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- Roma, 26 ago. - "Si raccomanda ai parlamentari di rilasciare il minor numero possibile di interviste ai giornali in quanto vengono sistematicamente stravolte cambiando il titolo rispetto al contenuto". E' quanto si legge sul blog di Beppe Grillo. Nel 'mini post' si spiega che il MoVimento 5 Stelle "non apre a Renzie, non bacchetta Di Battista e non e' pronto a votare nessuna misura urgente per l'economia insieme a lui" e si sottolinea che "chi afferma il contrario non ha capito nulla del M5S". .
- Roma, 26 ago. - "Le grandi riforme, che il governo Renzi potra' fare anche con l'aiuto di Forza Italia, sono scuola, fisco e giustizia. Il lavoro e' all'interno di tutto cio'". Lo ha detto Mario Mauro (Popolari per l'Italia) intervenendo ad Agora' Estate su Rai3. "Toccare la questione del lavoro - ha aggiunto - implica una strategia attraverso la quale far tornare competitivo il Paese, ma se non avessimo riforma della giustizia, del fisco e della scuola, qualsiasi misura sul lavoro si rivelerebbe inefficace, perche' non tornerebbe competitivo il Paese rispetto al contesto continentale". "Il governo - ha detto ancora - e' al crocevia di nodi ineludibili. La questione della scuola, che proprio Renzi ha indicato fin dal suo discorso d'esordio come dirimente per il futuro del nostro Paese, e' una delle questioni cruciali. Non dobbiamo dimenticare cosa abbiamo alle spalle: siamo stati l'unico Paese in Europa e forse al mondo ad aver fatto quattro riforme della scuola in poco meno di vent'anni, riforme dette e mai realizzate perche' sono mancati i decreti attuativi. Il risultato e' che l'apparato della scuola e' rimasto sostanzialmente uguale e oggi abbiamo meno diplomati e meno laureati di vent'anni fa. Questo e' gravissimo. La scommessa di Renzi e' da prendere sul serio e da supportare con risorse adeguate - ha concluso - Non c'e' da aver paura nel considerare superato lo schema pubblico-privato". .
- Rimini, 26 ago. - Con la riforma della scuola che il governo Renzi si accinge a varare, ci sara' il superamento delle supplenze, almeno cosi' come sono intese nell'attuale sistema scolastico. Lo ha annunciato ieri il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, intervenendo a un dibattito al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. "Le supplenze - ha detto - vanno riconsiderate perche' si sa gia' dall'inizio dell'anno scolastico quali sono i posti da sostituire stabilmente. "I supplenti non saranno eliminati fisicamente - ha ironizzato Giannini - come vedrete". L'obiettivo e' quello di "ragionare in termini di organico funzionale e non di organico di diritto che si distingue dall'organico funzionale". "E' l'uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma che nessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perche' significa prendere coscienza che le supplenze non fanno bene ne' a chi le fa ne' a chi le riceve". Inoltre, ha spiegato il ministro, e' chiaro sin "dall'inizio dell'anno con molta precisione quali sono i posti da coprire stabilmente ma c'e' un meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con l'organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie". Per Giannini la riforma di questo aspetto "significa prendere con molta consapevolezza e determinazione questo aspetto come uno degli aspetti prioritari per una rivisitazione del sistema educativo italiano". .
- Roma, 26 ago. - Scuola, Giustizia e Sblocca-Italia: il Consiglio dei ministri di venerdi' si annuncia corposo e, d'altra, parte il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, da un mese a questa parte, indica la fine di agosto come uno dei momenti piu' importanti della legislatura. Perche' da li' cominceranno i 'mille giorni', la cornice temporale entro la quale il Paese cambiera' volto, stando almeno alle aspettative del Capo dell'esecutivo. I dubbi, certo, non mancano e sono legati prevalentemente alle entrate e alle uscite dello Stato. Per questa ragione l'appuntamento di venerdi' viene considerato una sorta di 'antipasto' della legge di Stabilita', soprattutto per quanto rifuarda lo Sblocca-Italia. Per questa ragione il presidente del Consiglio, nel rispedire al mittente qualsiasi ipotesi di nuove tasse, sottolinea anche che bisogna agire con decisione sulla spesa pubblica, tagliando gli sprechi. Che il problema esista e che possa essere risolto facilmente anche guardando alla legge di stabilita', da approvare entro il 15 ottobre, e' confermato anche dalle parole del ministro Maurizio Lupi: "Si sta lavorando in questi giorni senza polemiche per arrivare al cdm di venerdi' con la declinazione dei punti dello Sblocca-Italia e con le coperture. E' probabile che una parte delle coperture partira' con lo Sblocca-Italia e una parte con la legge di stabilita'. I due provvedimenti viaggiano in parallelo". Ha spiegato Lupi che poi ha smentito qualsiasi ipotesi di divergenze tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e il premier. Infine la riforma della giustizia civile, terreno di scontro, duro, nei giorni scorsi tra governo e Movimento 5 Stelle. L'idea di collaborare su questo tema con il governo fa "ribrezzo" ai grillini che hanno fatto sapere di no volersi piu' sedere allo stesso tavolo con Matteo Renzi definito il "compare del noto pregiudicato". La riforma, in ogni caso, sembra a buon punto e Orlando ha incassato ad inizio agosto il placet delle forze di maggioranza e di Forza Italia. Il primo obiettivo e' quello di abbattere l'arretrato civile, giunto alla cifra monstre di 5 milioni circa di processi pendenti. Per raggiungere lo scopo il governo intende ridurre il numero degli appelli e favorire il ricorso ad arbitrati e mediazioni. Per quanto riguarda la scuola, e' stata il ministro Stefania Giannini a disegnare i punti qualificanti del nuovo corso che intende aprire: "Chi fa di piu' prende piu' soldi" ha annunciato. Uno stipendio per gli insegnanti agganciato, in qualche modo, al merito e alla carriera. Verranno abolite le supplenze "che fanno male a chi le fa e a chi le riceve", come spiegato ancora dal ministro, e data piu' autonomia agli istituti. Finita la breve pausa estiva, dunque, Matteo Renzi sembra intenzionato a imprimere la stessa velocita' vista fin qui dai suoi ministri. La settimana che si e' aperta non offre, d'altra parte, occasione per tirare il fiato. In vista del consiglio dei ministri del 29 Renzi incontrera' i ministri interessati dai provvedimenti in discussione: Maurizio Lupi, Andrea Orlando e Stefania Giannini. Il trenta agosto il premier sara' prima a Parigi e poi a Bruxelles: in ballo ci sono le nomine europee e quella dell'Alto rappresentante per la Politica Estera Europea, per la quale l'Italia ha proposto ufficialmente il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Per 'istruire la pratica' Renzi sentira' al telefono alcuni leader europei. In mezzo, le crisi internazionali, con Libia e Ucraina in prima fila. .
- Bologna, 26 ago. - "Ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorita', che noi abbiamo ben chiare. E che riguardano, complessivamente, l'assetto dell'Italia, la sua capacita' come comunita' di fare fronte agli impegni presi e alle sfide di una competizione globale, alla nostra storia e al futuro di un grande Paese europeo, tanto piu' nel pieno del nostro semestre di presidenza dell'Unione": e' un passaggio del messaggio scritto dal premier Matteo Renzi in occasione dell'inizio della Festa Nazionale dell'Unita' in programma da domani fino al prossimo 7 settembre a Parco Nord di Bologna. Riferendosi al successo ottenuto alle Europee, il presidente del Consiglio ha descritto il Pd come il "piu' grande partito europeo per percentuali e numero di voti, con un successo anche alle regionali e le amministrative" ma soprattutto ha ricordato "il carico di un mandato, di una missione quasi, affidataci da piu' di undici milioni di elettori, ma che vale per tutti gli italiani che sentiamo di rappresentare al governo di questo Paese". Per il leader Democratico, che ha scritto un messaggio in occasione dell'apertura a Bologna della Festa Nazionale dell'Unita', "corrispondere a questo affidamento non e' facile, fa tremare i polsi. Ma - ha spiegato Renzi - e' quello che stiamo cercando di fare giorno dopo giorno. Con le riforme istituzionali, il Senato e il titolo V, assieme a quelle economiche, sul lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia civile, la scuola, la cultura". I mille giorni? Una stagione difficile ma che portera' a cambiare l'Italia, con priorita' chiare e senza bsigono di ricevere "lezioni". "E' questo il senso dei mille giorni - spiega Matteo Renzi - che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento, e invece ne costituisce l'orizzonte, la profondita', l'intensita' di un mandato di legislatura". Insomma, "un compito che ci impegna come governo e come partito". .
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