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- CdV, 1 giu. - "Quando qualcuno di voi si crede piu' importante dell'altro, inizia la peste. Nessuno si puo' credere il capo. Come tutta la Chiesa, voi avete solo un capo: Gesu'. Chi e' il capo del Rinnovamento? Il Signore Gesu'". Papa Francesco ha voluto metterlo bene in chiaro, davanti alla straordinaria accoglienza che gli e' stata riservata allo Stadio Olimpico dal Rinnovamento nello Spirito, guidato in Italia da un laico siciliano, Salvatore Martinez. Francesco ha nominato anche il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, che di RnS e' l'ambasciatore nel mondo. "Siate - ha chiesto ai 52mila militanti di RnS presenti oggi all'Olimpico - dispensatori della grazia di Dio, evitate il pericolo della eccessiva organizzazione. Avvicinatevi ai poveri e toccateli nella carne, che e' la carne di Gesu'. E per favore non ingabbiate lo Spirito Santo". - "Avete ricevuto - ha detto il Pontefice ai militanti di RnS - il grande dono della diversita' dei carismi, la diversita' che porta lo Spirito Santo al servizio della Chiesa. Quando penso a voi mi viene la stessa immagine della Chiesa, ma in un modo particolare. Penso anche a una grande orchestra, dove ogni strumento e le voci sono diversi ma tutti necessari per l'armonia della musica. San Paolo ce lo dice. Come un'orchestra, nessuno nel Rinnovamento puo' pensare di essere piu' importante o grande dell'altro: per favore!". Secondo Francesco, "il Rinnovamento carismatico e' una grande forza nel servizio dell'annuncio del Vangelo: avete scoperto l'amore di Dio per tutti i suoi figli e l'amore per la Parola". "Nei primi tempi - ha ricordato - si diceva che voi portavate sempre con voi una Bibbia e un Nuovo Testamento". "Lo fate ancora oggi?", ha chiesto alla folla dell'Olimpico. "Non ne sono tanto sicuro! Tornate - ha esortato - a questo primo amore, portare sempre in tasca la Parola di Dio. Leggere un pezzetto, sempre la Parola di Dio. Voi, popolo di Dio e popolo del Rinnovamento, state attenti a non perdere la liberta' che lo Spirito ci ha donato". "Il pericolo, per il Rinnovamento come spesso dice il nostro caro padre Raniero Cantalamessa, e' quello - ha concluso - dell'eccessiva organizzazione: ne avete bisogno, ma non perdete la grazia di lasciare a Dio di essere Dio. Tuttavia non c'e' maggior liberta' che quella di lasciarsi portare nello Spirito, rinunciando a calcolare tutto, e permettere che Egli ci illumini ci orienti dove desidera. Egli sa bene cio' che serve di piu' in ogni momento ed epoca".
- Roma, 1 giu. - Aprire "una nuova stagione centrata su trasparenza e partecipazione, perche' non e' con divisioni e personalismi che si va avanti mentre tutti insieme possiamo tornare a scrivere una pagina di storia del centrodestra". Lo ha detto Raffaele Fitto, Forza Italia, parlando a Maglie - si legge in una nota - durante un incontro in Puglia per ringraziare i suoi elettori. E ha aggiunto: "Non stiamo cercando un nuovo leader, noi abbiamo Silvio Berlusconi. Ma stiamo ricostruendo le ragioni per stare insieme sulla base di idee forti e capaci di farci tornare a vincere. Dobbiamo marcare stretto Matteo Renzi che presto trasformera' la speranza in delusione". Per quanto riguarda Alfano, ha chiarito, "non abbiamo pregiudizi ma facciamo fatica a fidarci. Anche perche' non si puo' stare nel centrodestra e stare seduti sulle poltrone del governo Renzi. Si decida".

- Trento, 1 giu. - "Non ho particolari timori.. Ogni valutazione sull'Italia che verra' va fatta nell'insieme, non c'e' una bacchetta magica". Lo ha detto oggi il premier Matteo Renzi dal palco del Festival dell'Economia. "La commissione Ue fara' le sue valutazioni, ma il punto e' come sara' la prossima commissione. Oggi c'e' un allieamento astrale irripetibile: le ricette dell'Europa fino ad oggi non sono state efficaci. Impostare tutto solo su parametri di rigore, correttezza rispetto ai vincoli di Maastricht... Dobbiamo cambiare le regole, poi dobbiamo cambiare le istituzioni".

RENZI: ENTRO LUGLIO 'SBLOCCA ITALIA' PER OPERE FERME

Sara' una cabina di regia a palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc, a guidare l'azione sul territorio liberata dal provvedimento che lo stesso Matteo Renzi annuncia e battezza come "Sblocca Italia". L'idea, sintetizza il presidente del Consiglio dal Festival dell'economia di Trento, e' che gia' domani partira' una nuova lettera ai sindaci perche' segnalino i casi di opere ferme o ancora da mettere in cantiere con il concorso dei privati. "Facciamo un elenco - dice ancora Renzi - e entro fine luglio arrivera' un provvedimento ad hoc, che io chiamo 'Sblocca Italia' perche' e' questo che serve. Dobbiamo far fare alla gente quello che vuole fare, perche' il pubblico consenta di fare a chi ne ha energie e voglia".

Renzi anticipa solo che delle possibili aree, e strumenti, di intervento ha parlato anche la settimana scorsa con i ministri Padoan e Guidi e con la Cassa depositi e prestiti. "Effetto immediato dello 'Sblocca Italia' - dice ancora Renzi - e' che sia possibile operae sul singolo bene, nel rispetto delle norme, ma magari con un norma ad hoc per superare i vincoli, e sbloccare gli interventi fermi da 30 o 40 anni. Questo puo' dare un valore di fiducia e speranza al Paese". E tutto partira' dalla richiesta di "segnalazione di procedimenti e interventi fermi" he arrivera' ai sindaci. E allora, entro l'estate arriva il decreto Sbloccaitalia. "Domani mandero' ai sindaci la richiesta di indicare quali siano i punti critici dei loro Comuni, beni immobili in rovina che da anni non vengono riparati.

Non parlo di beni che gia' sappiamo in crisi. I sindaci avranno 15 giorni di tempo, alla fine di luglio, raccogliendo i dati, emaneremo un decreto che chiamo Sbloccaitalia, un decreto che liberera' le energie e sara' operativo da subito". "Sara' un procedimento - assicura - chiaro sotto il segno della trasparenza totale, per dare un messaggio culturale diverso e sbloccare lavori fermi da anni. L'Italia dovra' essere il paese della trasparenza, piu' degli anglosassoni, piu' efficiente della Germania, piu' fantasioso di prima".

RENZI: TUTTI TAGLIANO COSTI, LO FACCIA ANCHE LA RAI

"Chi lavora nel servizio pubblico deve lavorare sui contenuti". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, critica nuovamente la Rai, ricorda la vendita di Rai Way poi bloccata da un provvedimento dell'ex ministro Gasparri, e torna a sottolineare che e' una delle possibili scelte per i tagli chiesti da palazzo Chigi. "Occorre parlare di contenuti del servizio pubblico - ha aggiunto Renzi - e dico a chiunque voglia fare carriera nella Rai di non venire da me perche' non conto nulla quanto a carriera. Se si vuole parlare di costi, come fa il sindacato in una assurda polemica, allora siamo pronti a farlo, siamo preparati".

"Tutti tagliano i costi - ha detto Renzi - non vedo perche' la Rai non debba farlo. L'operazione piu'' semplice e' quella di vendere Rai Way". "Trovo incredibile questa riflessione e polemica che nasce dal sindacato interno". Renzi boccia la scelta dello sciopero Rai contro i tagli e liquida cosi' la protesta: "Lascia il tempo che trova. Mi spiace solo che se l'avessero annunciato durante le elezioni prendevo il 42,8 per cento". Di piu', Renzi bolla come "umiliante" uno sciopero Rai "quando qui tutte le famiglie, nel Paese reale tirano la cinghia".

"Facciano e poi confrontiamo i numeri e quanto costano sedi regionali", avverte il presidente del Consiglio. "Io invito a discutere del servizio pubblico ma se ragionano di costi ci troveranno prepapati", e' ancora il messaggio che arriva da Renzi verso viale Mazzini e dintorni.

- Roma, 1 giu. - In occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, il 2 giugno, alle 11.30, in contemporanea nelle stazioni di Bari Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Napoli Centrale, Palermo Centrale, Reggio Calabria, Roma Termini, Torino Porta Nuova e Trieste si esibiranno le fanfare e le bande dell'Esercito Italiano. L'iniziativa, ideata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, su iniziativa del viceministro, Riccardo Nencini, e organizzata dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane in collaborazione con il ministero della Difesa, vuole commemorare la Festa della Repubblica proprio in quei luoghi, come i grandi scali ferroviari, che per importanza logistica hanno svolto un ruolo fondamentale nella gigantesca opera di ricostruzione, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale. Il ministro Nencini presenziera' la manifestazione che si terra' a Firenze alle ore 11.30 alla Stazione di Santa Maria Novella. Nel corso dei concerti verranno eseguiti l'Inno nazionale e alcuni brani tratti dal repertorio bandistico tradizionale. I corpi bandistici militari italiani, tutti formati da musicisti diplomati in conservatorio, possono arrivare ad avere un organico di 100 elementi, costituito da strumenti a fiato e percussione. Al termine delle esibizioni sara' distribuita a tutti i presenti, a cura di Ferrovie dello Stato Italiane, una copia della Costituzione. Nel dettaglio: a Bari Centrale si esibira' la Banda della Brigata Pinerolo; a Firenze Santa Maria Novella, la Banda della Brigata Folgore; a Napoli Centrale, la Banda del Comando Artiglieria Contraerei; a Palermo Centrale, la Fanfara del 6° Reggimento Bersaglieri; a Reggio Calabria, la Banda della Brigata Aosta; a Roma Termini la Banda della Scuola Trasporti e Materiali; a Trieste, la Fanfara della Brigata Pozzuolo del Friuli; infine a Torino Porta Nuova, la Fanfara della Brigata Taurinense. .

- Roma, 1 giu. - "Buon 2 giugno a tutti gli italiani. Celebriamo quest'anno la Festa della Repubblica con animo piu' fiducioso. Perche' si e' fatta strada la necessita' di forti cambiamenti in campi fondamentali. Perche' l'Italia puo' parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche. E infine perche' si sono moltiplicate nella nostra societa' e specialmente tra i giovani le manifestazioni di volonta' costruttiva e di spirito d'iniziativa. Sono questi i fatti che devono rendere tutti noi piu' fiduciosi; sapendo che la fiducia nel futuro e' la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire". E' l'incipit del videomessaggio, diffuso dall'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica, del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa nazionale della Repubblica.

"In questi pesanti anni di crisi - riprende - l'economia e la realta' sociale del nostro paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui e' giunta la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Se questa deriva si e' fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema e' ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di piu' per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l'Italia".

In uno dei passaggi del videomessaggio del presidente della Repubblica, Napolitano parla del cambiamento del paese. "La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perche' essa e' lunga e complessa, si richiede continuita', non instabilita'; tenacia, non ricorrente incertezza". "Questa necessita', che ho sempre richiamato, e' stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all'insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate in occasione della recente consultazione elettorale", dice ancora Napolitano richiamando, in un altro passo del messaggio la consapevolezza "che la fiducia nel futuro e' la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire".

"Il da farsi", per garantire una ripresa economica all'Italia e l'uscita dalla crisi sociale, "e' ormai delineato. Determinanti sono le riforme strutturali tra le quali gia' in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un'economia piu' competitiva". Continua il suo discorso Giorgio Napolitano. "Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che e' dovuta per ogni modifica costituzionale. E' pero' tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze". "Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che e' dovuta per ogni modifica costituzionale. E' pero' tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze. La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perche' essa e' lunga e complessa, si richiede - ammonisce - continuita', non instabilita'; tenacia, non ricorrente incertezza.

"Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore passa egualmente, non dimentichiamolo, attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalita', all'evasione fiscale. Ed e' un cammino che non puo' essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere. A tal fine - sottolinea il Presidente della Repubblica - tutte le forze vitali dello Stato e della societa' sono chiamate a cooperare. Ecco quel che dobbiamo insieme augurarci nel festeggiare l'anniversario della nascita della nostra Repubblica, della rinascita della nostra democrazia".

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