Il sottosegretario ha tuttavia chiuso le porte ad un nuovo intervento sottolineando che il Governo si è trovato di fronte alla necessità, anche in funzione delle risorse economiche disponibili, di modulare in maniera diversa le tutele in favore degli aventi diritto, tenendo conto delle peculiarità di ciascuna categoria di ex lavoratori. "Inoltre, anche volendo prendere in considerazione la stima effettuata dalla Rete dei comitati degli esodati, occorre evidenziare che l'intervento messo in campo con l'operazione in parola, risulta essere comunque idoneo a tutelare la quasi totalità degli aventi diritto" negando, in sostanza, la disponibilità del Governo ad una revisione dei profili di tutela. Inevitabile, quindi, l'insoddisfazione dell'Onorevole Maestri e degli altri cofirmatari. Il deputato, pur riconoscendo che tali soggetti potrebbero, comunque, accedere al pensionamento ricorrendo all'anticipo pensionistico (APE), sociale o volontario, ha ricordato che, in tal caso, costoro sarebbero costretti a subire penalizzazioni che, invece, non sono previste nei provvedimenti di salvaguardia. E pertanto ha annunciato la volontà di proseguire la battaglia in sede parlamentare.