Gli obiettivi del Governo
Sulle pensioni e welfare gli obiettivi dell'esecutivo si confermano ambiziosi con il varo della quota 100 per dare più flessibilità nell'accesso alla pensione per chi ha raggiunto i 62 anni e 38 di contributi; l'incremento delle pensioni minime a 780 euro al mese (da chiarire però la modalità di realizzazione); l'avvio del reddito di cittadinanza. La quota 100 dovrebbe entrare concretamente in vigore da aprile tramite un meccanismo di finestre di accesso fisse, un escamotage per contenerne i costi. Anche il reddito di cittadinanza è atteso in primavera dopo la riforma dei Centri per l'Impiego.
Il pacchetto di modifiche alla Legge Fornero prevede anche la proroga dell'opzione donna, cioè la possibilità per le lavoratrici dipendenti ed autonome di uscire anticipatamente accettando il ricalcolo contributivo dell'assegno, ed una stabilizzazione o una ulteriore proroga dell'Ape sociale per le categorie più disagiate (l'Ape sociale scade a legislazione vigente il 31 dicembre 2018). Da chiarire se ci sarà spazio per una nona salvaguardia pensionistica e uno stop agli adeguamenti automatici della speranza di vita. Per recuperare risorse l'esecutivo punta anche ad assorbire nella legge di bilancio il taglio alle pensioni d'oro (cioè il taglio degli superiori a 4.500 euro netti mensili) il cui disegno di legge ha iniziato recentemente il proprio iter in Commissione Lavoro alla Camera e la cancellazione dei privilegi sulle pensioni dei sindacalisti. L'inserimento nella manovra del ddl D'Uva, ragionano fonti vicine al Governo, consentirebbe di approvare rapidamente il progetto di legge sul quale Lega e M5S si sono spesi molto in campagna elettorale. Insomma dopo tante promesse e dichiarazioni nelle prossime settimane si attende di conoscere finalmente come e con quale tempistica si metterà mano alla Riforma Fornero.