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- Roma, 25 giu. - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente americano Barack Obama. Al centro del colloquio i temi internazionali, alla vigilia del consiglio europeo di Bruxelles e in particolare la delicata situazione in Ucraina.

- Roma, 25 giu. - Replica a Luigi Di Maio e Danilo Toninelli chiamandoli scherzosamente "Ric e Gian", ma e' al primo che Matteo Renzi dedica la 'sua' attenzione per tutta la durata dell'incontro tra Pd e M5s sulla legge elettorale. Tra i due c'e' il precedente del biglietto fatto consegnare dal Capo dell'esecutivo al grillino e i cui contenuti furono rivelati proprio dal vicepresidente della Camera. Ed infatti il Capo del governo non ha dimenticato: "Dopo i pizzini abbiamo cambiato. Ci diamo del lei...", premette. Ed ecco l'affondo: "Non abbiamo paura delle preferenze. La Moretti ha preso 230mila preferenze alle europee, quanti voti ha preso il primo di M5s? Trentamila? Non lo dico per fare polemica... Quanti voti avete preso voi alle vostre primarie? Lei Di Maio? 182 voti? Noi con 182 preferenze non riusciamo a metterlo in consiglio comunale un candidato... Lo dico senza arroganza", sottolinea il presidente del Consiglio.

Video integrale dell'incontro da Renzi e i 5 Stelle

La replica dell'esponente di spicco del Movimento 5 stelle si fa attendere solo qualche secondo: "E' vero - risponde - che voi avete preso migliaia di preferenze e io 30mila. Ma voi siete un partito che una tradizione di 60 anni. Io ho preso 182 voti alle parlamentarie ma il M5s non ha mai avuto problemi di mercato di tessere". Polemica tra il Capo dell'esecutivo e il fedelissimo di Beppe Grillo anche sul tema delle alleanze e sulla necessita' di indicare prima del voto ogni intenzione di "inciuci" con altre forze politiche: "Non so - sorride il premier - se tra quelli che hanno votato per voi ci sarebbe stato lo stesso comportamento se aveste detto prima che avreste fatto l'accordo con Farage...". Di Maio rimanda subito la palla dall'altro campo: "Beh, lo scorso anno avevate detto che Bersani avrebbe fatto il presidente del consiglio, e poi...".

Il sarcasmo del premier, "5 sindaci su 8.000? Niente male"

Tra i due e' scontro anche sui cosiddetti 'impresentabili': con il Democratellum "i partiti dovrebbero pensarci 2 volte prima di mettere in lista impresentabili, nomi chiacchierati", dice Luigi Di Maio, ricordando che il Parlamento e' stato impegnato a lungo a discutere dei 'casi' di esponenti colpiti dalla richiesta di arresto, in primis di quello di un deputato del Partito democratico. "Non le consento di dirlo", lo interrompe Renzi. "Ma non e' una questione personale, presidente", risponde Di Maio. Ma Renzi non perde tempo a puntualizzare: "Questo e' un partito che quando uno dei suoi sbaglia non ha problemi a votare e dire che va in carcere".

- Roma, 25 giu. - Matteo Renzi incontra i parlamentari del MoVimento 5 stelle e non lesina battute al vetriolo dietro una maschera da bontempone. "So che lei e' stato votato alle primarie del suo partito. Quanto ha preso? 182 voti. Bene", a Luigi Di Maio. "Ma che fate: Ric e Gian?", dice a Di Maio e Danilo Toninelli, che gli hanno replicato in tandem sul tema della governabilita'. Poi sui sindaci eletti. Sciorina le citta' a guida M5s facendo finta di dimenticarsi quelle siciliane poi la pioggia acida: "Avete conquistato 5 sindaci... 5 su 8.000, niente male".

Video integrale dell'incontro da Renzi e i 5 Stelle

Sulla legge elettorale proposta dai pentastellati, chiamata da Grillo Democratellum, Renzi gioca col nome e, visto che viene prsentata da Danilo Toninelli, dice: "Piu' che il Toninellum sembra il Complicatellum o Grandefratellum". .

Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione (Decreto legge 90/2014) si può fare un primo resoconto delle novità che sono state introdotte in materia previdenziale. La prima, quella su cui non c'erano particolari dubbi, è l'abrogazione del trattenimento in servizio. Kamsin La regola, contenuta nell'articolo 1, comma 2, recita infatti che i "trattenimenti  in  servizio in essere alla data di entrata in vigore del  presente  decreto  sono fatti salvi fino al 31 ottobre 2014 o  fino  alla  loro  scadenza  se prevista in data anteriore.  I  trattenimenti  in  servizio  disposti dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma  2,  del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e non ancora efficaci alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge sono revocati".

 La norma mette pertanto fine alla possibilità per i pubblici dipendenti di restare in servizio per il biennio oltre i limiti di età previsti dalla normativa vigente e ciò renderà di fatto piu' difficile prorogare il rapporto di lavoro sino a 70 anni per maturare una pensione piu' elevata.
E' stato introdotto, come anticipato su Pensioni Oggi nei giorni scorsi, al comma 3 un temperamento in favore dei magistrati e degli avvocati dello stato per i quali si precisa che "al  fine  di  salvaguardare  la  funzionalita'   degli   uffici giudiziari, i trattenimenti  in  servizio  dei  magistrati  ordinari, amministrativi, contabili,  militari  nonche'  degli  avvocati  dello Stato, sono fatti salvi sino al 31 dicembre 2015  o  fino  alla  loro scadenza se prevista in data anteriore." Stessa data limite viene prevista, dal comma 4 dell'articolo 1 in favore dei militari che hanno fruito del collocamento in ausiliaria.

L'altra norma in materia pensionistica che entra in vigore oggi è la possibilità per le Pa di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro al raggiungimento alla massima anzianità contributiva del dipendente pubblico (cioè al perfezionamento di 41 anni e 6 mesi di contributi, 42 anni e 6 mesi per gli uomini). La novità è introdotta dal comma 5 dell'articolo 1 del Dl 90/2014 che modifica l'articolo 72, comma 11 del Dl 112/2008 ed è estesa anche al personale delle autorita' indipendenti  e  ai  dirigenti medici  responsabili  di  struttura  complessa.  Qui il governo dovrà tuttavia ribadire che la norma non può essere invocata in caso l'interessato sia soggetto alla penalizzazione (cioè ove non abbia compiuto i 62 anni di età al momento dell'accesso alla pensione).

E' introdotto inoltre il divieto per i pensionati di avere incarichi di consulenza, dirigenziali odi vertice in qualsiasi pubblica amministrazione. E questo vale sia che la pensione sia pubblica o privata. Dopo le indicazioni del quirinale però si è deciso un ammorbidimento. Il divieto di conferire incarichi di vertice ai pensionati entrerà in vigore soltanto a partire dai prossimi rinnovi, dunque tutti coloro che attualmente ricoprono queste posizioni rimarranno al loro posto. Non solo. Sarà ancora possibile conferire incarichi a soggetti pensionati nel caso questi siano assegnati a titolo gratuito. Un'altra eccezione, poi, sarà concessa a tutti gli organi costituzionali, come Camera, Senato, Corte Costituzionale e, fin quando ci sarà, anche il Cnel, potranno continuare ad assegnare posizioni a persone in quiescenza.

Le altre novità annunciate da Renzi in materia pensionistica troveranno probabilmente posto all'interno del disegno di legge delega di Riforma della Pubblica Amministrazione che l'esecutivo sta ancora mettendo a punto a Palazzo Chigi prima della sua presentazione alle Camere. In particolare candidate ad entrare in questo provvedimento c'è la possibilità di lavorare in forma part-time a cinque anni dalla pensione; l'estensione del pensionamento anticipato a 64 anni in favore dei lavoratori del pubblico impiego; la proroga dell'opzione donna. Misure che dovranno essere tuttavia confermate nei prossimi giorni dall'esecutivo.

Zedde

- Roma, 25 giu. - A sorpresa il Premier, Matteo Renzi, partecipa al vertice tra Pd e M5S per discutere sulla legge elettorale. Esprime subito il suo apprezzamento il presidente del Consiglio all'incontro con i pentastellati: "Siamo molto felici di poterci confrontare, perche' le regole si scrivono insieme".

Il primo a prendere la parola sulle questioni in oggetto dell'incontro e' stato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ha presentato la legge depositata da M5S alla Camera e che e' stata sottoposta al vaglio della rete. Di Maio ha sottolineato: siamo a questo incontro "con spirito di responsabilita'. Sentiamo una grande responsabilita' e vogliamo che questa legge elettorale possa entrare nell'ordinamento del paese ma sappiamo di non poterlo fare da soli".

Per questo "chiediamo un confronto alla prima forza di maggioranza". "Non e' una proposta a scatola chiusa". Continua Di Maio. "Crediamo abbia tanti valori" anche perche' sottoposta al vaglio dei cittadini, ha aggiunto. "Non abbiamo intenzione di andare avanti all'infinito, pensiamo sia una legge molto valida e pensiamo si debba fare" in tempi brevi, ha detto ancora.

"Abbiamo perso sei mesi". Lo dice Matteo Renzi, ricordando ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, l'incontro avuto con Beppe Grillo. "Se c'e' modo di confrontarci sulla legge elettorale, ne saremo felici. Se ricordate - sottolinea il premier durante l'incontro con i rappresentanti del M5s sulla legge elettorale - questo e' stato per noi un proposito fin dal primo giorno. Il 15 dicembre a Milano abbiamo lanciato la proposta con l'hashtag 'sorpresina'. La reazione di allora fu un altro hashtag, con cui Beppe Grillo liquido' la nostra proposta. Era un hashtag che non vi dico, perche' l'orario non lo consente.

Se ora, dopo aver perso sei mesi, ci si puo' confrontare, siamo molto felici", conclude Renzi. "Siete disponibili a prendere in considerazione l'ipotesi di introdurre un elemento di ballottaggio nella legge elettorale?". Questa la prima domanda rivolta da Matteo Renzi, durante l'incontro Pd-M5S sulla legge elettorale, dopo aver sottolineato che la legge proposta dai grillini non garantisce la governabilita'.

"Vi abbiamo preso sul serio e abbiamo studiato la legge, abbiamo fatto una simulazione sui risultati delle europee e con il vostro sistema nemmeno un partito che ha preso il 40% come il Pd ora avrebbe la garanzia di governare". "Il nostro obiettivo e' assicurare la governabilita'". Matteo Renzi nell'incontro indica i paletti dell'esecutivo. "Vogliamo la certezza della governabilita'", dice il premier. Per Renzi il modello del Movimento 5 stelle, "il democratellum", e' "gravemente deficitario sotto il profilo della governabilita'".

"Noi pensiamo che la sera delle elezioni si debba sapere chi ha vinto e eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio, cioe' il secondo turno", osserva Renzi. "Noi non abbimo paura delle preferenze". "Siamo pronti a ragionare di preferenze ma se c'e' la certezza della governabilita", ha detto ancora. "Non pensate che abbiamo paura perche' quando si va a prendere i voti siamo tutti bravi a prenderli", ha detto ancora il segretario del Pd seduto al fianco di Alessandra Moretti, fra le piu' votate del Pd alle europee. "Io sono davvero interessato a trovare un punto di intesa e a non fare polemiche tra di noi".

"A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilita' di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati".

Cosi' Matteo Renzi sottolinea il secondo difetto che a suo avviso ha la proposta del M5s. "Vi chiediamo di introdurre un meccanismo 'mai piu' inciuci e mai piu' larghe intese': se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo". Questa la seconda richiesta, che e' anche un rilievo, di Matteo Renzi ai 5 Stelle sulla legge elettorale. "Chiediamo se, per rispetto ai ciittadini" il Movimento 5 stelle e' d'accordo nel dire "mai piu' inciuci ne' grandi intese", ha affermato Matteo Renzi.

Sulla governabilita' risponde Di Maio: "La governabilita' e' un valore, ma deve essere meritata". Poi continua il premier con la seconda domanda ai pentastellati: "Siamo dell'idea di rimpicciolire i collegi, ci state?". Inoltre: "Siete d'accordo sulla nostra proposta di affidare alla Corte costituzionale prima il giudizio sulla legge elettorale?". Ed infine: "Siete disponibili a ragionare di riforme costituzionali?".

"E' inutile rivederci se non ci date delle risposte a questi interrogativi", conclude Renzi. "Entro venerdi' prossimo" le proposte del Pd al M5S saranno pubblicate "sul sito del Pd". Lo dice Matteo Renzi durante l'incontro con i rappresentanti del Movimento 5 stelle. "Un confronto trasparente online. Benissimo. Alla grande", dice il premier replicando a Luigi Di Maio. .

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