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- Firenze, 4 giu. - Saranno cinque donne e cinque uomini gli assessori che comporranno la nuova giunta comunale di Firenze, voluti dal sindaco Dario Nardella e presentati oggi. Questi i nomi del nuovo governo del capoluogo toscano. Il vicesindaco, con delega alla scuola, sara' Cristina Giachi, gia' assessore all'istruzione nella giunta di Matteo Renzi. Nicoletta Mantovani, moglie di Luciano Pavarotti, sara' assessore alle Relazioni Internazionali. Mantovani era gia' stata assessore nella giunta comunale di Bologna con sindaco Flavio Delbono. Assessore all'Urbanistica, confermata dalla precedente giunta, sara' Titta Meucci, mentre Sara Funaro, nipote del sindaco di Firenze al tempo dell'alluvione Piero Bargellini, avra' l'incarico delle Politoche Sociali. Assessorato all'Ambiente per Alessia Bettini, mentre l'ex assessore provinciale Stefano Giorgetti ricoprira' le Infrastrutture. Federico Gianassi, segretario del Pd di Firenze, e' stato scelto da Dario Nardella per l'assessorato all'Organizzazione e Personale. L'assessorato al Bilancio e Partecipate sara' ricoperto dal direttore dell'Ato Centro per i rifiuti in Toscana, Lorenzo Perra, mentre Andrea Vannucci, gia' consigliere comunale durante l'amministrazione Renzi, sara' assessore allo Sport. Il sindaco Dario Nardella avra' la delega alla Cultura, alla Polizia Municipale, alla Sicurezza Urbana e ai Servizi Demografici. Quattro saranno i consiglieri personali del sindaco, che ricopriranno l'incarico pro bono. L'architetto Stefano Boeri per la Cultura ed i Grandi Eventi, Fabrizio Landi all'Economia, l'ex assessore al Bilancio della giunta Renzi, Alessandro Petretto sara' consigliere per la Finanza Pubblica e l'ex capo della Procura di Firenze Giuseppe Quattrocchi, alla Legalita'. .

La proroga della Tasi è dunque ufficiale. Un emendamento presentato al decreto legge Irpef durante l'esame davanti alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato fissa nero su bianco infatti la data del 16 ottobre per il versamento nei Comuni dove non sono state deliberate le aliquote entro il 23 maggio: l'ipotesi è però che questa data riguardi solo i Comuni che delibereranno entro il 19 settembre.

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Per chi ritarderà ulteriormente, invece, si il versamento slitterebbe al 16 dicembre con aliquota base all'1 per mille. Il testo verrà inserito anche in un decreto legge che sarà esaminato e varato dal Consiglio dei ministri previsto per venerdì. Per far fronte allo slittamento il ministero dell'Interno anticiperà entro il 20 giugno ai Comuni ritardatari fondi per il "50% del gettito annuo della Tasi, stimato ad aliquota base", "a valere sul fondo di solidarietà comunale".

Non ci sarà invece l'allargamento del bonus fiscale alle famiglie monoreddito con figli. L’accordo raggiunto nella maggioranza prevede di rinviare l’intervento, per l’estensione del bonus di 80 euro alle famiglie numerose, alla legge di stabilità 2015. Nel decreto Irpef, si apprende in ambienti della maggioranza, sarà specificato che in quella sede si dovrà prestare particolare attenzione ai carichi familiari.

L’emendamento inserisce la novità nell’articolo 1 relativo al bonus Irpef e prevede che nell’intervento normativo strutturale che sarà da attuare con la legge di Stabilità per il 2015 «saranno prioritariamente previsti interventi di natura fiscale che privilegino, con misure appropriate, il carico di famiglia e, in particolare, le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico».

Il nodo dell’estensione del bonus ha tenuto finora bloccato il relativo decreto legge in commissione Finanze al Senato. Per l'approvazione i tempi dovranno essere ora piu' spediti in quanto il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 25 giugno.

 

Parte oggi la vertenza Unicredit e sindacati per la realizzazione del piano industriale 2014-2018. Un negoziato in realtà basato sulla gestione di oltre 5 mila esuberi previsti dal vecchio programma, la cui attuazione è sfumata a causa della riforma Fornero che ha spostato di 3,5 anni l'uscita di 2.400 lavoratori pensionabili.

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Unicredit starebbe studiando un pacchetto volontario incentivato per fare uscire alla prima data utile i 2.400 dipendenti che sono pensionabili entro il 2018. Un pacchetto di misure tuttavia che non prevederebbero il ricorso al fondo di solidarietà di settore, giudicato troppo costoso dai vertici della banca. Che invece è orientato a facilitare l'uscita graduale delle persone utilizzandone la prestazione lavorativa fino alla prima data utile per la pensione per una serie di attività, come per esempio il recupero crediti, per le quali il gruppo si appoggiava a fornitori esterni. Alla prima data utile però l'uscita diventa necessaria e per accompagnarla l'azienda prevederebbe un pacchetto di incentivi all'esodo composito.

Gli altri 2.600 che mancano all'appello per realizzare il piano 2018 saranno affrontati in una seconda fase che potrà eventualmente anche prevedere l'uso del fondo di solidarietà.

L'Ex ministro del Lavoro Cesare Damiano torna a chiedere al primo ministro Matteo Renzi di mettere mano all'agenda sulle pensioni. "Questo silenzio è assordante.

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Se parte il piano “sblocca Italia” voluto da Renzi per procedere lungo la strada delle semplificazioni burocratiche, il Premier non tralasci il tema delle pensioni e sblocchi un’assurda ingessatura del sistema che costringe a lasciare il lavoro a 67 anni. In questo modo stiamo impedendo l’ingresso al lavoro di una intera generazione di giovani. La legge Fornero va profondamente cambiata introducendo un criterio di flessibilità o tornando al precedente sistema delle quote. Il PD ed il Governo non devono sottovalutare il referendum promosso dalla Lega per abolire la legge Fornero, che sta trovando la condivisione di molti elettori ed iscritti del centrosinistra" ha detto Damiano.

Proprio ieri tra il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera e il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan c'è stata una querelle sulla revisione dell'età pensionabile. Il titolare di Via XX Settembre aveva infatti dichiarato di non essere favorevole ad una diminuzione dell'età pensionabile, ma di un graduale aumento. "Mi chiedo cosa succederà in Germania dove sono andati nella direzione opposta" ha detto Padoan. Che poi sulla possibilità di un aumento dell'età per il collocamento a riposo ha smentito: "No, assolutamente no. In Italia ci sono già strumenti che indicizzano l'età della pensione all'aspettativa di vita della popolazione, la cd. speranza di vita" ha concluso il Ministro.

Due settimane di tempo per versare l'acconto Tasi. E' infatti fissata per il 16 Giugno la prima scadenza dell'acconto Tasi per i comuni che hanno pubblicato le delibere sul sito del ministero dell'Economia entro il 31 Maggio.

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A conti fatti dunque la proroga dell'acconto Tasi che il Governo sta preparando dovrebbe riguardare 5.760 Comuni, cioè il 71,5% dei municipi italiani, quelli che ancora, per vari motivi, non hanno approvato in tempo le delibere.

Mentre l'acconto Imu dovrà essere versato da tutti i contribuenti titolari di immobili, con l'esclusione di quelli adibiti ad abitazione principale, saranno tenuti a pagare la Tasi solo coloro che possiedono immobili e aree edificabili nei comuni che hanno adottato le delibere entro il 23 maggio. Per tutti gli altri la prima rata dovrebbe slittare al 16 ottobre. Ieri il governo ha presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato l'emendamento per lo slittamento del pagamento Tasi. Si tratta dello slittamento ad ottobre per i comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota. Lo stesso provvedimento dovrebbe essere anche varato dal Cdm in settimana per renderlo immediatamente esecutivo. Ancora resta il dubbio se verrà prorogato al 16 ottobre anche l'acconto per le abitazioni principali. La norma di legge attualmente in vigore prevede che la mancata deliberazione delle aliquote, entro il 23 maggio, comporti automaticamente la proroga del pagamento, in un'unica soluzione, al 16 dicembre. Per chiarire questi dubbi si attende un chiarimento dall'esecutivo entro questa settimana.

Il problema - Nei giorni scorsi, per evitare il rischio di errori nel pagamento degli acconti il governo ha anticipato la volontà di prorogare al 16 settembre la data di pagamento dell'acconto fissata dal decreto legge Salva Roma Ter (16/2014) al 16 giugno, data poi spostata "a voce" con una dichiarazione del Premier al 16 Ottobre sotto la richiesta del presidente dell'Anci, Piero Fassino. Il differimento riguarda solo i titolari di immobili ubicati nei comuni che entro il 23 maggio non hanno deliberato.

Negli altri comuni, c.d. puntuali, perchè hanno approvato per tempo le delibere, la scadenza per il pagamento della prima rata Tasi resta il 16 giugno. Per tale ragione i contribuenti dovranno verificare le decisioni assunte dai municipi per conoscere se è stata pubblicata una delibera in materia: se non è presente, il pagamento dell'acconto slitta ad una data che dovrà essere precisata nei prossimi giorni, se è stata pubblicata il contribuente dovrà comprendere con quali aliquote dovrà essere calcolato il tributo e presentarsi alla cassa entro il 16 Giugno.

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