cumulo casse professionali

Caro DNA, quello che sta accadendo a te è il frutto di quello che dicevo ieri: la modifica della piattaforma Cumul permette ora solo all’ultimo ente di contribuzione l’istruzione della pratica, senza alcuna eccezione, in barba alla legalità, al buon senso e alla giustizia. Ha ragione il tuo avvocato, è una situazione kafkiana in cui tutti hanno ragione e noi in mezzo a pagarne le spese.

Alla gentile attenzione di Nicoletti

La mia domanda di pensione in cumulo è bloccata perché non si capisce chi la deve istruire: ENPAB o INPS, sembra per un problema informatico...
L'INPS dice che nonostante il mio ultimo ente sia appunto l'INPS, ma con contributi non conteggiabili l'istruttore deve essere l'ENPAB , questa ultima dice che se mette il mio nome il programma si blocca scrivendo che il mio ultimo ente è l'INPS ( l'avvocato dice situazione Kafkiana).
Di fronte a questo L'INPS dice che è possibile inserire il mio nome dalla sede dell'ENPAB solo che questi non sono capaci, perché esiste un modo... L'ENPAB risponde che il programma non l'hanno fatto loro (mi sembra di essere all'asilo)
Ti chiedo cortesemente : è possibile che l'ENPAB non sia in grado? oppure, chi ha costruito il programma Cumul può darsi che non abbia previsto una situazione come la mia?
L'INPS mi ha anche accennato a una struttura di appoggio a Cumul per "risolvere" situazioni anomale... esiste?
Valuterò col mio legale se andare in causa anche se lui dice che la situazione è paradossale perché entrambi gli Enti vorrebbero risolvere la situazione... ma la piattaforma informatica (e umana) non lo consente

Grazie per l'attenzione

Voglio illustrare la situazione in cui mi trovo nell'iter della mia domanda di pensionamento in cumulo.
Sono un medico e ho presentato domanda di pensionamento in cumulo nel Novembre 2017 con cessazione dell'attività lavorativa nell'agosto 2018. Considerando la richiesta del saldo dei non rimanenti ratei del riscatto di alcuni anni di specializzazione, ho deciso di sospendere il pagamento del riscatto stesso perché non strettamente necessario per maturare il diritto essendo in quel periodo coperto dai contributi ENPAM ed ho fatto richiesta in tal senso nell'agosto scorso. Nonostante ciò l'INPS non ha ancora certificato il periodo riscattato con i ratei versati e mi ritrovo a 5 mesi dalla cessazione del lavoro ad avere ancora la domanda di pensionamento "giacente" con la scusa che la Sede Centrale di Roma deve inserire nel data base la mia situazione. E' possibile che dopo aver assurdamente richiesto il saldo dei ratei dei riscatti e aver precisato che vanno conteggiate le rate pagate ai fini di stabilire il periodo già riscattato debba passare tanto tempo, creandomi notevoli difficoltà finanziarie, per stabilire la situazione?

Per Abdalonimus
Sì, è così, se te ne vai in cumulo. Tuttavia adesso, se hai continuato a pagare la quota A dopo la data delle dimissioni, la tua pratica potrà immetterla solo ENPAM sulla piattaforma, anche se al momento delle dimissioni avevi due casse e hai scelto INPS. E questo è stato fatto SENZA DARE DISPOSIZIONI IN MERITO ALLE SEDI PERIFERICHE.

Caro Wotan, quel che ci dici è molto grave...

E c'è una cosa (dettami dalla Dott.ssa Sorbi alcune settimane fa) della quale (se confermata) INPS dovrà tenere conto: secondo la Dott.ssa Sorbi (secondo ENPAM, quindi...) il momento in cui ti dimetti a causa di pensionamento interrompe il tuo rapporto con ENPAM.

Tu non perdi l'iscrizione (atto che avviene solo con la cancellazione dall'Ordine) ma ENPAM ferma il suo calcolo previdenziale e provvede ad erogarti il suo pro-quota Pensionistico.

In altre parole il tuo rapporto con INPS e con ENPAM cessa nello stesso momento e tu quindi puoi scegliere a quale ente inviare la domanda.

Comunque sono d'accordo con te: l'Associazione deve chiedere con urgenza un chiarimento su questo argomento...

Vi aggiorno sulla mia situazione, anche perché ritengo che l’esperienza che sto facendo può essere d’aiuto a tutti e potrebbe anche essere motivo di intervento per l’Associazione. Come avevo detto, la mia domanda di pensione in cumulo è stata respinta dopo 11 mesi perché “Ente di ultima iscrizione diverso da INPS”, per il fatto che ho continuato a pagare i contributi ENPAM (quota A) per tutto il 2018. Come suggerito da diversi di voi ho contattato la dr.ssa Sorbi di ENPAM, poi sono andato presso la sede provinciale di Benevento dove “giace” la mia pratica, pur non abitando in quella provincia. La funzionaria con cui ho parlato ha detto che ho ragione, e che fino a un mese e mezzo fa lei poteva “allineare” i contributi alla data di cessazione del lavoro, ma che adesso non può più farlo perché una modifica della piattaforma Cumul consente l’inserimento dei dati – e quindi il proseguo della pratica – esclusivamente all’Ente di ultima iscrizione. Ho chiesto, allora, di inviare la mia pratica all’ENPAM alla dott.ssa Sorbi – mi scoccerebbe un tantino perdere un anno di arretrati di pensione – e la risposta è stata che, pur non essendo impossibile, nessuna prassi in questo senso è stata instaurata dall’INPS, lasciandomi comunque sperare che forse avrebbe agito in tal senso.
Sta di fatto che da martedì non ho avuto ulteriori notizie, la dott.ssa Sorbi mi dice che ormai tutte le sedi provinciali INPS le stanno inviando pratiche di colleghi, con grande aggravio di lavoro e, necessariamente, allungamento dei tempi. Ora, al di là della grande disponibilità sia della dott.ssa Sorbi, sia della Funzionaria dell’INPS di Benevento, è chiaro che sia il sottoscritto, sia una miriade di colleghi, medici e non, si troverà in questa incresciosa situazione, perché a “qualcuno”, evidentemente della Direzione Generali dell’INPS è venuto in mente di modificare la piattaforma in modo assolutamente arbitrario e illegale, generando di fatto gravissimi disagi ad un gran numero di persone.
In particolare chiedo a te, Nicolett, se è possibile intervenire, non certo sulla mia personale vicenda, ma sul disagio che una “semplice” modifica come questa può causare.