliardi, di taglio complessivo: serviranno per coprire le spese e per nuovi investimenti ad esempio su scuola e circerca". Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, ospite a Otto e mezzo su La7. I tagli, ha ribadito Boschi, "non saranno lineari" e riguarderanno "tutti i ministeri. Ogni ministro decidera' come ridurre il proprio budget". Nella riunione di ieri a palazzo Chigi, ha spiegato, "abbiamo affrontato dal rientro delle ferie il tema dei tagli da fare sulla spesa pubblica per avere delle risorse a disposizione, risorse libere per fare altri investimenti. Poi il governo decidera' dove mettera' queste risorse". La Boschi fa un'anticipazione: "Una delle ipotesi e' una ulteriore riduzione dell'Irap. Ma anche una riduzione del cuneo fiscale alle categorie che non abbiamo potuto coinvolgere con gli 80 euro. Decideremo nelle prossime settimane, prima della legge di Stabilita'". Sulla riforma della giustizia, la Boschi spiega: "Abbiamo presentato una riforma della giustizia molto ampia che ha scontentato sia Berlusconi che l'Anm, forse allora abbiamo fatto un buon lavoro. Questa riforma portera' ad avere processi che dureranno un anno come avviene nel resto d'Europa - ha aggiunto - con questa riforma smaltiremo gran parte dei processi arretrati". Parlando del 'terremoto' politico che in Emilia Romagna ha scosso il suo partito, la Boschi sottolinea: "Abbiamo tante persone in gamba da schierare e i cittadini sceglieranno il migliore. Abbiamo fatto un congresso meno di un anno fa che ha riconosciuto in modo indiscutibile Renzi alla guida del partito, vincitore anche tra gli iscritti. C'e' un consenso molto ampio nel partito e nel paese, quasi il 41% alle europee, il partito gode di buona salute e ha convinto anche chi non votava per il Pd, questo e' grazie al nuovo corso del Pd". .
- Firenze, 9 set. - "L'Expo e' stato conquistato dal governo Prodi e dal ministro degli Esteri D'Alema". Massimo D'Alema, intervenendo ad un dibattito alla Festa dell'Unita' di Firenze, interviene cosi' su come Renzi stia affrontando il tema dell'Expo. L'ex presidente del Consiglio, durante il dibattito, aggiunge: "Non voglio i 'grazie' ma non si puo' dire 'e' stato tutto un disastro prima di me' e basta. Qualche volta - dice all'attuale inquilino di Palazzo Chigi - potrebbe garbatamente riconoscere il lavoro degli altri e si andrebbe tutti piu' d'accordo. Non e' una cosa eversiva". L'ex leader del Pd attacca Renzi: "Qualche volta il presidente del Consiglio da' l'impressione di essere piu' gentile nei confronti di Berlusconi che nei confronti del gruppo dirigente del Pd. Renzi - ha aggiunto D'Alema - deve portare rispetto al passato della sinistra". Quindi, parlando della crisi del quotidiano L'Unita', ha detto di condividere "questo stato d'animo. Devo dire che sono rimasto un po' colpito, perche' di questo non si e' fatto cenno nella conclusione della Festa nazionale a Bologna, quando molti si aspettavano che ci potessero essere delle notizie". Massimo D'Alema, a margine della Festa dell'Unita' di Firenze, ai giornalisti che gli chiedevano se condivideva le preoccupazioni dei lavoratori del quotidiano L'Unita' sul futuro della testata ha detto di augurarsi "che si possa trovare un'ipotesi imprenditoriale convincente in grado di rilanciare la testata. Sono convinto che il gruppo dirigente del Pd sia impegnato in questo senso, e anche io cerco di dare una mano in questa direzione". Parlando del suo piu' grande fallimento, l'accordo mancato sulla Bicamerale con Berlusconi, ha giocato sull'ironia punzecchiando Renzi: "Forse ho fatto l'errore di non chiamare Verdini. Non ho queste frequentazioni e questo e' stato certamente il mio limite". .
- Roma, 9 set. - "L'unita' e' un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per me, in politica, e' un valore importante, cosi' come lo e' trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non mettero' in campo la mia candidatura". Matteo Richetti spiegava cosi' il suo passo indietro dal duello, renziano contro renziano, con Stefano Bonaccini per le primarie che dovevano scegliere il candidato presidente dell'Emilia Romagna. Dovevano perche' poco dopo arriva la notizia che lo stesso Richetti risulta indagato per peculato, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. E analoga sorte, a fine giornata, tocca proprio a Bonaccini, segretario regionale uscente del Pd. E, a quanto pare, non saranno solo loro, ne' solo il Pd, a finire sotto la lente della magistratura. Sarebbero altri sette i consiglieri del Pd iscritti sul registro ed e' probabile che le iscrizioni riguardino anche altri gruppi e siano quindi in numero maggiore. Dalla Procura comunque si mantiene il massimo riserbo. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre, anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Una scossa, comunque, per il Pd. "Guardiamo con rispetto la decisione di Matteo Richetti di non candidarsi alle primarie in Emilia Romagna e apprezziamo il suo gesto di tutelare il bene del Pd e dell'istituzione regionale", dice il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Guerini aggiunge anche che "in attesa di notizie ufficiali, confidiamo potra' dimostrare la sua totale estraneita' ai fatti che gli verrebbero contestati". E la scelta di ritirarsi dalle primarie, questo lo precisa il suo legale, "prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica". Serenita' viene professata, attraverso il suo avvocato, dal giovane deputato Pd. Analogo in sostanza l'atteggiamento di Stefano Bonaccini: "Ho appreso che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho gia' comunicato, attraverso il mio legale, prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido - spiega in un nota - di poter dare al piu' presto ogni opportuno chiarimento". "Quando la magistratura indaga, bisogna rispettarne l'attivita'. Naturalmente noi sappiamo che in tantissimi casi le indagini si concludono con il proscioglimento o con l'archiviazione. Siamo fiduciosi". Dice Massimo D'Alema. "La magistratura fara' il suo corso. Mi auguro che Bonaccini possa dimostrare la sua innocenza. Da avvocato dico solo che un'indagine non corrisponde a una condanna", osserva anche oggi, come fece agli inizi del governo, Maria Elena Boschi. "C'e' un consenso molto ampio nel partito e nel paese, quasi il 41% alle europee, il partito gode di buona salute e ha convinto anche chi non votava per il Pd, questo e' grazie al nuovo corso del Pd", assicura il ministro per le Riforme. .

"Il primo piano che Cottarelli presento' voleva tassare le pensioni sopra i 2mila euro e gli ho detto di no: non e' che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2mila. Kamsin La Pensione d'oro non e' quella da 2-3mila euro al mese, poi e' chiaro che se c'e' la pensione da 90mila euro al mese, intervieni".

E' quanto ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta che andra' in onda questa sera. "Il governo Letta - ha aggiunto Renzi - e' intervenuto sulle pensioni piu' alte, io credo che suscitare il panico nel mondo pensionistico per 100 milioni sarebbe un grave errore".

Zedde

- Bologna, 9 set. - E' bufera sulle primarie del centrosinistra in Emilia Romagna. Dopo il deputato Matteo Richetti, anche l'altro candidato forte del Pd, il segretario regionale uscente, Stefano Bonaccini, risulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sulle cosiddette 'spese pazze' dell'assemblea legislativa. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Vittorio Manes legale del segretario regionale Democratico, che ha chiesto presso la Procura di Bologna di conoscere la posizione del suo assistito. Complessivamente sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati ma con ogni probabilita' le iscrizioni riguardano anche altri gruppi consiliari e, quindi, potrebbero essere in numero maggiore. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Il deputato del Pd, Matteo Richetti, ha intanto rinunciato a correre per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno. Il 'renziano' della prima ora, infatti, non ha presentato le firme allo scadere del termine fissato per oggi a mezzogiorno. Rimangono in corsa, quindi, il segretario Pd regionale uscente, Stefano Bonaccini, e l'ex sindaco di Forli', Roberto Balzani. Bisogna vedere se le novita' giudiziarie avrannop conseguenze sulle primarie del Pd. .
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