cumulo casse professionali

A tutti Buon Natale !

A tutti coloro coinvolti in questa misera vicenda i miei migliori auguri di buone feste.

Buona sera.
Sono nuovo del Forum. Cerco qui la risposa che mi assilla da qualche mese, da quando ho saputo della possibilità del cumulo contributivo per andare in pensione anticipata.

Dopo una gioia iniziale ho subito una doccia gelata da cui ancora non mi riprendo.
Vengo al dunque:
- sono un medico laureato nell'ottobre 1982
- iscritto all'Ordine dei Medici dal 4 gennaio 1983
- ho pagato all'inpdap il riscatto per sei anni di laurea

Quindi mi faccio i miei conti e mi risulta che a fine dicembre 2017 avrei 41 anni di contributi e che tra due anni e tre mesi potrei andare in pensione.
Ma l'entusiasmo dura poco perché, andando sul sito dell'ENPAM, pur risultando la mia iscrizione al 4/01/1983 risultano pagati i contributi a partire dal 1984.

Dopo alcune telefonate scopro che l'ENPAM, sino al 1990, faceva pagare i contributi a partire dall'anno successivo a quello di iscrizione.

Questo è il nocciolo del problema che mi assilla. Devo lavorare un anno in più perché l'ENPAM ha deciso, autonomamente e solo per un periodo temporale, di far pagare la tassa di iscrizione dall'anno successivo.

Io credo che ciò, oltre ad essere profondamente ingiusto, sia anche incostituzionale perché crea delle differenze di trattamento del tutto gratuite tra chi si è laureato prima e chi dopo il 1990.

Io non chiedo niente di più di ciò che mi spetta, differentemente per il calcolo e per il diritto.

Per il calcolo, la pensione anticipata dell'ENPAM, che mi verrà elargita a 65 anni, è già stata calcolata in base ai versamenti realmente effettuati, e la pensione INPS verrà calcolata sulla base della mia anzianità come medico ospedaliero.
Ma per il diritto la mia anzianità di laurea vale tanti anni quanti ne vale per chi si è laureato ed iscritto dopo il 1990.

A qualcuno sembrerà esagerato far tanti problemi per un anno in più ma vi posso assicurare che a 63 anni, lavorare in P.S. e Sala Operatoria, notti, giorni e festivi non è una cosa da paese normale.

C'è qualcuno che mi possa rispondere?

Io ho scritto sia all'ENPAM che all'INPS circa un mese fa ma, sino ad ora, non ho avuto riposta.
Molto probabilmente non sanno cosa rispondere perché credo che siamo i primi (spero di non essere l'unico) a porre questo problema. Vorrei sentire altri pareri.

Cordiali saluti

Mario l'inizio lavori e' fissato per le 14,30, si chiudera' alle 17,30...si raccomanda la massima puntualita' (meglio raggiungere la struttura qualche minuto prima)...non ci concederanno ulteriore tempo

Benché sia assolutamente non paragonabile alla nostra situazione la tragica vicenda di Concetta, operaia che si è data fuoco nella sede INPS Torino Nord, per fortuna riuscendo a sopravvivere anche se con lunghissime sofferenze, come raccontato nel bel libro di Gad Lerner, "Concetta una storia operaia", essa illustra benissimo il mix di malfunzionamento della burocrazia, indifferenza e ipocrisia, che abbiamo sperimentato per il nostro caso nei vertici dell'INPS. Per questo ritengo inutile andare a elemosinare colloqui con funzionari più o meno altolocati delle sedi INPS periferiche, fra i quali magari ci può essere qualcuno disponibile all'ascolto (ma solo all'ascolto), quando è chiaro che è stato emanato dalla sede centrale un diktat di assoluta chiusura in attesa... di che? Penso quindi che i nostri sforzi devono essere indirizzati a rimuovere il blocco "romano" di INPS, Casse professionali e forse soprattutto livello governativo. Mi auguro che durante l'incontro del 13 gennaio possiamo individuare strategie efficaci e a questo proposito vorrei invitare Nicolett e gli altri organizzatori (se è praticabile) ad anticipare l'incontro alle 14.30-15.00 in modo da avere un po' più di tempo per la discussione e consentire a chi, come me, arriva da lontano, a rientrare in sede la sera stessa.

Pipifer, forse intendevi dire : "chi NON ha i requisiti è più preoccupato".
Perché, chi ha maturato i requisiti, ormai ha cristallizzato il diritto anche in caso di modifiche future della legge (a patto che abbia fatto la domanda di pensione), mentre chi maturerá il diritto fra 1-2 anni deve vigilare ancora di più, perché potrebbero sempre cambiare la normativa (con un colpo di mano)