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I sindacati minacciano la mobilitazione contro le ipotesi di un intervento sulle pensioni, in particolare su quelle maturate con il sistema retributivo, e di un ulteriore blocco degli stipendi dei lavoratori statali. Kamsin Cigl-Cisl e Uil chiedono al governo una secca smentita sull'ipotesi formulata da Poletti nei giorni scorsi nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera. L'idea del titolare di Via Veneto è quella di introdurre un contributo di solidarietà sulle pensioni medio alte (la cui soglia tuttavia non è stata indicata) per finanziare gli interventi in favore dei lavoratori esodati e dei precoci. Ieri tuttavia lo stesso premier Matteo Renzi ha frenato indicando che nella legge di stabilità non ci sarà un prelievo aggiuntivo sulle pensioni

Ma la reazione del Premier non è bastata a calmare le acque. Lasciate in pace i pensionati, la pazienza e' finita. Ci mobiliteremo", scrive su Twitter la segretaria generale di Spi Cgil, Carla Cantone, dopo che gia' la Cgil nazionale aveva chiarito senza mezzi termini il suo punto di vista: "un intervento sull pensioni retributive e' inaccettabile", mentre la Cisl parla di "nuova tassa sui pensionati".

Netto il 'no' dei sindacati anche alla ipotesi di congelare le buste paga dei lavoratori del settore pubblico: "C'e' da augurarsi che sia una bubbola agostana. Un nuovo blocco biennale dei salari nella P.A. Sarebbe inaccettabile", tuona la Cgil. "Attendiamo una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia", aggiungono i segretari generali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. "Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale e' un errore madornale - dicono i sindacalisti - una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici".

La richiesta a Renzi e Madia we' quella di chiarire "immediatamente che cio' su cui sembra si stia lavorando nell' ombra dei corridoi di Via XX settembre non appartiene all' iniziativa del Governo e che non c' e' nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione. In assenza di cio' e' del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sara' fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverra' in un clima incandescente".

Dopo la smentita di ieri del premier, anche oggi il governo continua a sfumare i toni e il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, sottolinea che quella previdenziale e' "l'unica riforma che e' gia' stata fatta". "Dobbiamo fare le riforme strutturali che non abbiamo fatto - aggiunge - la mia opinione e' che introdurre in questo ambito la discussione sulle pensioni sia estremamente negativo perche' la riforma della previdenza pubblica e' stata gia' realizzata, non c'e' bisogno di farne un' altra".

Parla di ipotesi "premature" Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia che pero' non chiude del tutto la porta all'intervento prospettato qualche giorno fa dal ministro del Lavoro Poletti che aveva avanzato l'ipotesi di un nuovo prelievo a carico degli assegni previdenziali piu' alti. "Non e' la stessa cosa parlare di un intervento spot o di uno inserito nel piu' globale contesto della riforma del lavoro", dice Baretta.

Statali, il governo studia un nuovo stop ai salari

Riforma Pensioni, Renzi: no al prelievo sulle retributiveZedde

- Roma - La portata della minaccia rappresentata dagli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico (Is) e' tale che non si limita a rappresentare un pericolo letale in Iraq e Siria dove opera, ma "riguarda anche l'Europa e l'Italia". Cosi' il ministro degli Esteri, Federica Mogerini, che auspica una "l'elaborazione di una strategia di lungo termine" per costrastare Is. "Il Mediterraneo e il Medio Oriente sono scossi da una minaccia che si' riguarda l'Europa e si' riguarda anche l'Italia", ha riposto il titolare della Farnesina ad una domanda dei giornalisti a Montecitorio al termine dell'audizione di fronte le commissione congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato con la collega della Difesa, Roberta Pinotti. .

- Roma, 20 ago - "Non sono mai stato superstizioso, ma dopo la 'makumba' della Kyenge mi e' capitato di tutto e di piu'". Il senatore della Lega Nord e vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, commenta cosi' la fotografia postata sul suo profilo Facebook in cui viene ritratto con un bastone che sorregge un lungo serpente. "Quello che potete vedere - scrive l'esponente del Carroccio - e' il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di due metri sia nella cucina di un mozzo?".

Parole che hanno scatenato la protesta della rete, sia per l'uccisione del rettile, sia per le parole a sfondo "razzista" usate nei confronti dell'ex ministro di colore.

Non solo: per Calderoli e' in arrivo anche una denuncia da parte del Partito Animalista Europeo, per "aver ucciso il serpente 'biacco', appartenente alla specie rigorosamente protetta e non pericolosa poiche' e' sprovvisto di veleno". "Oltre alla nostra denuncia-querela nella qualita' di ente esponenziale le Autorita' hanno il dovere di denunciarlo in quanto reato procedibile d'ufficio e considerato che il senatore e' reo confesso - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - Un comportamento violento, arrogante e becero ma soprattutto codardo per essersi scagliato contro un essere indifeso perche' assoggettato alla superstizione , un gesto riprovevole da condannare, ancor piu' grave se a compierlo e' stato un alto rappresentante dello Stato". .

- Roma, 20 ago. - Il vertice dei partiti della maggioranza sulla riforma della giustizia ha visto una "convergenza sostanziale" che e' andata anche "oltre le aspettative". A sottolinearlo sono gli esponenti del Partito democratico che hanno partecipato alla riunione che si e' conclusa da poco in via Arenula. "E' stata una riunione positiva, con un clima molto costruttivo ed i rappresentanti della maggioranza hanno manifestato una convergenza sostanziale con l'impianto e le proposte che il ministro Orlando ha presentato", ha detto, uscendo dal ministero, il capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini. "Oggi ci siamo concentrati sulla parte piu' ordinamentale - ha aggiunto l'esponente Dem -, mentre nei giorni scorsi c'era stato un confronto sugli altri temi, a partire dall'ammodernamento della giustizia civile, le cui lentezze sono uno degli handicap della mancata crescita economica e della mancata credibilita' in Europa del nostro Paese". "Nei prossimi giorni - ha proseguito Verini - ci saranno ulteriori approfondimenti ma oggi c'e' stato anche un focus sulla responsabilita' civile dei magistrati ed anche su questo punto abbiamo registrato una convergenza di fondo sulla necessita' di garantire il diritto del cittadino ad essere risarcito nei casi palesi di malagiustizia ed abbiamo deciso di farlo con un sistema misto, indiretto, che non limiti l'autonomia e l'indipendenza della magistratura". Stessa soddisfazione da parte di Alessia Morani, responsabile giustizia nella segreteria del Pd: "Il vertice e' andato molto bene - ha spiegato -, credo che siamo andati anche oltre le aspettative perche' siamo usciti con un accordo di massima sulla riforma della magistratura onoraria, sulla disciplinare per la magistratura contabile e amministrativa, ed anche sulla responsabilita' civile dei magistrati. Quindi siamo arrivati ad un accordo sulla riforma della giustizia civile, sulle norme sulla criminalita' economica, vale a dire sull'autoriciclaggio e sul falso in bilancio". "Insomma - ha proseguito Morani -, stiamo procedendo bene ed il metodo del ministro e' condiviso da tutta la maggioranza perche' analizziamo step by step i singoli punti della riforma". Per quanto riguarda invece il Consiglio superiore della magistratura, ha sottolineato Morani, "abbiamo deciso che bisogna aspettare l'elezione dei membri che ancora mancano. Su questo punto c'e' una discussione aperta ma ancora non e' stato raggiunto un accordo complessivo. Ad ogni modo - ha concluso - possiamo dire che sul principio che chi giudica non nomina e chi nomina non giudica c'e' una assoluta condivisione". "La convergenza tra i partiti di maggioranza c'e' ed anche piu' di quanto ci aspettavamo - ha aggiunto l'altro esponente del Pd che ha partecipato al vertice, Giuseppe Lumia -, partiamo subito dalla giustizia civile, segno di modernita', apertura e innovazione, ma anche dalla lotto alla corruzione, comprensiva dell'autoriciclaggio con pene piu' severe. Poi, procederemo a tambur battente sugli altri grandi temi". .
- Roma, 20 ago. - L'Europa in questi giorni deve essere qui, altrimenti non e' Europa, perche' chi pensa che la Ue volti le spalle davanti ai massacri, impegnata solo a pensare allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre. Matteo Renzi giunge a Baghdad per una visita lampo nella doppia veste di premier italiano e presidente di turno della Ue, proprio mentre a Roma le Camere decidono il sostegno del nostro paese alla resistenza curda. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha spiegato che l'invio di armi ai curdi e' necessario perche' "il Mediterraneo e il Medio Oriente sono scossi da una minaccia che riguarda l'Europa e anche l'Italia". E anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha ricordato che in Iraq "e' in corso una gravissima crisi umanitaria e una compromissione della sicurezza regionale" e l'Italia "non e' sola nella difesa di popolazione inermi perche' gia' altri paesi europei come Francia, Gran Bretagna e Germania si sono attivati". Mentre sui giornali di tutto il mondo sono ancora presenti le raccapriccianti immagini dello sgozzamento del giornalista americano James Foley per mano dell'Isis, Renzi vola a Baghdad ed Erbil e al presidente curdo Barzani assicura: "Questa battaglia contro il terrorismo noi la vinceremo, voi la vincerete". Nella capitale il premier incontra il premier uscente al Maliki ed esprime amicizia e vicinanza al governo e al popolo iracheno. C'e' uno spirito di amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi, oggi e' arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari, ha ricordato Renzi. Che poi nel pomeriggio ha visitato un campo profughi a Erbil. Da presidente della Ue Renzi ha ammonito: "se qualcuno pensasse che davanti ai massacri l'Europa volta le spalle e pensa solo allo spread, beh, quel qualcuno ha sbagliato previsione. Oppure ha sbagliato semestre". "L'Europa - ha detto ancora - deve essere nei posti come in Iraq dove la democrazia e' messa in pericolo". "E' una battaglia, quella contro il terrorismo - ha detto il premier - che sta nel cuore stesso dell'Europa, non ai suoi confini. L'Europa sa bene da che parte stare". "L'Europa non e' solo spread e vincoli - ha twittato poi il premier dal volo di stato - e' nata per difendere una certa idea di mondo e di dignita' dell'uomo". Quanto alla situazione sul campo, il premier ha anche sottolineato come l'integrita' della regione e dell'Iraq e' fondamentale per la stabilita' di tutta l'area. Ma ora serve individuare una strategia chiara per uscire dalla situazione di violenza. Al-Maliki si e' rivolto a Renzi come premier italiano, ma anche come presidente di turno dell'Unione. Al Maliki ha citato il suo passo indietro dalla premiership come un atto dovuto. Non dovete avere paura della democrazia in Iraq - ha affermato il premier uscente - e' una democrazia giovane, ma noi ci teniamo. Per Renzi "e' importante l'individuazione di una strategia chiara per far uscire l'Iraq da una situazione di violenza". Il premier ha sottolineato l'importanza della opportunita' costituita dal nuovo governo guidato da al-Abadi, i due hanno affrontato i temi della sicurezza e della lotta al terrorismo, con riferimento anche all'assassinio del giornalista americano Foley. Dalle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato e' arrivato senza grandi tensioni il via libera all'invio delle armi ai curdi anche se con il No di Sel e M5S. Proprio dal M5s sono giunte le bordate piu' accese alla linea del governo, tanto che il leader 5 stelle Beppe Grillo ha attaccato dai social: "#Iraqstaisereno. Cosa ci fa Renzi in Iraq?". E ha postato alcuni fotomontaggi in cui il premier si fa un 'selfie' con una esplosione nel deserto sullo sfondo. .
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