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Renzi ha smentito qualsiasi intervento sulle pensioni, come il prelievo sui trattamenti più pesanti. Ma a rischiare ora sono i trattamenti per le vedove e gli invalidi.

Kamsin Lo stop di Renzi ad un taglio delle pensioni d'oro e d'argento potrebbe mettere a rischio i trattamenti per in favore delle vedove e degli invalidi. Sul tavolo dei tecnici del Mef c'è infatti l'altro capitolo del Dossier Cottarelli, ufficialmente non ancora smentito dal Governo, che prevedeva un taglio della spesa assistenziale.

Nel mirino potrebbero esserci le indennità di accompagnamento, le pensioni di reversibilità e quelle di invalidità.  Nel piano della spending review del commissario Cottarelli, infatti, sotto la categoria «Riduzioni trasferimenti inefficienti», compaiono la «Prova reddito per indennità accompagno e Abusi pensioni di invalidità»: il risparmio previsto è per entrambi pari per il 2015 e il 2016 a 0,1 e 0,2 miliardi da entrambe le voci. Sotto la categoria «spese settori», compaiono invece sia la «Revisione pensioni di guerra (per un risparmio di 0,2 miliardi già nel 2014, e di 0,3 nel 2015 e 2016), sia le «Pensioni reversibilità» (nessun risparmio nel 2014 e 2015, ma con un rientro di 0,1 miliari nel 2016).

Complessivamente, quindi, si parla di un taglio alla spesa di 1,5 miliardi derivante da pensioni d'invalidità, indennità di accompagno, pensioni di guerra e reversibilità.

L'ipotesi allo studio è di agganciare l'indennità di accompagnamento e la reversibilità al reddito. Per l'accompagnamento l'ipotesi è di inserire un tetto massimo al reddito per poterne fruire: 30 mila euro individuali e 45 mila euro in caso di reddito familiare. Nel caso della reversibilità che costa circa 30 miliardi l'anno e interessa una platea di quasi 4 milioni di persone, si sta valutando di prendere in considerazione non solo il reddito da pensione ma anche la ricchezza del soggetto beneficiario. Ovvero peserebbero anche le proprietà immobiliari. Poi l'ennesimo giro di vite sui trattamenti di invalidità intensificando i controlli per scovare gli illeciti. Dulcis in fundo una nuova deindicizzazione delle pensioni dopo che Letta aveva tolto il blocco in modo totale fino a tre volte il minimo e poi misura decrescente. Il risparmio sarebbe pari a 600 milioni nel 2015 e di 1,5 miliardi nel 2016.

Anche su questo fronte ci si aspetta pertanto una smentita da parte del Governo. Se non ci sarà alcun taglio alle pensioni d'oro e d'argento questo non potrà avvenire in danno alle prestazioni assistenziali.
 
Zedde

- Roma, 23 ago. - "Le cose che ha detto il governatore Draghi e che sono state oggetto di una presunta polemica estiva sono cose di buonsenso. Ma non sono diverse da quelle che lui aveva detto prima di andare in ferie". Lo ha spiegato il premier Matteo Renzi in un'intervista a Rtv38, che andra' in onda questa sera. Draghi, ha spiegato, "ha detto che chi fa le riforme e cambia le cose che deve cambiare, come fa l'Italia che ne ha bisogno, ha il dovere piu' che il diritto di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilita' che ci sono". .
- Roma, 23 ago. - Per uscire dalla recessione l'Europa dovrebbe seguire l'esempio di Matteo Renzi in Italia. Il ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, in una lunga intervista a Le Monde, attacca la politica del rigore sostenuta dalla "destra tedesca" e difende la sua "regola dei due terzi" nella gestione dei risparmi di bilancio. "Un primo terzo di queste economie", spiega, "deve servire a ridurre il deficit, perche' noi siamo vincolati alla serieta' del bilancio. Un secondo terzo e' gia' destinato al sostegno delle imprese, che e' necessario sostenere. Infine, l'ultimo terzo deve essere consacrato alle misure per stimolare i potere d'acquisto e la crescita. Sarebbe davvero ottimo che tutti i paesi europei facessero lo stesso, come ha gia' cominciato a fare Matteo Renzi in Italia". Montebourg usa parole durissime contro l'austerita' imposta dalla Germania. "Bisogna alzare i toni", avverte. E specifica: "Quando dico Germania, parlo della destra tedesca che sostiene Angela Merkel. La Francia", sottolinea il ministro, "non ha alcuna intenzione di allinearsi agli assiomi ideologici della destra tedesca". Ma anche "la Bce", aggiunge, "deve cambiare marcia e mettersi a fare quello che fanno tutte le banche centrali del mondo, in particolare quelle dei paesi che hanno saputo far ripartire la loro crescita". L'obiettivo, prosegue Montebourg, e' "provocare un elettroshock nella zona dell'euro. In un contesto di ripresa", accusa il ministro francese, "la sola isola kafkiana e' la zona dell'euro, dove i leader dei paesi membri si ostinano a condurre politiche che bloccano la crescita e impediscono la riduzione della disoccupazione". .
- Roma, 23 ago. - "Il tragico incidente aereo in cui hanno perso la vita il Capitano Mariangela Valentini, il Capitano Alessandro Dotto, il Capitano Giuseppe Palminteri e il Capitano Paolo Piero Franzese, mentre erano impegnati in attivita' addestrativa, ha destato profonda commozione in tutto il Paese". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. "In questa triste circostanza, voglia rendersi interprete presso l'Aeronautica Militare e le famiglie dei quattro ufficiali dei miei sentimenti di cordoglio, solidarieta' e intensa partecipazione al dolore dei congiunti". .
La Riforma della Pubblica Amministrazione conferma l'abolizione del trattenimento in servizio. Via libera anche alla facoltà per le Pa di risolvere il rapporto al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata.

Kamsin Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale della legge di conversione del Dl 90/2014 è possibile fare un resoconto delle innovazioni apportate alla Riforma Fornero del 2011. E' bene ricordare da subito che l'impianto complessivo non è stato cambiato. La pensione anticipata resta conseguibile al perfezionamento di 41 anni e 6 mesi di contributi (42 anni e 6 mesi per gli uomini). La pensione di vecchiaia è ottenibile al perfezionamento di 66 anni e 3 mesi per gli uomini del settore privato e pubblico (e lavoratrici del settore pubblico); 63 anni e 9 mesi per le lavoratrici del settore privato; 64 e 9 mesi per le autonome. La portata innovatrice dell'intervento, dopo il dietrofront del governo al Senato è stata dunque piuttosto limitata.  

Per i dipendenti pubblici viene resa strutturale la facoltà (prima della modifica questa possibilità era riconosciuta sino al 31.12.2014) delle Pa di risolvere il rapporto di lavoro al compimento del 62esimo di età (65 anni per i medici) qualora il lavoratore abbia raggiunto la massima anzianità contributiva. In altri termini l'amministrazione potrà unilateralmente mandare a casa, con una decisione motivata, chi ha raggiunto i 42 anni e 6 mesi di contributi (41 anni e 6 mesi per le donne), dirigenti compresi (ad eccezione però dei professori universitari, primari e magistrati). L'altra innovazione del Dl Madia, sul comparto pubblico, è l'abolizione definitiva dei trattenimenti in servizio a partire dal 31 Ottobre 2014 (31 Agosto 2014 per il comparto scuola; 31 Dicembre 2015 per la magistratura). 

Altre novità riguardano la stretta al conferimento di incarichi a pensionati. Le pubbliche amministrazioni non potranno piu' conferire incarichi di studio e di consulenza, né incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito (e per la durata massima di un anno). 

Non ci sono invece novità per i lavoratori del settore privato ed autonomo. In particolare è stato confermato l'attuale sistema di penalizzazioni che colpisce i lavoratori che accedono alla pensione anticipata prima del 62esimo anno di età. Qualora si chieda la pensione anticipata prima dei 62 anni di età, l'assegno viene corrisposto, per la quota retributiva, con una riduzione pari all'1% per ogni anno di anticipo, percentuale che sale al 2%, per ogni anno di anticipo che supera i 2. Ad esempio se si richiede la pensione anticipata dopo aver raggiunto i 42 anni a 60 anni, si riscuoterà, per la quota di pensione calcolata con il sistema retributivo (riferito all'anzianità accumulata sino a tutto il 2011), un assegno decurtato del 2%. Se invece la si richiede a 59 anni di età la decurtazione sale al 4%. 

Il Dl 216/2011, approvato subito dopo la riforma Fornero, esclude dall'applicazione delle riduzioni percentuali i trattamenti liquidati in favore di coloro che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017. Ciò a condizione che il possesso del requisito, derivi da: prestazione effettiva di lavoro; periodi di astensione obbligatoria per maternità, assolvimento degli obblighi di leva, infortunio o malattia; periodi di cassa integrazione ordinaria; astensione dal lavoro per la donazione di sangue; congedi parentali di maternità e paternità; congedi e permessi con riferimento a persone con handicap in situazione di gravità. Nel passaggio alla Camera della riforma Madia era stato approvato un emendamento che escludeva dalle penalizzazioni anche chi raggiungeva il requisito dei 42 anni con l'aiuto della contribuzione figurativa, da riscatto (laurea ad esempio) o da contribuzione volontaria. Dopo la bocciatura della Ragioneria generale, e l'approvazione definitiva del provvedimento, le penalizzazioni restano alle condizioni sopra descritte. 

Nulla di nuovo anche per quanto riguarda l'opzione donna. Le donne che vogliono andare in pensione con le vecchie regole — ossia a 57 anni di età con 35 di contributi (58 anni se lavoratrici autonome) — possono continuare a farlo, in via eccezionale sino al 2015, scegliendo un trattamento calcolato interamente con il sistema contributivo a condizione che la finestra si apra entro e non oltre il 31.12.2015.

Riforma Pensioni, stop al trattenimento in servizio nella scuolaZedde

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