Pensioni, Nella quattordicesima va considerata anche la contribuzione estera

Bernardo Diaz Lunedì, 13 Luglio 2015
Lo chiedono in un'interrogazione presentata al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti una pattuglia di deputati Pd alla Camera. 
Considerare anche la contribuzione estera ai fini del riconoscimento della quattordicesima. Lo chiedono in una interrogazione scritta depositata lo scorso 9 luglio al Ministro del Lavoro i deputati Pd Porta e Fedi. La novrmativa vigente, prevede a partire dall'anno 2007 la corresponsione di una somma aggiuntiva (detta anche «quattordicesima»), in presenza di determinate condizioni reddituali, a favore dei pensionati ultrasessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell'assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria.

Per l'anno 2015 la somma aggiuntiva è erogata una tantum con la rata del mese di luglio e ne sono interessati tutti i soggetti nati prima del 1° gennaio 1952. La legge stabilisce che per coloro i quali fanno valere fino a 15 anni di contribuzione la somma aggiuntiva è pari a 336 euro; oltre i 15 e fino ai 25 anni è pari a 420 euro; oltre i 25 anni è pari a 504 euro e per la corresponsione dell'aumento viene considerata tutta la contribuzione (obbligatoria, figurativa, volontaria e da riscatto), nonché quella utilizzata per la liquidazione di supplementi.

"Tuttavia - scrivono i deputati - l'Inps, anche quest'anno come negli anni precedenti ha deciso che ai fini dell'importo da erogare nel caso di pensioni liquidate in regime internazionale deve essere considerata utile solo la contribuzione italiana. Tale decisione ha avuto come conseguenza l'erogazione dell'importo più basso previsto dalla legge alla stragrande maggioranza dei titolari di pensione in convenzione residenti all'estero che di norma in Italia fanno valere un'anzianità contributiva, inferiore ai 15 anni a causa dell'emigrazione in altri Paesi". Gamsin Tale tesi (che delimita detta anzianità contributiva alla sola contribuzione italiana) contrasta con il criterio determinativo del pro-rata temporis previsto per le pensioni in regime internazionale; criterio che tiene conto della contribuzione estera e, attraverso l'istituto della totalizzazione, fa rientrare l'anzianità contributiva estera nella determinazione dell'entità della prestazione a carico dello Stato italiano".

I deputati chiedono pertanto al Ministro se, alla luce del comportamento dell'Inps, "abbia emanato provvedimenti interpretativi riguardo all'utilità della contribuzione estera ai fini della determinazione dell'importo della somma aggiuntiva (cosiddetta quattordicesima) sulle pensioni in convenzione o se l'Inps abbia autonomamente interpretato la legge istitutiva di tale prestazione. Ed intenda valutare l'opportunità di impartire istruzioni all'Inps affinché riconsideri le modalità di calcolo della somma aggiuntiva prendendo a tal fine in considerazione anche la contribuzione estera utilizzata per il perfezionamento di una pensione in convenzione internazionale".

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati