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- Roma, 24 giu. - Via libera alla Camera (con 296 si') e al Senato (148 i voti favorevoli) alle risoluzioni della maggioranza che approvano le linee programmatiche del semestre di presidenza italiana. Ora venerdi' Matteo Renzi e' atteso ad un delicato Consiglio europeo sulle nomine Ue e poi sara' ad inizio luglio a Strasburgo per illustrare il programma dei mille giorni messo a punto dall'esecutivo. "O l'Europa cambia direzione di marcia o non esistono possibilita' di sviluppo e crescita", ha detto oggi nell'Aula di Montecitorio il premier. Il presidente del Consiglio ha spiegato la linea del nostro Paese: "Noi - ha detto - non chiediamo di violare la regola del 3 per cento. Non vogliamo vivere l'elenco delle raccomandazioni dell'Europa come la lista della spesa, come se l'Europa fosse una vecchia zia noiosa. Il semestre di presidenza sara' un'occasione per le riforme". "L'Europa - ha insistito il Capo del governo - torni ad essere il "luogo dell'utopia". Ed ancora: "Si e' immaginato di fare l'Europa solo basandosi sulla stabilita'. Ma la stabilita' senza la crescita diventa immobilismo. Si e' affidato alla moneta il compito di costruire l'Europa. Questo ragionamento non basta: non basta avere una moneta unica per condividere un destino insieme". "La sfida in cui siamo, come Italia, e' un'Italia che sia nelle condizioni di investire nella politica, che oggi ha la responsabilita' di prendere la moneta, di dire che rispettiamo le regole ma anche di dire che o l'Europa cambia marcia o non esiste la possibilita' di crescita", ha aggiunto il premier. "Se non aumenteranno i posti di lavoro non ci sara' nessuna stabilita'. Non andiamo in Europa a chiedere una poltroncina o a battere i pugni sul tavolo, ma per fare politica", ha ancora osservato Renzi. "L'Italia - ha concluso - ha recuperato l'autostima e l'autorevolezza per sedersiai tavoli europei e dire che ci presentiamo con l'umile consapevolezza e la coriacea determinazione di chi sa che tanto ha da imparare, ma altrettanto ha da dare e chiedere". .

Sono iniziate oggi le discussioni in sede referente alla Commissione lavoro della Camera della pdl 224 nel testo unificato elaborato dal comitato ristretto della stessa commissione, contenente modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico. Kamsin Discussione che approderà alla Camera lunedì prossimo dopo il rinvio chiesto dal governo per studiare una posizione propria in materia di esodati. La Commissione dovrà tenere conto delle novità in materia previdenziale contenute nel disegno di legge delega approvato dal consiglio dei ministri dello scorso 13 giugno il cui testo, ancora oggi non è stato però comunicato in via ufficiale dal governo.

”Il governo mi pare disponibile a fare un passo avanti, non vorrei che il Ministero dell’economia e la Ragioneria mettessero i bastoni tra le ruote”. Cosi’ il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano. Dopo aver incontrato a Montecitorio il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il deputato del Pd spiega: “La commissione Lavoro ha una proposta, che ha un costo valutato dall’Inps negli anni di 47 miliardi che io credo sia un’esagerazione. In ogni caso dobbiamo fare i conti con i numeri. Vorremmo- aggiunge- che il governo facesse una sua proposta, fissando il principio che tutti i risparmi, che ci sono stati dalle precedenti cinque salvaguardie, siano utilizzati esclusivamente per fare altre operazioni. Una proposta potrebbe essere di spostare la data dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016, vale a dire coloro che matureranno il diritto alla pensione entro quella nuova data possono usufruire delle regole precedenti alla riforma Fornero”.

Inoltre per Damiano bisogna “salvare i lavori a termine che sono stati licenziati e non hanno protezione, cancellare le penalizzazioni per chi utilizza le pensioni di anzianita’ prima dei 62 anni e risolvere il problema dei lavoratori macchinisti”. Rispetto all’atteggiamento del ministro, Damiano riferisce: “Il governo mi pare disponibile a fare un passo avanti, a fare una proposta che vada in questa direzione, non vorrei che il Ministero dell’economia e la Ragioneria mettessero i bastoni tra le ruote perche’ quelle risorse sono dei lavoratori esodati”.

Continua a trovarsi invece in stallo la proposta di legge Ghizzoni/Marzana che, come è noto, prevede di estendere la possibilità di accedere al trattamento pensionistico con i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa previgente l'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 2012/2011, anche al personale della scuola che aveva maturato tali requisiti entro il 31 agosto 2012.  L'esame della proposta non risulta essere all'ordine del giorno di questa settimana in nessuna commissione di Palazzo Madama. La situazione di stallo nella quale si è venuta a trovare la proposta è dovuta sempre al silenzio del governo, alle incertezze e ai dubbi della commissione bilancio sul reperimento delle risorse finanziarie e alla tenace resistenza esercitata dal ministero dell'economia e delle finanze.

Zedde

 

- Roma, 24 giu. - L'Europa torni ad essere il "luogo dell'utopia". Cosi' il premier Matteo Renzi, illustrando al Senato le linee in vista del consiglio europeo di fine giugno, ha ricordato che il vertice si terra' in parte a Ypres per ricordare la Grande guerra, per ricordare come l'Ue ha messo fine a decenni di guerre fratricide all'interno dell'Europa. L'intervento del Premier, Matteo Renzi, al Senato per il Semestre Europeo si incentra sulle regole della Ue."Il patto costitutivo dell'Unione Europea si chiama patto di stabilita' e di crescita. Noi non pensiamo che quelle regole debbano essere cambiate. Ma nel dire che devono essere osservate, diciamo anche che quelle regole impongono, non solo il rispetto del vincolo di bilancio, ma della necessita' della crescita". "Un pacchetto di riforme puntuale, specifico, legato a una visione di insieme". E' quanto si appresta a presentare l'Italia a Bruxelles, nel corso del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno, cosi' come spiegato dal presidente del consiglio Matteo Renzi in Aula al Senato: "Un pacchetto", ha aggiunto Renzi, "in grado di abbracciare la legislatura e chiedendo in cambio un riconoscimento di quella flessibilita' che sta dentro le regole Ue". "La Germania che cresce piu' di ogni altro Paese europeo non avrebbe la possibilita' di affrontare la crisi se Shroeder, durante il semestre di presidenza Ue, non avesse presentato quel pacchetto di riforme". "Noi non chiederemo, come fecero a loro tempo i tedeschi di superare il 3 per cento" di rapporto tra deficit e PIl, "ma chiediamo di aiutare lo sforzo per le riforme", ha aggiunto Renzi. "L'Italia ha recuperato l'autostima e l'autorevolezza per sedersi ai tavoli europei e dire che ci presentiamo con l'umile consapevolezza e la coriacea determinazione di chi sa che tanto ha da imparare, ma altrettanto ha da dare e chiedere". "Il debito pubblico c'e', e' innegabile, ma la ricchezza dell'Italia e' data dalla capacita' e dalla grande competenza dei propri lavoratori. Una ricchezza senza eguali". "Se c'e' un pacchetto di riforme credibili, le regole europee consentono e impongono di aiutare lo sforzo dei Paesi che hanno voglia di stare nella dinamica di crescita e sviluppo", ha concluso Renzi. .
- Roma, 24 giu. - Beppe Grillo torna ad attaccare la stampa e sul suo blog chiede una legge per obbligare i giornalisti a svelare le loro fonti. "Dopo le elezioni i pennivendoli, coloro che si vendono per scrivere e che non si guardano allo specchio per non sputarsi in faccia, hanno adottato nei confronti dell'informazione sul M5s una tattica diffamatoria che per brevita' si cita come 'le fonti'. Notizie totalmente inventate - scrive il leader del Movimento - vengono attribuite a fantomatiche 'fonti', fonti rafforzate nell'articolo con aggettivi come fonti importanti, di persone influenti, autorevoli, vicine ai fondatori del M5s. Le fonti non vengono mai svelate per motivi legati al segreto professionale. 'Non diro' mai nulla sulle mie fonti neanche sotto tortura' dira' il pennivendolo di turno messo alle strette, 'Io sono un giornalista, una giornalista, serio/a, non rivelo le mie fonti'. Peccato che le notizie pubblicate siano regolarmente false e non basterebbe un altro blog per smentirle ogni giorno e dieci studi di avvocati non sarebbero sufficienti per querelare i pennivendoli/e di turno. Il giochino sta andando troppo oltre. Notizia falsa da fonti false. E' opportuno - afferma ancvora Grillo - che la legge si occupi di questa malformazione congenita del giornalismo italiano che, grazie ai suoi favolosi pennivendoli, ha trasformato l'Italia in un Paese semilibero per l'informazione. La colpa come ovvio non e' loro, sara' dei lettori che si ostinano a comprare i giornali... Le fonti non possono essere coperte, vanno citate nell'articolo o, in caso contrario, va fatto scattare in automatico il reato di diffamazione. Le fonti a cui si abbeverano gli inchiostratori italici sono fantasie dettate dalla loro linea politica e dai loro padroni. I servi hanno le fonti, i giornalisti i fatti. In Italia ci sono le fonti separate dai fatti". .

- Roma, 24 giu. - La posizione del M5S sulla questione dell'immunita' parlamentare sembra essere molto chiara, a confermarlo sono i post pubblicati sul blog di Beppe Grillo in queste ultime ore. "Il M5S da sempre e' contrario all'immunita' dei parlamentari, e da anni promuove il 'Parlamento pulito'".

Lo affermano i parlamentari del Movimento in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. "Il recente testo del Ministro Boschi costruisce un Senato di nominati, sindaci e consiglieri regionali a cui, solo come contentino al popolo, si toglie l'immunita' per rendere piu' passabile la porcata. Noi abbiamo rigettato in toto la sconcia proposta, con il semplice emendamento 6.5: 'sopprimere l'articolo'. Anche perche' nessun gruppo parlamentare, ne' tantomeno il governo, ha proposto di abolire l'immunita' ai rappresentanti alla Camera: Genovese, Galan e molti altri ringraziano.

La stampa non ha perso occasione per riassumere la vicenda nel modo piu' comodo al governo: 'Il M5S vuole l'immunita' parlamentare!'. Figurarsi: abbiamo - spiegano ancora - gia' predisposto anche la proposta per abolirla in toto in entrambe le camere. Chiunque sostenga quindi che il MoVimento 'e' a favore dell'immunita' parlamentare' non solo dimostra ignoranza assoluta sui temi e le battaglie che il M5S sta combattendo da sempre, ma fa sospettare il dolo".

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