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Il Disegno di Legge è stato calendarizzato alla Camera dei Deputati per il mese di Giugno. Se approvato si tratterebbe del sesto intervento in materia di salvaguardati. 

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A due anni di distanza dalla Riforma delle Pensioni Fornero si torna per l'ennesima volta a discutere sulla concessione di ulteriori deroghe in materia di innalzamento dei requisiti dell'età pensionabile. Non sono stati sufficienti i cinque provvedimenti di salvaguardia approvati in questi anni (la cui attuazione è peraltro parecchio in ritardo), che hanno consentito a 162.130 persone di mantenere i previgenti requisiti di pensionamento, piu' favorevoli. 

Dopo molte peripezie la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, presieduta da Cesare Damiano, è riuscita a licenziare un Disegno di Legge unificato (AC 224 e abbinate) lo scorso 11 marzo e a calendarizzarne la sua discussione in Aula a Montecitorio per il prossimo 23 Giugno. Il provvedimento viaggia peraltro in parallelo con un altro disegno di legge il Ghizzoni/Marzana, riguardante però il personale della scuola, i cd. Quota 96. Cerchiamo quindi di approfondire in sintesi, i contenuti della proposta di legge che se sarà approvata potrà modificare alcuni punti critici delle attuali norme di pensionamento. 

Lavoratrici Donne - Il disegno di legge interviene per risolvere in via legislativa (stante lo stallo della vicenda che ha visto contrapposti Parlamento e Ministero del Lavoro), i vincoli introdotti dall'Istituto di Previdenza con la Circolare Inps 35/2012 per la fruizione del regime sperimentale donna. In particolare la proposta afferma che, fermo restando la scadenza naturale del regime al 31 dicembre 2015, si deroga alle disposizioni in materia di decorrenza del trattamento e di adeguamento dei relativi requisiti di accesso agli incrementi della speranza di vita. Con questa precisazione verrebbe pertanto disapplicato il meccanismo delle finestre e dell'incremento del requisito anagrafico dovuto all'aspettativa di vita che per molte lavoratrici ha comportato l'esclusione dal regime.

Lavoratori Salvaguardati - La proposta apporta poi alcune modifiche relativamente alle deroghe previste in favore dei lavoratori cosiddetti esodati, cioè di quei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia a vario titolo cessato e che, sebbene prossimi al pensionamento ai sensi della previgente normativa, non sono tuttavia riusciti a causa della cessazione del rapporto di lavoro, a maturare il diritto a pensione a seguito dell'innalzamento dei relativi requisiti di accesso disposto dalla Riforma Pensionistica realizzata con il Dl 201/2011 (cosiddetta riforma Fornero).

Beneficiari delle modifiche sono in particolare: i lavoratori in mobilità, i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, i lavoratori cessati dal servizio (con accordi o senza).

Per quanto riguarda i lavoratori in mobilità la norma estende il sistema derogatorio a coloro le cui aziende abbiano stipulato accordi sindacali, in sede governativa o non, entro il 31.12.2011 che maturino il diritto alla pensione non più entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità stessa, ma entro i 24 mesi successivi alla fine del periodo di fruizione dell'indennità di mobilità. Ciò a prescindere dalla data di conclusione della procedura stessa e della data di effettivo collocamento in mobilità ed anche se preceduto da un periodo di Cassa Integrazione Guadagni.

Novità potrebbero riguardare anche i lavoratori autorizzati ai volontari. In favore di questi viene prevista la possibilità di usufruire della disciplina previgente al Decreto-Legge n. 201/2011, a condizione che abbiano presentato domanda alla data del 31 gennaio 2012 e che perfezionino i requisiti per usufruire del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2018. La norma ai fini della fruizione del regime derogatorio precisa che non rilevano né l'eventuale prestazione lavorativa successiva all'autorizzazione della prosecuzione volontaria, né l'eventuale mancato versamento di almeno un contributo volontario alla data del 6 dicembre 2011.

Completano il quadro i cd. lavoratori cessati dal servizio. In loro favore si precisa che possono beneficiare delle previgenti regole pensionistiche a condizione che questi maturino il diritto a pensione entro il 6 Dicembre 2014, (e non piu' la decorrenza entro il 6 gennaio 2015 come dispongono le attuali norme). Si ricomprendono nella categoria quei lavoratori "il cui rapporto di lavoro si risolva unilateralmente o in conseguenza di fallimento dell'impresa o in ragione di accordi individuali sottoscritti entro il 31 dicembre 2011 o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati entro la medesima data del 31 dicembre 2011".

Una ulteriore deroga viene concessa in favore dei lavoratori il cui rapporto di lavoro a tempo determinato si è concluso tra il 2007 e il 2011, purché maturino la decorrenza pensionistica entro entro il 6 Gennaio 2015. La proposta intervenendo sull'articolo 1 - comma 194 della legge 147/2013, riconosce la deroga ai lavoratori a tempo determinato il cui rapporto di lavoro sia cessato nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 31 gennaio 2011, anche se hanno svolto successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attività non riconducibile a rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Lavoratori Precoci - Di grande importanza, il disegno di legge cerca di limitare gli effetti della penalizzazione prevista dall'articolo 24 - comma 10 del Dl 201/2011. In particolare la norma agisce sul comma 2-quater dell'articolo 6 del decreto – legge n. 216/2011, ampliando la platea delle fattispecie escluse dalla riduzione percentuale del trattamento pensionistico in caso di pensionamento anticipato in favore dei soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017. In particolare la modifica elimina il vincolo secondo cui, per poter fruire del beneficio, la predetta anzianità contributiva debba  essere costituita esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro (inclusi i periodi di astensione obbligatoria per maternità - per l'assolvimento degli obblighi di leva - per infortunio - per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria), ricomprendendo dunque tutti i periodi di contribuzione a qualsiasi titolo accreditata.

Altre Deroghe - In ultimo il disegno di legge ribadisce inoltre validità della deroga prevista dell'articolo 1 - comma 8 della legge 243/04 in favore degli autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007, attualmente messa in discussione dall'Inps; concede la non applicazione della riforma Fornero a chi aveva 15 anni di contribuzione al 31 dicembre 1992 o per chi prima di tale data era stato ammesso alla prosecuzione volontaria dei contributi (i cd. quindicenni di cui al Dlgs 503/1992); generalizza le disposizioni eccezionali di cui all'articolo 24, comma 15-bis del Dl 201/2011 (cd. pensione a 64 anni).

Il disegno di legge, però, almeno dal punto di vista finanziario, non avrà vita facile perché le stime dall'Inps indicano un costo aggiuntivo di 47 miliardi di euro tra il 2014 e il 2025; e la Ragioneria generale dello Stato ha peraltro già espresso parere negativo sulla copertura prevista per l'intervento, basata sull'aumento delle entrate legate a giochi pubblici online e lotterie istantanee.

- Bruxelles, 3 giu. - La Commissione europea ha ribadito la necessita' che l'Italia decida gia' nel 2014 "sforzi aggiuntivi" per riuscire a raggiungere l'obiettivo a medio termine di un pareggio strutturale del bilancio pubblico, ma al tempo stesso ha aperto la porta a una possibile deroga per il raggiungimento di tale obiettivo nel caso le condizioni congiunturali lo richiedessero. Da Roma, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan si dice "fiducioso" che gli obiettivi di bilancio saranno raggiunti senza ulteriori interventi e comunque, aggiunge, le stime di Bruxelles "non tengono conto di alcune voci relative alle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio e a maggiori introiti, come quelli attesi dalle privatizzazioni".

Tornando alle "Raccomandazioni specifiche per paese", passaggio decisivo del cosiddetto "semestre europeo" stabilito dalla nuova governance Ue, l'esecutivo di Bruxelles ribadisce la necessita' di andare avanti con "l'ambizioso programma di riforme strutturali", in particolare quelle che avranno "un impatto positivo sulla crescita economica potenziale riducendo eventualmente il rapporto debito pubblico/Pil nei prossimi anni", ma stima "leggermente ottimistico" lo scenario macroeconomico "sul quale si fondano le proiezioni di bilancio" e riscontra una differenza di 0,6% del Pil fra l'aggiustamento strutturale prospettato per quest'anno (0,1%) e quello richiesto (0,7%). Per questo, la Commissione ritiene "che siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformita' ai requisiti del patto di stabilita' e crescita".

Il vicepresidente Olli Rehn, appena rientrato dal congedo elettorale, ha ribadito l'apprezzamento per le riforme avviate, definendole "considerevoli" e auspicando uno "slancio piu' intenso per creare le condizioni per una ripresa forte e duratura nella crescita e nella creazione di posti di lavoro". L'Italia, ha ricordato, fa parte, con Slovenia e Croazia dei paesi per i quali si e' individuato uno squilibrio macroeconomico eccessivo e quindi "l'attuazione delle riforme avviate sara' monitorata" da Bruxelles. Alla richiesta, contenuta nel documento di programmazione economica del governo, di ottenere tempi piu' lunghi per il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio, la Commissione non ha detto no: fino a ieri sera, nella bozza del documento era invece contenuta una frase che bocciava tale richiesta, a causa del "rischio del mancato rispetto degli obiettivi di riduzione del debito come risulta dalle ultime previsioni".

La frase e' stata cancellata, per iniziativa del vicepresidente Antonio Tajani che ha fatto presente ai colleghi i risultati del voto in Italia. "Ora - ha detto Tajani commentando il risultato - sta al governo cogliere il messaggio della Commissione". Rehn ha poi precisato che "rinviare il raggiungimento dell'obiettivo a medio termine del pareggio strutturale non metterebbe l'Italia in una buona condizione rispetto agli impegni che ha sottoscritto e che sono sanciti nella sua stessa Costituzione" e che la "riconsiderazione automatica della richiesta sarebbe possibile" se la situazione dell'economia italiana dovesse peggiorare. "La ripresa e' ancora molto fragile - ha detto - se l'Italia dovesse tornare in recessione tutte le regole dovrebbero essere riviste da cima a fondo".

Per questo, e ricordando che proprio il debito pubblico e' "la principale causa di vulnerabilita' dell'economia italiana, il principale ostacolo alla ripresa e alla creazione di posti di lavoro", Rehn ha ribadito che l'Italia deve "mantenere la coerenza della disciplina di bilancio" facendo "congrui sforzi strutturali" per risolvere questo problema ed e' quindi importante che "mantenga un livello di consolidamento del bilancio continuo ma che sia anche favorevole alla crescita". In particolare, Rehn ha citato la "razionalizzazione della spesa pubblica e della politica fiscale", sottolineando che deve essere mantenuta "la pratica della disciplina sui conti pubblici, rafforzando le misure adottate o pianificate come le privatizzazioni.

Duro botta e risposta tra Damiano e Padoan sul capitolo Pensioni. Ad far salire i toni sono state le dichiarazioni del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan che aveva bocciato l'idea di una revisione al ribasso dell'età pensionabile sulla base di quanto sta facendo la Germania e di essere piuttosto favorevole ad un suo graduale innalzamento.

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L' ex ministro del Lavoro Cesare Damiano replica al titolare del Dicastero di Via XX Settembre ricordando che l'attuale sistema, coniato dalla Riforma del 2011, garantisce i conti pubblici ma è insostenibile da un punto di vista sociale.

"Il ministro Padoan sbaglia sul tema delle pensioni. L’età per lasciare il lavoro va abbassata, non aumentata. La “riforma” Fornero dimostra ogni giorno di più di essere un errore. In primo luogo, l’innalzamento a 67 anni dell’età pensionabile blocca l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e contribuisce al loro agghiacciante record di disoccupazione. È un cane che si morde la coda.

"La Germania sta diminuendo l’età pensionabile e l’Italia deve seguire il suo esempio, al contrario di quello che sostiene il ministro dell’Economia. In secondo luogo, i problemi degli “esodati” vanno risolti in tempi brevi: a fine giugno è calendarizzata per la discussione nell’Aula di Montecitorio la proposta di legge unitaria della Commissione Lavoro  su questo tema, alla quale va data una risposta da parte del Governo. O si torna alle quote, aggiornate, ante-Fornero, o si introduce un criterio di flessibilità che consenta di accedere alla pensione a partire dai 62 anni. Eludere ancora una volta il problema equivarrebbe favorire l’esplosione di una “questione previdenziale” ormai socialmente insostenibile. Pretendere, come dice giustamente il Premier Renzi, di cambiare la politica europea archiviando il dogma dell’austerità a senso unico, significa seguire la stessa strada in Italia smettendo di fare cassa con lo Stato sociale.

Prendono forma i primi provvedimenti in materia di attuazione della delega fiscale. Oggi si terrà infatti un vertice tra Renzi e il Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per mettere a punto i primi Decreti di attuazione della Riforma del Fisco.

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E' stato lo stesso Matteo Renzi ad averlo annunciato nei giorni scorsi spiegando che si partirà con il Catasto e con le Semplificazioni; ci sarà anche l'invio della Dichiarazione dei Redditi precompilata che dovrebbe arrivare a casa dei pensionati e dei lavoratori dipendenti già a partire dal prossimo anno, secondo i piani del Premier.

Nei prossimi giorni dovrebbe intanto essere approvato il primo schema di Decreto Legislativo, dedicato alla Riforma del Catasto. Il provvedimento darà disco verde alle nuove Commissioni Censuarie che dovranno fare la revisione delle rendite secondo le direttive della legge delega; il criterio che guiderà l'attribuzione del valore catastale delle case, non sarà più il numero dei vani ma i metri quadrati e si terrà conto delle zone dove si trovano le case, per tentare di allineare il valore catastale al valore di mercato dell'Immobile. 

L'operazione richiederà tuttavia qualche anno prima di vedere la luce ma, i tecnici del Senato e il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, tengono tuttavia a precisare che dalla Riforma non deriverà "un aumento del gettito fiscale per lo Stato, ma solo una sua distribuzione più equa".  In altre parole la Riforma vuole dare una maggiore equità nel prelievo fiscale sugli Immobili, cercando di fotografe maggiormente gli effettivi valori di mercato con le nuove modalità di determinazione delle rendite (la base da cui si parte per il calcolo delle imposte, come nel caso di Imu e Tasi).

Riforma del Fisco: Dichiarazione dei Redditi precompilata

Il Secondo Decreto delegato sarà ancora piu' significativo in quanto conterrà incentivi all'uso della fatturazione elettronica, una significativa semplificazione della contabilità per le Imprese con la possibilità di ottenere un servizio di consulenza fiscale online da parte delle PA (in primis l'Agenzia delle Entrate). Si tratta della cd. Riforma del Fisco Amico che dovrebbe contenere anche l'invio della Dichiarazione dei Redditi precompilata a casa dei pensionati e lavoratori dipendenti, dal 2015. Il modulo conterrà i dati già in possesso del fisco (stipendio, pensione, immobili) e il cittadino dovrà aggiungere le detrazioni per spese mediche, mutui, familiari a carico. 

Con i Decreti potrebbe arrivare anche una revisione delle Accise sui Tabacchi.

- Roma, 2 giu. - "Il M5S e' comunque la seconda forza politica del Paese (per ora) e senza non si puo' governare se non a botte di inciuci, ma per quanto ancora?". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Quello che Grillo chiama "frastono mediatico" vuole far passare il Movimento cinque Stelle come sconfitto. Di piu': "Distrutto". Ma, sottolinea Grillo sul suo blog "il M5S ha ottenuto 17 europarlamentari (da zero), circa 600 nuovi consiglieri comunali distribuiti in tutta la penisola e, per ora, prima dei ballottaggi, un nuovo sindaco. Sconfitta bruciante... quindi. E' vero, avevamo messo il paletto piu' alto, questa volta non ci siamo riusciti. E' una questione di tempo e noi siamo pazienti. Il tempo e' dalla nostra parte".

Grillo: con Farage accordo tattico per contare in Ue

Quello tra Beppe Grillo e Nigel farage e' un accordo tattico per contare qualcosa in Ue. Lo dichiara lo stesso grillo sul suo blog dove sottolinea: il "frastuono mediatico" dipinge Bepe Grillo e il Movimento Cinque Stelle come "fascista, nazista, xenofobo, stalinista. Parole in liberta'". "L'ipotesi di accordo" con Nigel Farage, "se ci sara', verra' esposta dettagliatamente sul blog", scrive comunque Beppe Grillo. "Farage, primo partito con il 31% in Gran Bretagna, dispone di 24 eurodeputati. Ha rifiutato qualunque ipotesi di accordo con Marine Le Pen e messo alla porta la Lega che faceva parte del suo gruppo. Ha chiesto l'espulsione di Borghezio per le sue dichiarazioni razziste sulla Kienge. E' il possibile prossimo primo ministro inglese", aggiunge Beppe Grillo sul suo blog.

"Lunedi' scorso, subito dopo i risultati, Grillo e' stato contattato ufficialmente da Nigel Farage con il quale non erano mai stati fatti incontri o avviate discussioni prima del voto. Da lunedi' e' iniziato il ballo per la composizione dei gruppi europei. Prima non si sapeva chi sarebbe entrato e con quanti parlamentari. Chi ha piu' eurodeputati e' piu' appetibile. Il perche' e' semplice? Entro giugno saranno assegnate le presidenze e le vicepresidenze delle 20 commissioni europee. I gruppi piu' consistenti sono i favoriti". E l'obiettivo di Farage, aggiunge Grillo, "e' la creazione di un gruppo di 60/70 eurodeputati e quindi del quarto gruppo europeo. E' fondamentale sapere che all'interno del gruppo ogni partito manterra' la sua identita' e la totale liberta' di voto. Il programma di Farage e' simile, ma non uguale a quello del M5S, in particolare sull'energia, ma ognuno potra' votare liberamente".

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