Si pronostica un allargamento ulteriore della deroga prevista art. 1, comma 500, della legge di bilancio per il 2020 per far rientrare gli esodati del comparto poligrafico. La richiesta giunge dalla senatrice Alessandrina Lonardo in una interrogazione a risposta scritta depositata in Commissione Lavoro al Senato (4/07030).
Si tratta del prepensionamento con 35 anni di contributi (anziché 38 anni) tra il 1° gennaio 2020 ed il 31 dicembre 2023 ai lavoratori poligrafici di imprese stampatrici di giornali quotidiani e di periodici e di imprese editrici di giornali quotidiani, di periodici e di agenzie di stampa a diffusione nazionale, le quali abbiano presentato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2023, piani di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale in presenza di crisi.
Oggetto di deroga, in particolare, è stato l'art. 37 della legge n. 416 del 1981 che, per le caratteristiche specifiche dell’attività lavorativa, consente ai lavoratori poligrafici di aziende editoriali di accedere anticipatamente alla pensione, entro 60 giorni dall’ammissione alla cassa integrazione guadagni straordinaria, ovvero, nel periodo di godimento del trattamento medesimo, entro 60 giorni dal maturare delle condizioni di anzianità contributiva richiesta (limitatamente al numero di unità ammesse dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale). Una norma che nel giro di 40 anni non ha trovato pace.
Il prepensionamento dei poligrafici
Originariamente per il prepensionamento erano necessari 32 anni di contribuzione. Il Dpr n. 157/2013 ha innalzato il requisito a 35 anni a decorrere dal 2014, a 36 anni dal 2016 e a 37 anni dal 2018. I requisiti contributivi suddetti formano oggetto di adeguamento alla speranza di vita Istat (3 mesi dal 2013; 4 mesi nel 2016 e 5 mesi nel 2019); pertanto dal 1° gennaio 2019 l'anzianità era salita a 38 anni. L’intervento ha soppresso anche l’abbuono di tre anni di anzianità contributiva che nella disciplina previgente aiutava a raggiungere i requisiti.
Sono stati esentati dall’innalzamento i poligrafici collocati in CIGS in forza di accordi sottoscritti entro il 31 agosto e il 31 dicembre del 2013, termine poi prorogato al 31 maggio 2015 dalla legge di bilancio 2018.
La legge di Bilancio 2019 ha confermato il termine del 31 maggio 2015 richiedendo, pertanto, l’anzianità contributiva dei 38 anni ai lavoratori collocati in cassa integrazione straordinaria in forza di accordi sottoscritti a partire dal 1° giugno 2015.
Fuori gli ex dipendenti Seat Pagine Gialle
Come anticipato, l’ultimo ritocco è arrivato con la Manovra 2020 che ha reintrodotto il requisito dei 35 anni per i lavoratori delle aziende che hanno presentato piani di ristrutturazione tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2023. Dalle due norme di favore, denuncia l’interrogante, sono rimasti fuori i lavoratori collocati in CIGS in forza di accordi sottoscritti tra il 1° giugno 2015 ed il 31 dicembre 2019 tra cui, in particolare, gli ex dipendenti di Seat PagineGialle (il cui accordo risale al 2 luglio 2018) ai quali continua ad essere richiesta la maturazione di 38 anni di contributi.
Per l’interrogante, che richiede un intervento correttivo all’Esecutivo, è evidente la disparità di trattamento fra i dipendenti delle imprese poligrafiche ammesse al piano di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, poiché, a seconda che questo sia avvenuto in un certo arco temporale o in un altro, ne consegue, a parità di ogni altra condizione, l'applicazione di discipline diverse più o meno favorevoli.