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Telefonata Renzi-Obama su vertice Ue e nodo Ucraina
Nuovo 'match' Renzi-Di Maio, dopo i pizzini ci diamo del lei...
- Roma, 25 giu. - Replica a Luigi Di Maio e Danilo Toninelli chiamandoli scherzosamente "Ric e Gian", ma e' al primo che Matteo Renzi dedica la 'sua' attenzione per tutta la durata dell'incontro tra Pd e M5s sulla legge elettorale. Tra i due c'e' il precedente del biglietto fatto consegnare dal Capo dell'esecutivo al grillino e i cui contenuti furono rivelati proprio dal vicepresidente della Camera. Ed infatti il Capo del governo non ha dimenticato: "Dopo i pizzini abbiamo cambiato. Ci diamo del lei...", premette. Ed ecco l'affondo: "Non abbiamo paura delle preferenze. La Moretti ha preso 230mila preferenze alle europee, quanti voti ha preso il primo di M5s? Trentamila? Non lo dico per fare polemica... Quanti voti avete preso voi alle vostre primarie? Lei Di Maio? 182 voti? Noi con 182 preferenze non riusciamo a metterlo in consiglio comunale un candidato... Lo dico senza arroganza", sottolinea il presidente del Consiglio.
Video integrale dell'incontro da Renzi e i 5 Stelle
La replica dell'esponente di spicco del Movimento 5 stelle si fa attendere solo qualche secondo: "E' vero - risponde - che voi avete preso migliaia di preferenze e io 30mila. Ma voi siete un partito che una tradizione di 60 anni. Io ho preso 182 voti alle parlamentarie ma il M5s non ha mai avuto problemi di mercato di tessere". Polemica tra il Capo dell'esecutivo e il fedelissimo di Beppe Grillo anche sul tema delle alleanze e sulla necessita' di indicare prima del voto ogni intenzione di "inciuci" con altre forze politiche: "Non so - sorride il premier - se tra quelli che hanno votato per voi ci sarebbe stato lo stesso comportamento se aveste detto prima che avreste fatto l'accordo con Farage...". Di Maio rimanda subito la palla dall'altro campo: "Beh, lo scorso anno avevate detto che Bersani avrebbe fatto il presidente del consiglio, e poi...".
Il sarcasmo del premier, "5 sindaci su 8.000? Niente male"
Tra i due e' scontro anche sui cosiddetti 'impresentabili': con il Democratellum "i partiti dovrebbero pensarci 2 volte prima di mettere in lista impresentabili, nomi chiacchierati", dice Luigi Di Maio, ricordando che il Parlamento e' stato impegnato a lungo a discutere dei 'casi' di esponenti colpiti dalla richiesta di arresto, in primis di quello di un deputato del Partito democratico. "Non le consento di dirlo", lo interrompe Renzi. "Ma non e' una questione personale, presidente", risponde Di Maio. Ma Renzi non perde tempo a puntualizzare: "Questo e' un partito che quando uno dei suoi sbaglia non ha problemi a votare e dire che va in carcere".
Renzi-M5s, il sarcasmo del premier 5 sindaci su 8mila... bravi
- Roma, 25 giu. - Matteo Renzi incontra i parlamentari del MoVimento 5 stelle e non lesina battute al vetriolo dietro una maschera da bontempone. "So che lei e' stato votato alle primarie del suo partito. Quanto ha preso? 182 voti. Bene", a Luigi Di Maio. "Ma che fate: Ric e Gian?", dice a Di Maio e Danilo Toninelli, che gli hanno replicato in tandem sul tema della governabilita'. Poi sui sindaci eletti. Sciorina le citta' a guida M5s facendo finta di dimenticarsi quelle siciliane poi la pioggia acida: "Avete conquistato 5 sindaci... 5 su 8.000, niente male".
Video integrale dell'incontro da Renzi e i 5 Stelle
Sulla legge elettorale proposta dai pentastellati, chiamata da Grillo Democratellum, Renzi gioca col nome e, visto che viene prsentata da Danilo Toninelli, dice: "Piu' che il Toninellum sembra il Complicatellum o Grandefratellum". .
Riforma Pa, così cambiano le pensioni dopo il Decreto Renzi
Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione (Decreto legge 90/2014) si può fare un primo resoconto delle novità che sono state introdotte in materia previdenziale. La prima, quella su cui non c'erano particolari dubbi, è l'abrogazione del trattenimento in servizio. Kamsin La regola, contenuta nell'articolo 1, comma 2, recita infatti che i "trattenimenti in servizio in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto sono fatti salvi fino al 31 ottobre 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data anteriore. I trattenimenti in servizio disposti dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e non ancora efficaci alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge sono revocati".
La norma mette pertanto fine alla possibilità per i pubblici dipendenti di restare in servizio per il biennio oltre i limiti di età previsti dalla normativa vigente e ciò renderà di fatto piu' difficile prorogare il rapporto di lavoro sino a 70 anni per maturare una pensione piu' elevata.
E' stato introdotto, come anticipato su Pensioni Oggi nei giorni scorsi, al comma 3 un temperamento in favore dei magistrati e degli avvocati dello stato per i quali si precisa che "al fine di salvaguardare la funzionalita' degli uffici giudiziari, i trattenimenti in servizio dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari nonche' degli avvocati dello Stato, sono fatti salvi sino al 31 dicembre 2015 o fino alla loro scadenza se prevista in data anteriore." Stessa data limite viene prevista, dal comma 4 dell'articolo 1 in favore dei militari che hanno fruito del collocamento in ausiliaria.
L'altra norma in materia pensionistica che entra in vigore oggi è la possibilità per le Pa di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro al raggiungimento alla massima anzianità contributiva del dipendente pubblico (cioè al perfezionamento di 41 anni e 6 mesi di contributi, 42 anni e 6 mesi per gli uomini). La novità è introdotta dal comma 5 dell'articolo 1 del Dl 90/2014 che modifica l'articolo 72, comma 11 del Dl 112/2008 ed è estesa anche al personale delle autorita' indipendenti e ai dirigenti medici responsabili di struttura complessa. Qui il governo dovrà tuttavia ribadire che la norma non può essere invocata in caso l'interessato sia soggetto alla penalizzazione (cioè ove non abbia compiuto i 62 anni di età al momento dell'accesso alla pensione).
E' introdotto inoltre il divieto per i pensionati di avere incarichi di consulenza, dirigenziali odi vertice in qualsiasi pubblica amministrazione. E questo vale sia che la pensione sia pubblica o privata. Dopo le indicazioni del quirinale però si è deciso un ammorbidimento. Il divieto di conferire incarichi di vertice ai pensionati entrerà in vigore soltanto a partire dai prossimi rinnovi, dunque tutti coloro che attualmente ricoprono queste posizioni rimarranno al loro posto. Non solo. Sarà ancora possibile conferire incarichi a soggetti pensionati nel caso questi siano assegnati a titolo gratuito. Un'altra eccezione, poi, sarà concessa a tutti gli organi costituzionali, come Camera, Senato, Corte Costituzionale e, fin quando ci sarà, anche il Cnel, potranno continuare ad assegnare posizioni a persone in quiescenza.
Le altre novità annunciate da Renzi in materia pensionistica troveranno probabilmente posto all'interno del disegno di legge delega di Riforma della Pubblica Amministrazione che l'esecutivo sta ancora mettendo a punto a Palazzo Chigi prima della sua presentazione alle Camere. In particolare candidate ad entrare in questo provvedimento c'è la possibilità di lavorare in forma part-time a cinque anni dalla pensione; l'estensione del pensionamento anticipato a 64 anni in favore dei lavoratori del pubblico impiego; la proroga dell'opzione donna. Misure che dovranno essere tuttavia confermate nei prossimi giorni dall'esecutivo.
Zedde
Renzi al vertice con i grillini Proposta M5S no governabilita'
- Roma, 25 giu. - A sorpresa il Premier, Matteo Renzi, partecipa al vertice tra Pd e M5S per discutere sulla legge elettorale. Esprime subito il suo apprezzamento il presidente del Consiglio all'incontro con i pentastellati: "Siamo molto felici di poterci confrontare, perche' le regole si scrivono insieme".
Il primo a prendere la parola sulle questioni in oggetto dell'incontro e' stato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ha presentato la legge depositata da M5S alla Camera e che e' stata sottoposta al vaglio della rete. Di Maio ha sottolineato: siamo a questo incontro "con spirito di responsabilita'. Sentiamo una grande responsabilita' e vogliamo che questa legge elettorale possa entrare nell'ordinamento del paese ma sappiamo di non poterlo fare da soli".
Per questo "chiediamo un confronto alla prima forza di maggioranza". "Non e' una proposta a scatola chiusa". Continua Di Maio. "Crediamo abbia tanti valori" anche perche' sottoposta al vaglio dei cittadini, ha aggiunto. "Non abbiamo intenzione di andare avanti all'infinito, pensiamo sia una legge molto valida e pensiamo si debba fare" in tempi brevi, ha detto ancora.
"Abbiamo perso sei mesi". Lo dice Matteo Renzi, ricordando ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, l'incontro avuto con Beppe Grillo. "Se c'e' modo di confrontarci sulla legge elettorale, ne saremo felici. Se ricordate - sottolinea il premier durante l'incontro con i rappresentanti del M5s sulla legge elettorale - questo e' stato per noi un proposito fin dal primo giorno. Il 15 dicembre a Milano abbiamo lanciato la proposta con l'hashtag 'sorpresina'. La reazione di allora fu un altro hashtag, con cui Beppe Grillo liquido' la nostra proposta. Era un hashtag che non vi dico, perche' l'orario non lo consente.
Se ora, dopo aver perso sei mesi, ci si puo' confrontare, siamo molto felici", conclude Renzi. "Siete disponibili a prendere in considerazione l'ipotesi di introdurre un elemento di ballottaggio nella legge elettorale?". Questa la prima domanda rivolta da Matteo Renzi, durante l'incontro Pd-M5S sulla legge elettorale, dopo aver sottolineato che la legge proposta dai grillini non garantisce la governabilita'.
"Vi abbiamo preso sul serio e abbiamo studiato la legge, abbiamo fatto una simulazione sui risultati delle europee e con il vostro sistema nemmeno un partito che ha preso il 40% come il Pd ora avrebbe la garanzia di governare". "Il nostro obiettivo e' assicurare la governabilita'". Matteo Renzi nell'incontro indica i paletti dell'esecutivo. "Vogliamo la certezza della governabilita'", dice il premier. Per Renzi il modello del Movimento 5 stelle, "il democratellum", e' "gravemente deficitario sotto il profilo della governabilita'".
"Noi pensiamo che la sera delle elezioni si debba sapere chi ha vinto e eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio, cioe' il secondo turno", osserva Renzi. "Noi non abbimo paura delle preferenze". "Siamo pronti a ragionare di preferenze ma se c'e' la certezza della governabilita", ha detto ancora. "Non pensate che abbiamo paura perche' quando si va a prendere i voti siamo tutti bravi a prenderli", ha detto ancora il segretario del Pd seduto al fianco di Alessandra Moretti, fra le piu' votate del Pd alle europee. "Io sono davvero interessato a trovare un punto di intesa e a non fare polemiche tra di noi".
"A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilita' di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati".
Cosi' Matteo Renzi sottolinea il secondo difetto che a suo avviso ha la proposta del M5s. "Vi chiediamo di introdurre un meccanismo 'mai piu' inciuci e mai piu' larghe intese': se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo". Questa la seconda richiesta, che e' anche un rilievo, di Matteo Renzi ai 5 Stelle sulla legge elettorale. "Chiediamo se, per rispetto ai ciittadini" il Movimento 5 stelle e' d'accordo nel dire "mai piu' inciuci ne' grandi intese", ha affermato Matteo Renzi.
Sulla governabilita' risponde Di Maio: "La governabilita' e' un valore, ma deve essere meritata". Poi continua il premier con la seconda domanda ai pentastellati: "Siamo dell'idea di rimpicciolire i collegi, ci state?". Inoltre: "Siete d'accordo sulla nostra proposta di affidare alla Corte costituzionale prima il giudizio sulla legge elettorale?". Ed infine: "Siete disponibili a ragionare di riforme costituzionali?".
"E' inutile rivederci se non ci date delle risposte a questi interrogativi", conclude Renzi. "Entro venerdi' prossimo" le proposte del Pd al M5S saranno pubblicate "sul sito del Pd". Lo dice Matteo Renzi durante l'incontro con i rappresentanti del Movimento 5 stelle. "Un confronto trasparente online. Benissimo. Alla grande", dice il premier replicando a Luigi Di Maio. .
Altro...
Vertice tra Pd e M5s in streamingMatteo Renzi, mai piu' inciuci
- Roma, 25 giu. - E' in corso l'incontro tra Partito Democratico e il Movimento 5 stelle per un confronto sulla proposta della nuova legge elettorale. E' presente il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, "Vi chiediamo di introdurre un meccanismo 'mai piu' inciuci e mai piu' larghe intese': se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo". questa e' una delle richiesta, che e' anche un rilievo, di Matteo Renzi ai 5 stelle sulla legge elettorale.
Vi chiediamo di introdurre un meccanismo 'mai piu' inciuci e mai piu' larghe intese': se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo". Questa la seconda richiesta, che e' anche un rilievo, di Matteo Renzi ai 5 Stelle sulla legge elettorale.
"Abbiamo perso sei mesi". Lo dice Matteo Renzi, ricordando ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, l'incontro avuto con Beppe Grillo. "Se c'e' modo di confrontarci sulla legge elettorale, ne saremo felici. Se ricordate - sottolinea il premier durante l'incontro con i rappresentanti del M5s sulla legge elettorale - questo e' stato per noi un proposito fin dal primo giorno. Il 15 dicembre a Milano abbiamo lanciato la proposta con l'hashtag 'sorpresina'. La reazione di allora fu un altro hashtag, con cui Beppe Grillo liquido' la nostra proposta. Era un hashtag che non vi dico, perche' l'orario non lo consente. Se ora, dopo aver perso sei mesi, ci si puo' confrontare, siamo molto felici", conclude Renzi.
"Siete disponibili a prendere in considerazione l'ipotesi di introdurre un elemento di ballottaggio nella legge elettorale?". Questa la domanda rivolta da Matteo Renzi, durante l'incontro Pd-M5s sulla legge elettorale, dopo aver sottolineato che la legge proposta dai grillini non garantisce la governabilita'. "Vi abbiamo preso sul serio e abbiamo studiato la legge, abbiamo fatto una simulazione sui risultati delle europee e con il vostro sistema nemmeno un partito che ha preso il 40% come il Pd ora avrebbe la garanzia di governare".
"Il nostro obiettivo e' assicurare la governabilita'". Matteo Renzi nell'incontro con i rappresentanti di M5s sulla legge elettorale indica i paletti dell'esecutivo. "Vogliamo la certezza della governabilita'", dice il premier. Per Renzi il modello del Movimento 5 stelle, "il democratellum", e' "gravemente deficitario sotto il profilo della governabilita'". "Noi pensiamo che la sera delle elezioni si debba sapere chi ha vinto e eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio, cioe' il secondo turno", osserva Renzi. "La vostra proposta di legge l'abbiamo presa molto sul serio, l'abbiamo studiata. Abbiamo fatto delle simulazioni" e studiandola si evince - spiega il premier - che "non si ottiene la maggioranza".
A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilita' di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati". Cosi' Matteo Renzi sottolinea il secondo difetto che a suo avviso ha la proposta del M5s.
"Non crediamo che voi diciate 'prendere o lasciare', perche' se no ci salutiamo e il confronto non l'avremmo fatto". E' la premessa fatta da Matteo Renzi prima del confronto con il Movimento 5 stelle sulla legge elettorale. Poi il presidente del Consiglio aggiunge: "Io sono davvero interessato a trovare un punto di intesa e a non fare polemiche tra di noi".
Riforma Pa, ecco le novità per il pubblico impiego
Dopo oltre una settimana di tira e molla tra Palazzo Chigi e il Colle il decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione è arrivato in Gazzetta Ufficiale ed è dunque legge dello Stato. In questo periodo di gestazione è saltata la norma che vietava ai consiglieri di Stato di far parte dei gabinetti dei ministri e l'unificazione del Pra e della Motorizzazione Civile, ma il decreto prevede il commissariamento del Formez. Kamsin Il testo conferma le decisioni dell'esecutivo per svecchiare le Pa: per gli statali, da Novembre, sarà abolito il trattenimento in servizio. Non sarà possibile prolungare per altri due anni, come accade oggi, il lavoro.
Per i magistrati la regola subisce un temperamento. Oggi l'età di ritiro del giudici è in pratica, 75 anni. Per le toghe, infatti, il trattenimento in servizio è possibile per cinque anni raggiunta l'età limite che, sempre nel caso dei giudici è di 70 anni. Per evitare di decapitare in un solo colpo tutta la struttura apicale della magistratura (circa 400 posizioni a rischio secondo gli stessi magistrati), il governo ha deciso che l'abolizione del trattenimento in servizio avrà efficacia solo a partire dal 1° gennaio del 2016. Un'eccezione analoga è stata fatta anche peri militari. A differenza del magistrati per loro non c'è il trattenimento in servizio, ma l'ausiliaria che gli consente di allungare l'età per il collocamento in quiescenza da 62 a 67 anni la permanenza. Anche per loro l'abbassamento dell'età entrerà in vigore solo nel 2016.
Tra le norme inserite nel provvedimento c'è anche quella che autorizza le Pa ad obbligare chi ha raggiunto il massimo dei contributi previdenziali, ossia 42 anni e 6 mesi (41 anni e 6 mesi per le donne), a lasciare il lavoro (articolo 1, comma 5 del Dl 90/2014). Secondo le stime del ministero della funzione pubblica, questa regola potrebbe liberare fino a 60 mila posti in un triennio.
Una norma che ha fatto molto discutere, e che probabilmente continuerà a far discutere, è quella che prevede il divieto per i pensionati di avere incarichi di consulenza, dirigenziali odi vertice in qualsiasi pubblica amministrazione. E questo vale sia che la pensione sia pubblica o privata. Dopo le indicazioni del quirinale però si è deciso un ammorbidimento. Il divieto di conferire incarichi di vertice ai pensionati entrerà in vigore soltanto a partire dai prossimi rinnovi, dunque tutti coloro che attualmente ricoprono queste posizioni rimarranno al loro posto. Non solo. Sarà ancora possibile conferire incarichi a soggetti pensionati nel caso questi siano assegnati a titolo gratuito. Un'altra eccezione, poi, sarà concessa a tutti gli organi costituzionali, come Camera, Senato, Corte Costituzionale e, fin quando ci sarà, anche il Cnel, potranno continuare ad assegnare posizioni a persone in quiescenza.
Le misure tuttavia avranno un costo non indifferente per lo stato. La relazione tecnica che accompagna il decreto ammette che la «staffetta generazionale» peserà per 354 milioni, la cui copertura, ancora una volta, sarà sostanzialmente a carico del commissario alla spesa pubblica Carlo Cottarelli che dovrà incrementare la sua dote di tagli. Confermate anche le regole sulla mobilità, che sarà obbligatoria entro i 50 chilometri, mentre per quella volontaria non ci sarà più bisogno del nulla osta dell'amministrazione di provenienza.
Il decreto allenta poi il blocco del turn over. Per le amministrazioni centrali resta confermata la percentuale di assunzioni rispetto alle cessazioni dell'anno precedente pari al 20% per il 2014, al 40% per il 2015, al 60% per il 2016, 80% per il 2017 e 100% dal 2018. Per le assunzioni non si fa più riferimento ai criteri di spesa e al numero di dipendenti, ma resta solo il criterio della spesa. Per gli enti di ricerca, fermo restando il vincolo dell'80% di spesa delle entrate correnti, il turn over è al 50% della spesa per il personale cessato nell'anno precedente (nel 2014 e nel 2015).
Tra le altre novità c'è il taglio all'attuale 75% al 10% del compenso professionale per l'avvocatura dello Stato (e le avvocature degli enti pubblici), in caso di sentenza favorevole in cui sia previsto il recupero delle spese legali a carico delle controparti. La norma non si applica agli avvocati inquadrati con qualifica non dirigenziale negli enti pubblici e negli enti territoriali. Non è previsto alcun compenso professionale in tutti i casi di pronunciata compensazione integrale delle spese, anche in caso di transazione dopo sentenza favorevole alle amministrazioni pubbliche.
Zedde
Imu: entro il 30 giugno va fatta la dichiarazione per le agevolazioni
Il 30 Giugno scade la possibilità di presentare le denunce che concedono ad una cerchia di interessati le agevolazioni sull’ Imu. Rientrano in quest'ambito le imprese che costruiscono fabbricati destinati alla vendita e gli enti non profit. Kamsin Entrambe le categorie debbono presentare una dichiarazione in cui vengano posti in luce i requisiti ed elencati gli immobili che hanno diritto ai benefici, indicando i relativi identificativi catastali.
Si ricorda infatti le imprese che costruiscono fabbricati destinati alla vendita non sono tenuti al pagamento dell’ Imu purchè gli immobili non siano locati come previsto dall’ Art. 2 del decreto legge 102 del 2013, convertito in legge n.124 del 2013.
Anche gli enti non profit debbono presentare l’elenco degli immobili (per il quale non è stato ancora approvato un apposito modello) per i quali l’ Imu è dovuta o meno secondo la destinazione dell’ immobile.
Chiamati ad effettuare la dichiarazione per l’ agevolazione dell’ Imu sulla prima casa anche i militari, vigili del fuoco e i dipendenti delle forze di polizia per gli immobili da loro posseduti. Il decreto 102/2013 li ha assimilati all'abitazione principale indipendentemente dal luogo in cui essi risiedono o dimorano.
Zedde
730 precompilato, per le detrazioni servirà l'intervento del contribuente
L'impegno per la precompilazione completa del Modello 730 rappresenta una promessa ardua da mantenere da parte del Governo. Kamsin Il Mod. 730 da presentare il prossimo anno conterrà alcune informazioni prestampate direttamente dalla Pa atte a facilitare la sua compilazione. E' senz'altro una iniziativa di grande spessore che inizialmente permetterà l' inserimento automatico nei vari riquadri del modello dei dati contenuti nel Cud rilasciato dai datori di lavoro, salari, ritenute e toglieranno qualche pensiero alla maggior parte dei contribuenti.
Nulla toglie al governo il merito di una prima semplificazione del 730, ma è certo che, almeno per il prossimo anno, sarà necessario che il contribuente intervenga per completare interamente la dichiarazione.
L' Amministrazione finanziaria infatti, non potrà ancora precompilare alcune spese che permettono detrazioni. Sarà quindi opera del contribuente inserire nei vari quadri quanto necessario per ottenere le detrazioni relative alle spese sanitarie, gli interessi sui mutui prima casa, premi su assicurazioni vita, contributi per pensioni integrative etc. Queste detrazioni, nel loro complesso, interessano la quasi totalità di coloro che hanno reddito proveniente da lavoro dipendente o pensionistico e pertanto in questa prima tornata il numero delle dichiarazioni che possono essere "girate" senza integrazioni sarà molto esiguo.
Per una precompilazione più completa occorre reperire le informazioni per le proprie banche dati. L'amministrazione finanziaria ha posto le basi per i passi necessari: già nella dichiarazione relativa al 2015 potranno comparire le spese sanitarie in base ad un chip inserito nella tessera sanitaria di ognuno che permette di individuare le spese mediche fatte in farmacie, ospedali, visite mediche, etc. Altre informazioni che arriccheranno i database dovranno essere inviate alla amministrazione entro il prossimo 28 febbraio da banche, assicurazioni ed enti previdenziali.
Ma il reperimento dei dati che attualmente richiede il 730 appare ancora complesso. Infatti se le spese possono essere trovate in varie fonti, gli introiti che debbono essere aggiunti al proprio reddito non appaiono prontamente disponibili. Si pensi ad esempio ai canoni sugli immobili affittati o meno per i quali bisogna seguire (ed aggiornare) i dati di locazione.
Certamente la soluzione non interesserà tutti coloro che presentano la dichiarazione dei redditi, in quanto saranno costretti ad utilizzare il Modello Unico, ma con il progetto sono state poste le basi per un Fisco più semplice per un gran numero di interessati.
Zedde
Imu e Tasi, arriva la sanatoria per i contribuenti
Non si applicheranno sanzioni e interessi per insufficiente o mancato pagamento di Imu e Tasi dello scorso 16 Giugno. E' quanto ha stabilito la risoluzione 1/DF del 23 Giugno 2014 del Dipartimento delle Finanze. Kamsin Il provvedimento si basa sul principio della buona fede e della collaborazione tra fisco e contribuente che all' Art. 10 della legge 27 Luglio 2000 espressamente prevede di non irrorare sanzioni né interessi moratori quando il comportamento di quest’ultimo è direttamente connesso a ritardi, omissioni o errori dell’ Amministrazione che determinano condizioni di incertezza nell’ ambito della applicazione della norma tributaria.
L’ incertezza sulla determinazione della data di versamento della prima rata della Tasi e la stretta interdipendenza con l’ istituto dell’ Imu hanno influito sulla decisione dell’ Amministrazione per estendere anche a questo ultimo tributo l’esenzione delle sanzioni ed interessi.
Particolari le condizioni, sempre di incertezza, per gli immobili degli Enti non commerciali che il 16 giugno scorso avrebbero dovuto versare il saldo Imu 2013 e la prima rata dell’ Imu e della Tasi 2014. Per questi Enti non è stato ancora redatto il modello di dichiarazione previsto dall’ art 6 del regolamento 19 Novembre 2012 N. 200 (presentazione dichiarazione immobili soggetti e non soggetti a Imu).
Il Mef, in definitiva, rispondendo alle richieste formulate da vari comuni in merito alle possibili sanzioni da applicare considera valide le condizioni dell’ Art. 10 della legge 27 e offre un suggerimento di non irrorare sanzioni e interessi se i pagamenti verranno effettuati entro un mese dal 16 giugno (o dalla pubblicazione del modello di dichiarazione Imu per gli enti non commerciali).
Zedde