Il valore dell'assegno di ricollocazione
Nelle ultime settimane l'Anpal ha messo a punto il sistema per assegnare a ciascun lavoratore il profilo di occupabilità che determinerà il valore dell'assegno di ricollocazione da erogare all'Agenzia. Uno specifico algoritmo terrà conto di tutte le informazioni necessarie per stilare il profilo del lavoratore, dalla scolarizzazione, alle competenze, area geografica, durata disoccupazione, tra le altre. L'algoritmo elaborerà in automatico il profilo occupazionale, il profiling, un indicatore di distanza dal mercato del lavoro che si riassume con un numero da 0 a 1 che gli dà diritto all'assegno di ricollocazione. Quindi per esempio chi segna uno 'score' di 0,5 ha il 50% delle possibilità di trovare lavoro, chi segna 1 avrà l'assegno più alto (5mila euro), chi segna 0 quello più basso (mille) e nel mezzo tutti i decimali possibili a cui corrisponde dunque una diversa entità dell'assegno entro la forchetta tra i 250 e i 5 mila euro.
L'Agenzia riscuoterà l'intero valore dell'assegno se il lavoratore conseguirà, a seguito dell'attività svolta, un contratto di lavoro a tempo indeterminato o in apprendistato mentre si ridurrà del 50% in caso di stipula di un contratto di lavoro a termine superiore a sei mesi. Al sud verrà premiato anche l'inserimento del lavoratore tramite un contratto a termine di durata inferiore a sei mesi: in tal caso l'Agenzia sarà remunerata con il 25% del valore dell'assegno. Anche il Part-time pari o superiore al 50% del tempo pieno darà diritto alla remunerazione dell'attività svolta dall'Agenzia. E' prevista l'assegnazione al lavoratore anche di un tutor o job advisor, che lo seguirà nel percorso verso un nuovo impiego e un eventuale percorso di riqualificazione professionale.
Positivo il giudizio del Presidente dell'Anpal, Del Conte: "Più alta è la distanza del disoccupato dal mercato del lavoro, più alto sarà l'assegno e quindi l'aiuto a rientrare nel mercato" . "Una rivoluzione culturale, un cambio di prospettiva - conclude Del Conte - una volta il futuro di chi restava senza lavoro erano gli ammortizzatori, oggi è cercare un nuovo posto di lavoro".