Notizie
Renzi: Ue e' in crisi, non si cresce tagliando salari
- Roma, 14 ago. - Dopo una settimana di critiche, Matteo Renzi esce dall'angolo e mette i puntini sulle 'i', complici i dati negativi dei conti pubblici di Germania e Francia: tutta l'Europa e' in crisi, non solo l'Italia, e non se ne esce deprimendo le economie e tagliando i salari. Prima Napoli, poi Reggio Calabria e infine la Sicilia. Nel tour agostano nel Mezzogiorno, Matteo Renzi, difende l'operato del governo, garantisce che l'esecutivo "non scappa", anzi "va avanti con determinazione".
E ne approfitta, nel giorno in cui vengono diffusi i dati sul Pil tedesco non cosi' brillanti, per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Ho visto in questi giorni scenari inquietanti sull'Italia per aver fatto -0,2 percento di Pil. Stamattina vedo che anche la Germania fa -0,2. Non e' 'mal comune mezzo gaudio'. Io farei a cambio volentieri in termini di dimensioni economiche. Ma non e' la percentuale dello 'zero virgola' che fa la differenza, ma e' il clima di rassegnazione nell'opinione pubblica, di chi pensa, a cominciare dalle classe dirigenti, che tanto non cambiera' mai".
Poi, il premier aggiunge: "Siamo stati gli unici a consegnare i nostri dati sull'economia con una settimana di anticipo. Ora ho chiesto all'Istat di dare i dati insieme agli altri. Se dobbiamo stare una settimana a sentirci dire che siamo in crisi per poi scoprire che siamo come gli altri ...". Nelle tappe del giro del Sud, Renzi, all'indomani dei colloqui con Mario Draghi e Giorgio Napolitano, torna a promettere uno sprint sulle riforme economiche e conferma che "nel dl Sblocca-Italia metteremo norme ad hoc per realta' come Bagnoli, che e' uno dei fiori all'occhiello. Ma sono previsti anche altri interventi, da Sesto a San Giovanni a Taranto". Quindi la riforma della giustizia, che sara' al centro del Cdm del 29 agosto.
Ma e' soprattutto sull'economia che il presidente del Consiglio concentra la sua attenzione: "L'italia e' nelle condizioni di poter trascinare l'eurozona fuori dalla crisi. Smettiamo di fare discussioni astratte, mettiamo da parte la rassegnazione". "Ho letto per 10 giorni scenari inquietanti", ha proseguito, "sono tra quelli che non guardano i numeri" ma alle tendenze. "Non e' la singola percentuale che conta, ma il clima di rassegnazione nella classe dirigente". E ancora: "Smettiamo di pensare che competitivita' sia una manovra per abbassare i salari, come qualcuno ci suggerisce. La competitivita' in Italia la fai sull'alto livello".
Secondo Renzi, "una strategia di crescita passa attraverso temi centrali, come la cultura, la scuola e la ricerca". Per questo il modello non puo' essere la Spagna, con speculazione immobiliare e salari bassi. E anche la riforma del mercato del lavoro non sara' una svendita delle tutele: la riforma dello statuto, servira' a "cambiare le garanzie, non a toglierle". Renzi non elude il nodo dei fondi comunitari: "C'e' un problema di cornice e cioe' come il pubblico spende i soldi. Saremo un Paese serio se riusciremo a spendere bene i fondi europei. E' importante la tempistica e che i progetti non si perdano per strada sulla base delle procedure burocratiche".
Renzi assicura: "Il governo va avanti con determinazione e convinzione. Il programma e' quello che ci siamo dati, continuiamo a partire dal Cdm del 29 agosto. Noi confermiamo la tempistica e il metodo. Nessun problema e nessuna preoccupazione". Certo, ammette, "il governo puo' sbagliare, ma casomai chiede scusa e ricomincia. Il governo non scappa". Infine, un accenno al lungo colloquio avuto ieri con il presidente della Repubblica: e' stato "il primo incontro dopo qualche giorno di montagna del Presidente, quindi ovviamente e' stato a 360 gradi su tutte le questioni aperte, che sono moltissime".
Esodati, dall'Inps pronte 1200 lettere di certificazione
L'Inps ha avviato la spedizione delle comunicazioni che certificano la possibilità di fruire della salvaguardia ai lavoratori interessati alla “c.d. salvaguardia dei 2500”, ex art. 11 bis del Dl 101/2013. Kamsin E' quanto apprende la redazione di Pensioni Oggi che ha avuto modo di visionare alcune lettere pervenute agli interessati dalla sede Inps centrale. Le procedure interessano coloro che hanno raggiunto un diritto a pensione, con le vecchie regole, entro il 31 Agosto 2012, per una platea complessiva di circa 1200 soggetti. Il criterio ordinatorio è rappresentato dalla prossimità al raggiungimento dei requisiti per il perfezionamento del diritto al primo trattamento pensionistico utile (come precisato dal messaggio inps 522/2014, punto 1.2.2).
L'istituto di previdenza ha tuttavia precisato che proseguiranno le verifiche delle posizioni di quei lavoratori che, nel corso dell’anno 2011, per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità, hanno fruito del congedo straordinario retribuito o dei permessi mensili retribuiti.
Concluse le operazioni di monitoraggio, saranno inviate le lettere di certificazione agli ulteriori soggetti che si collocheranno in posizione utile in graduatoria.
Ad ogni modo, come la norma prevede, le pensioni liquidate non potranno avere decorrenza anteriore al 1° gennaio 2014.
Esodati, Inps: certificazione della quarta salvaguardia sino al 31 Agosto 2012
Esodati, in pensione anche chi è stato rioccupato
Esodati, Inps: ancora aperte le verifiche sulla quarta salvaguardiaZedde
Renzi in tour al Sud, governo avanti con determinazione
- Roma, 14 ago. - 'Tour' di Matteo Renzi nel Sud Italia. Prima tappa la Citta' della Scienza di Bagnoli, distrutta da un incendio doloso il 4 marzo 2013. Il premier, dopo la Campania, sara' in Calabria e in Sicilia per annunciare un piano di rilancio del Mezzogiorno. All'arrivo a Bagnoli, il presidente del Consiglio e' stato accolto dalla contestazione di una ventina di dimostranti. "Bagnoli. Accordo per oltre trenta milioni sulla Citta' della scienza. Punto sui fondi comunitari. E adesso sblocchiamo l'area #italiariparte", ha scritto Renzi su Twitter.
GOVERNO AVANTI CON DETERMINAZIONE, NESSUNA PREOCCUPAZIONE
"Il governo va avanti con determinazione e convinzione. Il programma e' quello che ci siamo dati, continuiamo a partire dal Cdm del 29 agosto. Noi confermiamo la tempistica e il metodo. Nessun problema e nessuna preoccupazione". Cosi' il premier ha risposto ai giornalisti, alla Citta' della scienza, a Napoli, alla domanda se saranno necessarie misure choc per l'economia. "Con calma e serenita' - ha aggiunto - andiamo avanti decisi".
IN SBLOCCA-ITALIA NORME PER SUD, DA BAGNOLI A TARANTO
"Nel dl Sblocca-Italia metteremo norme ad hoc per realta' come Bagnoli, che e' uno dei fiori all'occhiello. Ma sono previsti anche altri interventi, da Sesto a San Giovanni a Taranto", ha detto il premier. "La Citta' della scienza e' un simbolo che deve essere collegato ad un'area - ha spiegato il premier - con buona pace di chi protesta fuori, questa realta' non puo' rimanere come e' stata per 20-30 anni. Bagnoli non e' il sud che volta pagina, ma e' l'Italia che volta pagina". Secondo Renzi, pero', "i soggetti pubblici devono avere un ruolo diverso. Ogni riferimento alla Cassa depositi e prestiti e'... voluto". Il premier, che era stato a Napoli gia' il 14 maggio, e' tornato oggi dopo tre mesi come aveva promesso ed ha fissato il nuovo appuntamento per il prossimo 7 novembre: "Non il 14, perche' sono in Australia...". E poi ha ribadito: "Il governo ogni tre mesi sara' a Napoli, Reggio Calabria e Palermo per fare il punto sui fondi europei e sulle relazioni aperte". Questo e' il nostro metodo che nulla toglie all'impegno della quotidianita'. Oggi - ha spiegato ancora - abbiamo firmato il protocollo di intesa perche' la Citta' della scienza torni piu' bella di prima", spiegando che l'investimento totale e' di "32 milioni di euro". L'obiettivo, ha concluso Renzi, e' dimostrare che noi crediamo in Napoli e nella Citta' della scienza come occasioni di crescita economica".
"L'ITALIA PUO' TRASCINARE L'EUROZONA FUORI DALLA CRISI" "L'Italia e' nelle condizioni di poter trascinare l'eurozona fuori dalla crisi", ha detto Renzi. "Smettiamo di fare discussioni astratte, mettiamo da parte la rassegnazione", ha aggiunto citando i commenti fatti in queste settimane ai dati dell'economia. "Ho letto per 10 giorni scenari inquietanti", ha proseguito, "Sono tra quelli che non guardano i numeri" ma alle tendenze. "Non e' la singola percentuale che conta, ma il clima di rassegnazione nella classe dirigente", ha commentato. L'Italia "puo' dare la carica di spinta, ma c'e' bisogno che la classe dirigente del mezzogiorno faccia la propria parte", ha proseguito Renzi. "Ho visto in questi giorni scenari inquietanti sull'Italia per aver fatto -0,2 percento di Pil. Stamattina vedo che anche la Germania fa -0,2. Io farei a cambio volentieri in termini di dimensioni economiche, ma non e' la percentuale dello 'zero virgola' che fa la differenza, ma e' il clima di rassegnazione nell'opinione pubblica, di chi pensa, a cominciare dalle classe dirigenti, che tanto non cambiera' mai".
COMPETITIVITA' NON E' ABBASSARE SALARI
"Smettiamo di pensare che competitivita' sia una manovra per abbassare i salari, come qualcuno ci suggerisce. La competitivita' in Italia la fai sull'alto livello", ha detto il premier. Secondo Renzi, "una strategia di crescita passa attraverso temi centrali, come la cultura, la scuola e la ricerca". .
Pensioni, la Cassazione boccia il ricalcolo degli assegni
Tornano in discussione le delibere delle Casse di previdenza privata che hanno decurtato le pensioni senza rispettare in modo rigido il principio del pro rata, non considerando, cioè, quanto maturato fino a quel momento. Kamsin E' questo l'effetto della sentenza 17892/2014 della Corte di cassazione nel decidere su un ricorso che vedeva contrapposta la Cassa Ragionieri ed un proprio iscritto.
I giudici della Suprema Corte non hanno infatti riconosciuto come norma di interpretazione autentica la "clausola di salvaguardia", contenuta nella legge di Stabilità per il 2014. La legge 147/2013 aveva infatti legittimato, con effetto retroattivo, le delibere delle Casse Professionali che avevano ridotto i trattamenti previdenziali degli assicurati per rispettare le esigenze di bilancio. Ad essere bocciato dai giudici di Piazza Cavour è proprio l'effetto retroattivo, proposto dal legislatore, che farebbe salve le delibere peggiorative delle rendite previdenziali emesse dagli enti prima del 2007, delibere che ora tornano dunque in discussione.
"La norma, che deriva dalla legge di interpretazione autentica può dirsi costituzionalmente legittima innanzitutto qualora si limiti ad assegnare alla disposizione interpretata un significato già in essa contenuto, riconoscibile come una delle possibili letture del testo originario" spiega la Cassazione. "Viene riconosciuta legittimità ed efficacia con effetto retroattivo, a distanza di oltre 10 anni, a delibere peggiorative di una sola categoria di assicurati, i pensionati, in contrasto con quanto affermato dal giudice delle leggi circa il rispetto generale del principio di ragionevolezza, che pure deve guidare i provvedimenti che introducono, in qualche forma, una disparità di trattamento".
Secondo Andrea Camporese, presidente Adepp (l'Associazione che riunisce 19 enti previdenziali privatizzati) "l tema è delicato e complesso e pone una questione prospettica di notevole rilievo perché si tratta di tenere insieme tre componenti: il patto dei diritti acquisiti; la necessità dell'equità intergenerazionale, ancor più rilevante a fronte di redditi bassi e discontinui; la sostenibilità prospettica dei sistemi. Noi vorremmo poter determinare i nostri sistemi tenendo presente tutti questi fattori con l'attenzione agli interessi di tutti. Sulla decisione della Corte non posso dire nulla, però il tema non scompare perché l'evoluzione dei sistemi previdenziali, che hanno virato verso il contributivo, e le modificazioni del mercato del lavoro pongono una domanda importante che non potremo evitare in futuro".
Zedde
Renzi a Napoli: atteso da sit-in associazione 'Terra dei fuochi'
Altro...
Disabili, piu' facile la fruizione del congedo per i parenti
Per fruire dei tre giorni di congedo per l'assistenza è sufficiente che a ciò non possa provvedere o il coniuge o nessuno dei genitori del disabile. Non è necessario, invece, che «tutti» (coniuge e genitori) non possano provvedervi. Kamsin In questi casi, il diritto ai tre giorni di permesso mensili viene concesso a favore di un parente o di un affine entro il terzo grado del soggetto disabile, senza nessun ordine di priorità. In pratica chiunque può fruirne. E' quanto ha indicato il ministero del lavoro nell'interpello n. 19/2014.
I chiarimenti sono stati chiesti dall'Associazione nazionale quadri amministrazioni pubbliche (Anquad) e dal Cida (manager e altre professionalità Italia). Le associazioni hanno chiesto di conoscere il parere del ministero del lavoro in ordine alla corretta interpretazione dell'art. 33, comma 3, della legge n. 104/1992, come modificato dall'art. 24, della legge n. 183/2010, che disciplina il diritto del lavoratore dipendente di fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito per l'assistenza al familiare con handicap in situazione di gravità. Le associazioni hanno chiesto di precisare se l'estensione del diritto a tre giorni di permesso al parente o affine entro il terzo grado possa prescindere dall'eventuale presenza nella famiglia dell'assistito di parenti o affini di primo e secondo grado che siano nelle condizioni di assisterlo. In caso di risposta negativa, pertanto, per il diritto ai permessi basterebbe comprovare esclusivamente una delle particolari condizioni del coniuge eio dei genitori della persona in situazione di gravità.
Secondo il ministero, tuttavia, la fruizione dei permessi da parte di parenti o di affini entro il terzo grado è subordinata esclusivamente alla circostanza che il coniuge e/o i genitori della persona con handicap grave si trovino in una delle specifiche condizioni stabilite dalla norma (vale a dire aver compiuto i 65 anni di età oppure essere anche loro affetti da patologie invalidanti o essere deceduti o mancanti). In altre parole, non deve anch'essere riscontrata la impossibilità a prestare l'assistenza da parte di parenti oppure affini di primo e di secondo grado, eventualmente presenti nell'ambito familiare. Peraltro, evidenzia infine il ministero del lavoro, è sufficiente che le predette condizioni (65 anni di età oppure lo stato invalidante o la morte o la mancanza) si riferiscano a uno solo dei soggetti menzionati dalla norma, ossia o al coniuge oppure ai genitori. Una diversa interpretazione, quella cioè di consentire l'estensione al terzo grado solo quando tutti i soggetti prioritariamente interessati (coniuge, parente o affine entro il secondo grado) si trovino nell'impossibilità di assistere il disabile, finirebbe per restringere fortemente la platea dei soggetti interessati.
Zedde
Renzi riceve complimenti da Bono Vox, orgogliosi leader nostro Paese preferito
Napolitano-Renzi, avanti, sprint su economia con occhio a Ue
- Roma, 13 ago. - Il caldo estivo durante la settimana di ferragosto non ha fermato il premier Matteo Renzi, che ha trascorso una giornata ricca di impegni e conclusasi con l'incontro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Il Presidente della Repubblica ha ricevuto questa sera a Castelporziano il presidente del Consiglio dei Ministri con il quale ha avuto un ampio scambio di vedute sul programma di attivita' di governo e sulla situazione internazionale.
Un colloquio lungo, all'ombra dei pini secolari e delle palme (una volta il Padrone di casa si lascio' sfuggire di avere un vero e proprio debole, per quelle palme) di Castelporziano. Il clima e' estivo, ma si respira un'aria che sa gia' di settembre. Il mese in cui riprende l'attivita' politica, in cui spesso ci si deve concentrare sulle ristrettezze del presente rispetto alle fughe mentali di mezza estate.
Giorgio Napolitano e Matteo Renzi parlano fitto fitto, andando ben oltre il tempo che si erano dati all'inizio. "Un ampio scambio di vedute sul programma di attivita' di governo e sulla situazione internazionale" recita la nota del Quirinale al termine dell'incontro. L'intesa tra i due viene rinsaldata. Il Capo dello Stato ribadisce il suo sostegno alle iniziative del governo. Come, del resto, potrebbe essere altrimenti? Il premier ha portato a casa il risultato della prima lettura, in Senato, della revisione costituzionale. Innegabilmente, un passo nella direzione indicata dal Presidente della Repubblica fin dal giorno successivo alla sua rielezione. Si trattera', adesso, di tenere la barra dritta in occasione dei restanti passaggi parlamentari: almeno tre, sempre che la Camera - cosa possibile - non decida di ritoccare il testo licenziato da Palazzo Madama.
Ma ora si tratta di mettere mano all'altro grande dossier affidato a Renzi il giorno del giuramento: l'economia. E presidente e premier concordano sul fatto che si debba procedere con uno sprint autunnale, per bloccare i timori di quanti guardano con occhio preoccupato i conti italiani. E' chiaro, anche qui, che i campanelli d'allarme sono suonati in piu' di un'occasione, durante questo mese d'agosto: i dati Istat, gli avvertimenti di Moody's. Il premier ha portato al Capo dello Stato il resoconto del lavoro di questi giorni. Innanzitutto il colloquio avuto con il presidente della Bce Mario Draghi. "L'Italia non e' osservato speciale, non e' cosi'" assicura all'indomani del faccia a faccia. Sia a Draghi che a Napolitano il premier ha ribadito il suo impegno per le riforme attese da osservatori e mercati: giustizia civile e lavoro in primis, poi fisco e infrastrutture. Per questo prima di incontrare il presidente della Bce e il Capo dello Stato Renzi ha fatto un giro di consultazioni con i ministri che stanno lavorando a questi dossier.
E oggi, proprio prima di Ferragosto, ha ricevuto il Guardasigilli Andrea Orlando per un confronto sui temi della riforma della giustizia che approdera' in consiglio dei ministri il 29 agosto, insieme allo SbloccaItalia. Renzi ha anche anticipato che la delega sul lavoro comprendera' anche la riforma dello statuto dei lavoratori e in cantiere ci sono anche interventi infrastrutturali. Il Quirinale, a riguardo, intende rispettare fino in fondo le differenti prerogative assegnate dalla Costituzione. Pero' e' difficile immaginare che non possa esistere una forma di bon ton istituzionale che preveda un minimo di informazione che da Palazzo Chigi parta alla volta del Colle. Anche perche', se Renzi ha tutto il diritto e tutta l'intenzione di gestire in prima persona i rapporti con l'Europa (a partire anche dal vertice sulle nomine previsto per il 30 di questo mese), e' altrettanto vero che il premier potra' trovare in Napolitano un grande esperto di faccende comunitarie pronto, all'occorrenza, a metterlo in condizione di far valere al meglio le sue istanze.
Napolitano sa bene come muoversi nei meandri dei palazzi di Bruxelles, e sa anche che in Europa val piu' un cucchiaino di miele che una libbra di fiele. Non e' un caso che Renzi, prima di varcare il cancello della residenza estiva del Presidente della Repubblica, si sia recato a consulto appunto con Draghi. L'Ue non attende al varco nessuno, ma ha le sue esigenze ed i suoi principi. L'Italia e' sovrana, ma al tempo stesso e' parte integrante di una Unione, con i vantaggi e le responsabilita' che ne derivano. Dovra' dar prova di esserne cosciente fin dai prossimi appuntamenti, che non sono solo le riforme annunciate ed impostate, magari per decreto. Sono i passi, cadenzati e pesanti, della politica come la si fa da decenni, per non dire da secoli: la legge di bilancio, la previsione dei conti dello Stato.Ora si chiamano Def e Legge di stabilita', ma la sostanza e' sempre quella.
Intanto in un'intervista al Financial Times, Matteo Renzi sottolinea l'intenzione del governo di "spalancare le porte" dell'Italia agli investitori stranieri. "L'Italia e' strana, perche' c'e' una parte della classe politica che dice 'non abbiamo alcun investimento straniero' e poi quando gli investitori stranieri vengono dicono 'stai vendendo tutto', cio' e' pazzesco", ha sottolineato il premier, "e' un atteggiamento che mi sembra assurdo". "Io sono piu' felice di veder arrivare un grande investitore straniero, piuttosto che il solito investitore italiano, non perche' non sia patriottico, ma perche' per me conta il progetto industriale, non il passaporto".
Matteo Renzi in mattinata era a Milano dove ha risposto a margine della visita ai cantieri Expo alle domande sull'incontro avuto ieri con Mario Draghi. "Si', ho visto Draghi, lo vedo spesso". Cosi' il premier ha risposto alle domande dei giornalisti. "Tutto bene con Draghi ci vediamo periodicamente, era tutto gia'a posto da prima. La stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l'Italia e quindi il mio 'non ci facciamo commissariare' come una replica al presidente della Bce. Ma non e' cosi'". Ma la lettura e' frutto della sensazione che l'Italia sia un osservato speciale, fanno notare i giornalisti. "Non e' cosi', vi assicuro che non e' cosi'" replica Renzi. Forse per il ricordo della lettera del 2011... "Voi eravate qui, io ero sindaco di Firenze" sorride il premier.
"Spendere meglio i fondi europei e' un obiettivo di questo governo". Lo ha assicurato Matteo Renzi ai giornalisti dopo la visita al cantiere di Expo. "I fondi europei negli ultimi anni e decenni l'Italia li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto", ha riconosciuto il presidente del Consiglio, il quale ha garantito che il governo sta affrontando questo problema.
Giornata importante anche per la partenza di Papa Francesco verso la Corea del Sud, all'aeroporto a porgere i saluti non e' mancato il presidente del Consiglio. Renzi e' arrivato a Fiumicino direttamente da Milano, si e' intrattenuto per alcuni minuti con il Pontefice.
Il presidente del Consiglio domani sara' a Napoli, Reggio Calabria, Gela e Termini Imerese.
Inps, scende la cassa integrazione: - 25%, la straordinaria sale al 18%
Nel mese di luglio 2014 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate e' stato pari a 79,5 milioni, in diminuzione del -25,0% rispetto allo stesso mese del 2013 (106,1 milioni). Kamsin Lo comunica l'Inps precisando che i dati destagionalizzati evidenziano nel mese di luglio rispetto al mese precedente una variazione congiunturale pari al -8,6% per il totale degli interventi di cassa integrazione.
Dall'analisi delle singole tipologie di intervento si rileva che le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a luglio 2014 sono state 20,2 milioni, mentre un anno prima, nel mese di luglio 2013, erano state 32,8 milioni: di conseguenza, la diminuzione tendenziale e' pari a -38,3%. In particolare, la variazione tendenziale e' stata pari a -42,8% nel settore Industria e a -24,0% nel settore Edilizia. Le variazioni congiunturali calcolate sui dati destagionalizzati registrano per il mese di luglio 2014 un decremento pari al -16,1% rispetto al mese precedente.
Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a luglio 2014 e' stato pari a 50,4 milioni, con un incremento del +18,0% rispetto al luglio 2013, nel corso del quale sono state autorizzate 42,7 milioni di ore. Rispetto a giugno 2014, invece, si registra una variazione congiunturale, calcolata sui dati destagionalizzati, pari a +9,6%. Passando infine agli interventi in deroga, che risentono dei fermi amministrativi per carenza di finanziamenti, sono state 8,9 milioni le ore autorizzate a luglio 2014, con un decremento del -70,8% se raffrontati con luglio 2013, mese nel quale erano state autorizzate 30,6 milioni di ore. In questo caso, la destagionalizzazione dei dati mostra una variazione congiunturale pari al -55,9% rispetto al precedente mese di giugno.
Zedde