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- Bruxelles, 5 giu. - Il percorso che porta al rinnovo dei vertici delle istituzioni europee deve avere un approccio che parta da un programma e da una visione. Lo ha ribadito oggi Matteo Renzi ad Angela Merkel e David Cameron, nel corso dei due incontri bilaterali che hanno preceduto l'inizio della seconda sessione del G7. "Nomine sunt consequentia rerum", ha ribadito il presidente del consiglio italiano con un pizzico di ironia. La discussione si e' concentrata sul futuro dell'Europa, "per aprire il processo delle decisioni da prendere insieme e' necessario partire da una idea di Europa, meno burocratica e piu' vitale, aperta al futuro, alla innovazione e alla crescita", ha sottolineato Renzi. Intanto Renzi, Cameron e Merkel, durante gli incontri bilaterali di questa mattina hanno ragionato sull'ipotesi di un documento condiviso da alcuni Paesi della Ue per stabilire il processo decisionale che dovrebbe portare alle nomine per il rinnovo dei vertici delle istituzioni europee. .
- Roma, 5 giu. - Il governo ha posto la fiducia al Senato sul maxiemendamento che sostituisce il decreto legge Irpef. Ad annunciarlo e' stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Ieri governo e maggioranza hanno raggiunto un accordo: salta l'estensione del bonus alle famiglie numerose. Una intesa per rimandare alla legge di stabilita' tale agevolazione che era stata prevista nel dl Irpef. Il provvedimento e' passato dalle Commissioni all'Aula dove oggi il governo ha chiesto la fiducia. Sempre ieri le commissioni hanno anche approvato il rinvio della Tasi al 16 ottobre per i comuni inadempienti: entro il 20 giugno il ministero dell'Interno anticipera' ai Comuni ritardatari fondi per coprire il 50% del gettito annuo della Tasi, "stimato ad aliquota base". La copertura e' stata individuata nel fondo di solidarieta' comunale. Tornando al bonus, il capogruppo Ncd a palazzo Madama Maurizio Sacconi ha spiegato che "l'emendamento che prevede interventi per ampliare la platea del bonus Irpef e' una norma programmatica e impegna la legge di stabilita', nel momento in cui rendera' strutturali tutte le misure di restituzione fiscali, a tenere in considerazione prioritaria e quindi a sondare queste stesse norme strutturali sul cosiddetto fattore famiglia". Il rinvio che sarebbe stato concordato, secondo fonti parlamentari, fra Renzi, Alfano e Sacconi ha comunque creato piu' di qualche mal di pancia all'interno del Nuovo Centro Destra che, dell'estensione del bonus, aveva fatto un suo cavallo di battaglia al punto che sarebbe stato richiesta un'assemblea alla presenza di Alfano. Polemica politica a parte, sul bonus si e' pronunciata ieri anche la Corte dei Conti secondo cui serve una riforma vera per una riduzione dell'onere tributario e non surrogati. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, i magistrati contabili spiegano che "evasione, erosione, 'fughe' dalla progressivita', ma anche politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta (in larga parte, vanificate dal fenomeno dell'incapienza) cosi' come scelte selettive, rientranti nell'ambito proprio e naturale della funzione dell'Irpef, affidate a strumenti 'surrogati' (i prelievi di solidarieta', i bonus, i tagli retributivi) sono all'origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell'Irpef, finendo per intaccare la portata e l'efficacia redistributiva dell'imposta". "Tutte scelte - prosegue - che allontanano e rendono piu' difficile l'attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell'onere tributario". .

Cominciano ad essere piu' chiare le proposte che Matteo Renzi presenterà il prossimo 13 Giugno nel Cdm per rilanciare la riforma della Pubblica amministrazione.

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Tra i principali punti all'ordine del giorno c'è la reintroduzione dell'istituto dell'esonero dal servizio, una norma che consentirà alla Pa di lasciare "a casa" i propri dipendenti che continueranno ad incassare il 65 per cento del loro stipendio, oltre ovviamente a tutti i contributi. Riduzione che scenderebbe a circa l'80-85% qualora il lavoratore sia ricollocato in strutture delle Pa limitrofe al suo luogo di residenza attraverso piani di mobilità obbligatoria. Un istituto profondamente rivisitato e graduato in base alle esigenze della Pa e che riguarderà tuttavia solo i lavoratori piu' prossimi alla pensione, cioè a coloro a cui mancano massimo 5 anni al ritiro. I contributi sarebbero versati per intero in modo da non arrecare penalizzazioni sul futuro assegno previdenziale.

Insomma una misura piu' soft rispetto a quella sperimentata nel passato quando l'esonero ha avuto scarso successo nella Pa probabilmente perchè la riduzione dell'assegno era molto maggiore, nell'ordine del 50% della retribuzione lorda.

Per aiutare l'uscita dal pubblico impiego Renzi pensa anche ad altre misure. Oltre all'abolizione del trattenimento in servizio, istituto che consente la proroga per due anni del lavoro nella Pa una volta maturati i requisiti previdenziali il ministro Madia, lavora anche misure per favorire il prepensionamento. In prima linea c'è la proroga dell'opzione donna, la possibilità per le lavoratrici statali di lasciare con i requisiti previdenziali piu' favorevoli rispetto alle norme attuali, ma accettando un calcolo della pensione completamente contributivo e dunque più penalizzante.  In tal senso peraltro la proposta di legge Damiano sugli esodati, in discussione alla Camera dal prossimo 23 Giugno, già prevede una parziale estensione del regime.

Per tutti gli statali, poi, sono allo studio piccoli scivoli verso la pensione, con un anticipo di sei mesi, al massimo un anno, dell'uscita dal lavoro.

- Bruxelles, 5 giu. - Sicurezza energetica e investimenti, teatri di crisi internazionali ed equilibri europei. Alla prima partecipazione ufficiale al G7 (se si esclude quella informale dell'Aja), Matteo Renzi porta sul tavolo di Bruxelles i temi caldi per la politica internazionale italiana, con un occhio al semestre di presidenza italiana in Europa che si sta per aprire. Il premier sembra voler portare nel consesso internazionale lo stile improntato alla velocita' che sta caratterizzando il suo esecutivo. Un vertice con i ministri del governo ha fatto il punto sui sei mesi di "eccezionale allineamento astrale", come li ha chiamati, che aspettano il nostro paese in Europa e che saranno preceduti dal rinnovo delle istituzioni europee, oltre che da un Partito Democratico destinato dai numeri a guidare il gruppo del Pse. A Barack Obama, che rivede dopo l'incontro a Villa Madama di un mese fa, Renzi si puo' presentare con il valore aggiunto di quel 40 per cento ottenuto alle elezioni Europee, un vero e proprio passepartout per le riforme. Tanto che anche Jose' Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, si e' detto rinfrancato nell'idea che l'Italia portera' a termine con successo le sue riforme. Di fronte a un piatto di gamberi e sogliola, innaffiato da rosso francese e vernaccia italiana, i leader mondiali si sono soffermati anche su due dei principali teatri di crisi: la Libia e l'Ucraina. Sulla seconda, il presidente Renzi parlera' diffusamente oggi, quando e' attesa la sua relazione sulla sicurezza energetica e che dovrebbe approfondire e in qualche modo ampliare il lavoro avviato il 6 maggio durante il vertice sull'energia a Roma. Riguardo i rapporti tra l'Ue e Putin, assente per la prima volta dal consesso, e' stata la cancelliera Angela Merkel a sottolineare che la via da seguire rimane quella del dialogo con la Russia, avendo comunque a disposizione nuove sanzioni in caso la via diplomatica dovesse risultare impraticabile. Sulla Libia, invece, Renzi e' stato subito chiaro nel ribadire la necessita' di un supporto al lavoro di Onu e Unsmil cosi' come "fondamentale" ha definito il lavoro degli inviati speciali delle Nazioni Unite. Prima del vertice vero e proprio, c'e' stato il tempo di una serie di incontri: con il primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, che il premier vedra' venerdi' a Roma, una chiacchierata informale con Francois Hollande e una battuta con Barack Obama che rileva scherzosamente: "Vedo che e' spuntato anche a te qualche capello bianco...". Un giro che sara' completato stamattina quando, riferiscono fonti del Consiglio, Renzi incontrera' David Cameron e Angela Merkel prima della riunione del G7. .
- Roma, 4 giu. - Cambiare comunicazione e metodo: sono stati questi i due 'nodi' affrontati dall'assemblea dei deputati 5 stelle. A farsi promotore delle critiche e delle controproposte in casa M5S e' stato, secondo quanto si apprende, il deputato gia' considerato 'dissidente' altre volte, Walter Rizzetto. Che ha puntato il dito contro una "comunicazione sbagliata" tirando in ballo anche il duro documento di autocritica elaborato dallo staff della Camera la settimana scorsa, documento che non era stato consegnato ai deputati ma ai giornalisti si'. Questo aveva fatto infuriare Grillo e soprattutto Casaleggio. Secondo quanto si apprende, dovrebbe esserci un 'cambio' nella comunicazione, anche con un nuovo responsabile a Montecitorio, che dovrebbe essere ufficializzato domani. Nell'assemblea, invece, non si e' discusso - cosi' riferisce il capogruppo Giuseppe Brescia - di alleanze nel Parlamento europeo. Proprio Brescia con la vice Paola Carinelli e il capogruppo al Senato Maurizio Buccarella andranno domani mattina a Milano da Gianroberto Casaleggio: un incontro, confermano fonti del Movimento, nel quale si discutera' di "cambiamenti nella comunicazione". E dove i parlamentari 5 stelle porteranno "una sintesi" delle proposte avanzate nelle riunioni a Roma. Nell'assemblea dei deputati 5 stelle (anche i senatori hanno fatto lo stesso a Palazzo Madama) e' continuata l'analisi del voto deludente delle Europee, tra autocritica e proposte per "far tesoro degli errori commessi". Rizzetto, secondo quanto viene riferito, oltre a criticare la comunicazione, ha chiesto che "si cambi il metodo e l'approccio" e ha sollecitato un maggiore confronto. Conferma il capogruppo Brescia che tra le diverse proposte c'e' stata quella di "alternare la strategia di ostruzionismo ad una strategia piu' morbida" e di "avere un atteggiamento piu' dialogante". E ancora, prosegue Brescia, tra le idee c'e' quella di "strutturare meglio e potenziare la comunicazione anche investendo risorse, dal momento che all'inizio ci siamo tenuti per evitare sprechi. Investire - spiega - in risorse umane sia nella comunicazione, ma anche in esperti per quanto riguarda il legislativo e in strumenti". Potrebbero esserci quindi dei cambiamenti nello staff della comunicazione alla Camera? "Gente in piu'", si limita a rispondere. Alla riunione dei deputati era presente Silvia Virgulti, la 'tv coach' dei 5 stelle, che pero' oggi non ha parlato. Mentre non c'era Nicola Biondo, responsabile comunicazione alla Camera, finito nell'occhio del ciclone a causa del documento fatto filtrare ai media la scorsa settimana. Domani invece, secondo quanto viene riferito, Biondo dovrebbe essere presente all'incontro alla Casaleggio Associati anche perche' - sempre secondo quanto viene confermato da piu' fonti del Movimento - domani potrebbe esserci un cambio ai 'vertici' e il nome del successore, che sarebbe gia' stato individuato, dovrebbe essere ufficializzato domani stesso in un post sul blog di Beppe Grillo. Domani mattina, in ogni caso, i due capigruppo M5S di Camera e Senato, con i vice, vedranno a Milano Gianroberto Casaleggio per portare il "sentiment" - cosi' lo chiama Brescia - di "un'analisi durata 10 ore nel corso di tre riunioni. Noi faremo la sintesi delle proposte arrivate dai nostri colleghi. Proposte che saranno votate - spiega ancora il capogruppo alla Camera - nell'assemblea congiunta della prossima settimana". Brescia si mostra comunque soddisfatto perche', sottolinea, "sono state le assemblee piu' partecipate degli ultimi tempi e questo prova la volonta' di migliorarci". Domani, inoltre, i 5 stelle dovrebbe anche fare il punto con Casaleggio sulle alleanze in Europa - Farage o Verdi? - ma di questo i deputati non hanno ancora parlato in alcuna assemblea. Anche se viene confermato che la prossima settimana, dopo i ballottaggi, ci sara' sul blog il referendum tra gli iscritti proprio per decidere sulle alleanze nel Parlamento europeo. .
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