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- Roma, 22 ago. - L'autunno non sara' caldo. Matteo Renzi ribalta i minacciosi timori dei sindacati e assicura che non ci saranno nuove tasse, ne' interventi sulle pensioni, ne' una nuova manovra. Ma solo riforme e tagli alle spese. Rientrato da poche ore dalla missione in Iraq, il premier duella con il M5s per sostenere la riforma della giustizia a cui sta lavorando in questi giorni il ministro Andrea Orlando. Un modo, indirettamente, per far notare che il governo sta lavorando allo sprint di fine estate: riforma della giustizia, riforma della scuola, infrastrutture, spending review. E mentre si concede qualche ora di riposo con la famiglia a Forte dei Marmi dove restera' molto probabilmente fino al week end, Renzi non si stacca dal telefono, tesse la tela dell'attivita' di governo e dei contatti, non solo con Roma. La due giorni di fine agosto, infatti, sara' cruciale: prima, il 29, un consiglio dei ministri durante il quale saranno messe in campo le riforme piu' attese, da quella della giustizia civile a quella della scuola, poi il 30 a Bruxelles, per un vertice in cui si decidera' la composizione della nuova Commissione europea. Un identikit da cui si capiranno molte cose; il premier italiano infatti cerchera' di far leva sul rapporto con i francesi, senza dimenticare gli spagnoli, per convincere anche i tedeschi e gli altri paesi nordici a mettere in soffitta la linea di solo rigore. I dati macroeconomici delle ultime settimane, confida il premier, giocano a suo favore, per questo il filo con le altre capitali non e' mai interrotto e la speranza di avere dall'autunno politiche europee piu' lungimiranti sul fronte della crescita non e' certo morta. Questo, Renzi lo ha gia' detto in tutte le salse, non vuol dire che l'Italia chiedera' uno 'sconto': il parametro del 3% sara' rispettato e non serviranno manovre correttive. Si tratta di valutare quali siano le voci di sola spesa e quali siano di investimenti strutturali per le riforme. Ma soprattutto quel che Renzi sta cercando di fare e' di ribaltare di 180 gradi il corso della politica europea degli ultimi anni. La Ue non e' solo spread: "I nostri nonni hanno fatto l'Europa contro la guerra, non per una moneta unica" dice in serata, ricordando la missione di sostegno decisa dalla Ue a sostegno dei curdi in Iraq, segno che questa volta gli europei "non dormiranno come hanno fatto altre volte". Piu' valori e meno parametri, insomma, sulla linea che gli ha fatto vincere le elezioni europee e lo ha fatto accogliere come un trionfatore a Bruxelles a fine maggio. Proprio per questo il premier sta lavorando alle riforme, consapevole che l'Europa, ma non solo lei, sara' tanto piu' flessibile quanto piu' l'Italia si presentera' con i conti in ordine. E allora ecco di nuovo l'elenco delle promesse: basta nuove tasse per non deprimere i consumi, no a interventi sulle pensioni per non penalizzare i ceti medi, si' invece a tagli alla spesa perche' "come tutte le famiglie potremmo stare un po' piu' attenti" e, senza legarsi a date, si' al tentativo di ridurre la pressione fiscale ad "altre fasce di popolazione" dopo l'intervento degli 80 euro. Renzi, nuovamente spazza via notizie e polemiche agostane: "sono chiacchiere d'agosto". Ma non rinuncia a rintuzzare il botta e risposta che va avanti da mesi con i sindacati. "Se i sindacati vogliono un autunno caldo, facciano pure. Gia' l'estate non e' stata un granche'...". .
- Roma, 22 ago. - "A quel poveretto gli hanno messo addosso un divisa simile a quella indossata dai prigionieri a Guantanamo. Io penso che la violenza indecente, barbara, inaccettabile che ha subito quel ragazzo sia, in parte, figlia della violenza indecente, barbara, inaccettabile subita dai detenuti nel carcere di Abu Ghraib". E' uno dei passaggi, dedicato alla tragica uccisione di Foley, del post con il quale Alessandro Di Battista torna sulle polemiche suscitate dal suo intervento sull'opportunita' del dialogo con l'Isis. "Le violenze commesse in quella prigione - dice il deputato M5S - furono senz'altro figlie di quel desiderio di vendetta che molti americani hanno provato dopo l'indecente, barbaro, inaccettabile attentato alle Torri Gemelle quest'ultimo - accusa - anche figlio dell'indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano, l'imperialismo non e' soltanto nordamericano, che ha portato milioni di persone a morire di fame". "Ho ricevuto ogni genere di insulto in questi giorni. 'Terrorista', 'assassino', 'soggetto pericoloso per la societa''. Un giornale ha anche scritto che avrei intenzione di farmi esplodere in una metro. Il tutto per aver espresso delle idee, riportato dei fatti e provato a 'capire', un atto che rivendico con tutto me stesso", riprende Di Battista. "Mi domando cosa possa succedere se dovessi mai compiere - ragiona per paradosso - uno di quei reati tanto cari ad esponenti di quei partiti che i giornali che mi hanno infangato portano sul palmo della mano. Qualcuno, in rete, mi ha anche augurato di fare la fine di quel povero reporter americano". "Si potrebbe continuare all'infinito - riprende - ma serve a qualcosa? Ha qualche utilita' sapere 'chi ha sparato per primo'? Ho provato a mettere in discussione il pensiero dominante. In tanti hanno letto quel che ho scritto (la 'macchina del fango' almeno a qualcosa serve) e di questo sono contento altri si sono fermati a una frase letta su qualche giornale. A questi ultimi consiglio di leggere tutto quello che ho scritto nella sua interezza. Il pensiero dominante ha scelto di contrastare il terrorismo in modo totalmente fallimentare e questo e' un fatto. Possibile che, nel 2014, l'essere umano, capace di conquiste scientifiche e tecnologiche straordinarie, pensi ancora che l'unico modo per risolvere un conflitto sia la violenza, siano le bombe o armare qualcuno?". "Dopo l'11 settembre 2001 si e' scelta una strada. Si sono inseriti concetti nuovi: 'guerra giusta', 'bombe intelligenti', 'guerra preventiva', 'esportazione di democrazia'. E' possibile mettere in discussione tutto questo? E' possibile - dice ancora - affermare che le orrende violenze commesse in questi giorni dall'ISIS siano collegate a quel che e' accaduto negli ultimi anni in Medio Oriente? Ci sono paesi, come quelli dell'ALBA che, al netto di tutti i loro difetti e limiti, stanno introducendo nuove visioni di sviluppo. Perche' non chiedere a loro idee e proposte per gestire la crisi mediorientale, una crisi che non riguarda certamente soltanto l'Iraq? Vi sembra davvero sensato obbedire, ancora una volta, a Washington nonostante non ne abbia fatta una giusta?". "Armare porta alla guerra e, come scrisse Terzani, 'non c'e' mai stata una guerra che ha messo fine alle guerre'. Questi giorni mi hanno insegnato due cose molto importanti. La prima e' che non basta certo una strumentalizzazione becera a farmi smettere di impegnarmi a fondo in quello in cui credo. La seconda e' che fare quel che si ritiene giusto al posto di quel che conviene ti fa vivere sostanzialmente male ma sostanzialmente ti fa sentire vivo. A riveder le stelle!", conclude Di Battista. .

Poco meno di 650 milioni di ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, e per oltre la meta' fatte di cassa straordinaria, messe a segno nel periodo che va da gennaio a luglio. Kamsin Un monte ore di cig che relega in cassa a zero ore circa 530 mila lavoratori da inizio anno, che hanno subito un taglio del reddito pari a 2,5 miliardi di euro, ovvero quasi 4 mila e 700 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Sono questi i numeri elaborati dall'Osservatorio Cig della Cgil sulla base delle rilevazioni Inps.

 Secondo il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, "ancora una volta registriamo un trend medio di ore richieste, stabile da anni sulle 80 ore al mese, che punta anche per quest'anno a superare la soglia di un miliardo di ore. Un segnale inequivocabile di una crisi strutturale, come emerge chiaramente dall'andamento della cassa straordinaria". Per la dirigente sindacale di corso d'Italia "difesa e rilancio del sistema produttivo, tutela e creazione di lavoro, devono essere il binomio strategico per portare il paese fuori dalla crisi. Meccanica, commercio e edilizia, risultano essere i settori piu' colpiti. Il governo non perda altro tempo e rilanci subito una politica industriale". Nel dettaglio dei dati sulla cig, si rileva come il totale di ore di cassa integrazione a luglio sia stato pari a 79.530.285 di ore richieste e autorizzate, in aumento sul mese precedente del +6,74%.

Nei primi sette mesi dell'anno si sono registrate 642.030.774 ore di cig per un -7,78% sullo stesso periodo dello scorso anno. Emerge poi che la cassa integrazione ordinaria (cigo) cala a luglio su giugno del -9,68%, per un totale pari a 20.234.728 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 162.220.949 di ore per un -29,86% sul periodo gennaio-luglio del 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese e che sono oltre il 55% del totale delle ore concesse, e' stata di 50.383.751 per un +38,08% su giugno mentre da inizio anno si totalizzano 358.031.572 ore autorizzate per un +19,79% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a luglio un calo sul mese precedente pari a -42,93% per 8.911.806 di ore richieste.

Nei sette mesi trascorsi da inizio anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la flessione della cigd e' stata del -26,65% per complessive 121.778.253 di ore. Continua a crescere il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs: da gennaio a luglio sono state 4.897 per un +27,86% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 9.084 unita' aziendali territoriali (+32,25%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.354 decreti da inizio anno per un +5,18% sui primi sette mesi del 2013) che rappresentano il 49,07% del totale dei decreti, un deciso aumento di ricorsi al concordato preventivo (372 per un +195,24%) e al fallimento (155 per un +44,86%). Crescono le domande di ristrutturazione aziendale (132 per un +3,94%) e di riorganizzazione aziendale (149 per un +8,76%).

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- Roma, 22 ago. - "Ho appreso con vero orrore la notizia del barbaro assassinio del giornalista freelance James Foley". E' quanto si legge in un messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama. "Desidero esprimere, anche a nome del popolo italiano, la piu' ferma condanna - prosegue Napolitano - nei confronti di un atto agghiacciante ed esecrabile, che richiama un tenebroso e lontano passato calpestando il supremo valore della vita umana oltreche' violando l'essenziale diritto ad un'informazione libera ed indipendente". Esprimo, con sincera partecipazione e profondo cordoglio, commossa solidarieta' all'amico popolo americano ed ai familiari del giornalista, cosi' crudelmente colpiti nei loro affetti piu' cari", aggiunge il Capo dello Stato. .
- Roma, 22 ago. - "Sono pochi coloro che partono dall'Italia per unirsi ai combattenti" di Siria e Iraq. Lo ha detto ai microfoni di Sky il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, secondo cui "per fortuna, al contrario di altri Paesi europei, il nostro e' coinvolto in maniera marginale" da questo fenomeno. "E' una questione di cui abbiamo discusso in maniera approfondita in ambito comunitario - ha aggiunto Bubbico - per rafforzare le modalita' che garantiscano il monitoraggio, che deve combinare sempre insieme il rispetto delle liberta' individuali con il massimo della tutela e della sicurezza per i cittadini". .
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