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Ancora nulla da fare per il decreto legge sulla riforma della Pubblica amministrazione. A distanza di 10 giorni dal Cdm del decreto che dovrebbe abolire il trattenimento in servizio per i dipendenti pubblici ed introdurre una serie di semplificazioni fiscali non c'è tratta in Gazzetta Ufficiale. Kamsin Il testo è ancora al vaglio del Quirinale (il documento deve ottenere la controfirma del Presidente della Repubblica) che ha chiesto al governo di effettuare alcune modifiche proprio sull'abrogazione del trattenimento in servizio per i magistrati.

Il Colle ha infatti chiesto maggiore gradualità per gli ermellini in quanto la tagliola prevista da Renzi avrebbe di colpo abbassato da 75 a 70 anni l'età del ritiro lasciando scoperti oltre 400 posizioni, molte di vertice, nelle Procure e nei Tribunali del paese. Il governo dovrebbe pertanto prevedere che i trattenimenti in servizio già concessi saranno validi sino al 2016 o al 2017 ( e non sino al 31 Ottobre 2014 come dispone in via generale il decreto per gli altri dipendenti delle pubbliche amministrazioni). Fonti giornalistiche tuttavia indicano che il Quirinale abbia chiesto l'estensione della norma, non solo ai giudici che rivestano cariche elettive, ma anche in favore dei militari. Potrebbero quindi essere fatti salvi fino al 2016 i collocamenti in ausiliaria e i richiami in servizio delle Forze Armate, un istituto previsto dal codice militare che consente a chi è andato in pensione di continuare a prestare il suo lavoro sino a 67 anni, incassando anche una indennità, nei vari corpi.

Sotto esame dal Colle c'è anche la norma che prevede il divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza, un divieto che avrebbe impedito a qualsiasi pensionato di esercitare incarichi dirigenziali, direttivi o cariche nelle Pubbliche amministrazioni. La richiesta in tal senso era arrivata a gran voce dai cittadini nella consultazione pubblica che si è chiusa prima del Cdm del 13 Giugno ma la norma rischia di lasciare senza guida molte Pa dove, spesso, molti degli incarichi apicali vengono assegnati proprio a persone già in pensione. La correzione chiesta dal Quirinale dovrebbe lasciar fuori gli incarichi gratuiti, stabilendo che le nuove regole si applicheranno solo per il futuro e non anche agli incarichi in corso e, soprattutto, escluderebbe gli incarichi e le cariche presso organi costituzionali.

Zedde

- Roma, 23 giu. - "Dopo la mossa di Grillo sulle riforme, Renzi e' frettolosamente salito al Colle per consultarsi con il Capo dello Stato. A Re Giorgio, che pareva essersi defilato dopo aver imposto la soluzione definitiva alla sua politica delle 'larghe intese' (il patto Berlusconi-Renzi), resta sempre l'ultima parola, la decisione del sovrano. Cosi' accadra' sulle riforme, e cosi' e' accaduto nei giorni scorsi nella vicenda che ha riguardato il CSM, l'organo di garanzia della autonomia e indipendenza della magistratura ordinaria che egli presiede". E' quanto si legge nel blog di Beppe Grillo, in un post a firma Paolo Becchi, docente universitario vicino al M5s, in passato considerato tra gli ideologi del Movimento. .

Il Consiglio dei ministri di Venerdì scorso ha dato il disco verde ai primi due decreti previsti dalla legge delega di revisione del sistema tributario che nei prossimi giorni saranno all'esame alle Camere per i relativi pareri. I testi poi torneranno poi al Consiglio dei ministri prima di ottenere il via libera definitivo. Kamsin La misura principale che è stata confermata da Renzi è l'invio a casa di oltre 30 milioni i lavoratori dipendenti e pensionati della dichiarazione dei redditi già compilata dall'amministrazione finanziaria.

Il modello arriverà entro il prossimo il 15 aprile direttamente a casa dagli italiani e conterrà i dati anagrafici, quelli sui beni immobili, quelli sui versamenti effettuati l'anno precedente, i dati comunicati da sostituti d'imposta sui redditi e sulle pensioni.  Per la sua elaborazione, l'Agenzia delle entrate utilizzerà le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio la dichiarazione dell'anno precedente e i versamenti effettuati), i dati trasmessi da parte di soggetti terzi, come banche, assicurazioni ed enti previdenziali, e i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d'imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi da pensione e ai redditi diversi (si pensi ad esempio ai compensi per attività occasionali di lavoro autonomo).

Il contribuente potra' accettare o modificare la dichiarazione inserendo eventualmente ulteriori dati che potrebbero essere stati omessi dalle Entrate. Il Fisco comunque dovrebbe riuscire a detrarre automaticamente tutti i dati ottenuti da banche assicurazioni e istituti di previdenza come gli interessi di mutui, i contributi per colf e badanti, le polizze vita, i fondi pensione, e dal 2016, anche le spese sanitarie risultanti dalla tessera sanitaria. Con l'accettazione della dichiarazione precompilata ci saranno anche diversi benefici per i contribuenti. Questi infatti avranno diritto ad accedere ad una sorte di "regime premiale" mettendosi al riparo da ulteriori accertamenti fiscali. Inoltre con l'accettazione della compilazione si renderanno definitivi gli eventuali crediti, che non verranno sottoposti a controlli preventivi anche se superiori a 4mila euro, ma saranno direttamente rimborsati.

"E' una grande opera di semplificazione", ha detto Boschi in conferenza stampa al termine del Cdm, sul fisco lo Stato diventa "finalmente amico" dei cittadini. Ad oltre 30 milioni di italiani, ha continuato Boschi, dal 2015 verra' spedito a casa una dichiarazione dei redditi precompilta dallo Stato. Ci sara' la possibilita', ha aggiunto, di fare delle correzioni. Ma se la dichiarazione verra' considerata corretta "si potranno dormire sonni tranquilli: questa opera di semplificazione rendera' la vita piu' facile ai pensionati e ai lavoratori dipendenti".

Zedde

Saranno snellite le procedure per ottenere i rimborsi Iva. E' quanto prevede l'articolo 14 della bozza di dlgs approvato Venerdì dal Cdm che eleva da 5.000 a 15.000 euro l'entità del rimborso che le imprese potranno ottenere senza alcun adempimento.  Kamsin Regole semplificate anche per gli importi che eccedono i 15 mila euro per le quali il decreto richiederà solo un visto di conformità e l'allegazione delle dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà.

Secondo quanto previsto nel provvedimento se per gli importi fino a 15 mila il credito sarà rimborsato senza alcuna formalità a seguito della presentazione della dichiarazione annuale dell'Iva per quelli di importo superiore sarà sufficiente il visto di conformità rilasciato da un professionista abilitato, o (per le società di capitali soggette a revisione) da parte di colui che esercita il controllo contabile. A condizione tuttavia che il soggetto che richiede il rimborso abbia il patrimonio netto non diminuito di oltre il 40% rispetto alle risultanze contabili dell'ultimo periodo di imposta (il provvedimento precisa che anche la proprietà immobiliare non deve essere ridotta di oltre il 40%, ma tale limite non vale per le imprese immobiliari per le quali la cessione di immobili rientra nella attività propria); che non siano state cedute aziende o rami d'azienda e che ci sia la regolarità nel versamento degli contributi previdenziali ed assicurativi. Si tratta, secondo la bozza del provvedimento di condizioni che possono essere autocertificate.

Nelle altre situazioni continua invece ad essere assistita da garanzia, cioè dalla polizza fideiussoria, la richiesta di rimborso Iva superiore a 15.000 euro. In particolare ciò si verifica laddove il soggetto non sia in grado di rilasciare l'autocertificazione attestante gli indici relativi alla consistenza patrimoniale; da colui che esercita una attività di impresa da meno di due anni (ad eccezione delle start up innovative); da coloro ai quali nel biennio precedente la richiesta di rimborso sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti una differenza fra gli importi accertati e quelli dichiarati superiore al 10% se gli importi dichiarati non superano 1.150.000 euro (il 5% se gli importi dichiarati sono superiori a 1.150.000 ma entro 1.500.000 e dell'1% oltre il limite di 1,5 milioni). La garanzia deve inoltre essere presente laddove la richiesta di rimborso sia presentata in seguito alla cessazione della attività.

I rimborsi saranno effettuati entro entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione e il decreto precisa che sulle somme rimborsate in ritardo "si applicano gli interessi del 2% decorrenti dal novantesimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione sommando i giorni trascorsi tra la data della richiesta dei documenti e la loro presentazione".

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Il Consiglio dei ministri di Venerdì scorso ha esaminato in via preliminare il decreto legislativo concernente la composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie.Si tratta del primo passo del governo verso la riforma del catasto, che ha l'obiettivo di correggere le attuali sperequazioni riallineando le rendite ai valori reali di mercato. Kamsin Il provvedimento licenziato ha delineato la composizione delle commissioni censuarie che avranno il compito di validare le funzioni di calcolo del nuovo Catasto e prevenire il contenzioso su rendite e valori. Secondo quanto previsto dalla delega fiscale (Legge n. 23/2014), le commissioni dovranno essere composte non solo da funzionari delle Entrate, ma anche da professionisti, magistrati ed esperti indicati anche dalle associazioni immobiliari.

Punto cardine della riforma del Catasto è l'invarianza di gettito: la Riforma dovrà assicurare che le nuove rendite (quasi sempre più alte delle attuali) non si trasformino automaticamente in aumenti delle tasse a carico dei proprietari degli immobili. Un passaggio delicato dato che, secondo le prime stime sugli effetti delle revisione delle rendite e della costruzione dei valori patrimoniali, le nuove rendite potranno raggiungere importi sino a dieci volte superiori a quelli attuali. Un dramma per cittadini e contribuenti che potrebbero, in assenza di adeguati correttivi nel calcolo dell'imposizione immobiliare, essere chiamati a sborsare cifre insostenibili sulle imposte sul mattone, in primis Imu e Tasi. 

Per questo risulta essenziale da un lato comprendere come sarà svolto il lavoro delle Commissioni - utile in questo caso garantire la presenza al loro interno di rappresentanti delle associazioni di categoria che possano avere una voce in capitolo sul meccanismo di elaborazione degli algoritmi - e, dall'altro,  comprendere quali saranno gli interventi sulla struttura delle imposte sul mattone - che la legge delega attribuisce al governo - per temperare il prelievo attraverso una modifica delle aliquote, deduzioni dalla base imponibile o detrazioni d'imposta anche da parametrare al reddito familiare. Il rischio, senza un vincolo piu' preciso per i comuni, è che l'intervento di rimodulazione del prelievo resti solo sulla carta determinando l'ennesimo rincaro della tassazione sugli immobili a carico degli italiani.

Confedilizia: il provvedimento del governo rischia di essere incostituzionale - ''Il Catasto e', da secoli, uno strumento di garanzia dei contribuenti e valutiamo quindi con estremo favore il fatto che lo schema di decreto legislativo in materia di Commissioni censuarie locali e centrale approvato dal Consiglio dei ministri affidi importanti funzioni ai Presidenti di Tribunale e ai Prefetti, che sono entrambi di per se' istituti di garanzia, che godono nel Paese di ampia fiducia''. E' quanto ha affermato in una nota il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, sottolineando, pero', che ''occorrono importanti correzioni'' al progetto governativo di riforma. ''Il provvedimento approvato, in altre parti e in specie in quelle relative alla rappresentanza - evidenzia Sforza Fogliani- non rispetta la legge delega, ne' nella lettera ne', e tantomeno, nello spirito. Siamo comunque certi - prosegue - che le Commissioni parlamentari di Senato e Camera richiederanno al Governo di apportare le dovute modifiche alle parti che sono a rischio di incostituzionalita'''. Ancora, nell'analisi di Confedilizia, ''dal provvedimento emerge evidente un chiaro tentativo di limitazione dell'intervento delle commissioni censuarie nella definizione del nuovo Catasto, che il Parlamento ha invece profilato come costruito in contraddittorio fra le parti".

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