Pensioni, Ecco cosa cambia con la legge di stabilità

Giorgio Gori Domenica, 20 Dicembre 2015
Il provvedimento contiene una settima salvaguardia per 26.300 lavoratori, la "proroga" di un anno dell'opzione donna e l'anticipo della no tax area sulle pensioni sino ad 8mila euro già dal prossimo anno.
Via libera dell'Aula della Camera alla legge di stabilità. La seduta notturna il provvedimento è stato approvato nel testo uscito dalla Commissione Bilancio lo scorso 15 Dicembre con ulteriori piccole limature. Il disegno di legge passa ora al Senato dove domani effettuerà un rapido passaggio in Commissione per quindi essere approvato dall'Aula in terza lettura entro il 23 dicembre. 

Il provvedimento conferma il capitolo di interventi sul fronte sociale e previdenziale già anticipati in settimana da pensionioggi.it. C'è l'anticipo dal 2017 al 2016 della no tax area per i pensionati, un'iniziativa forte, riguarda circa 6 milioni di cittadini che hanno un reddito da pensione fino a 8000 euro. Inoltre, siccome l'inflazione programmata per il 2015 si è poi dimostrata eccessiva rispetto a quella che è stata l'inflazione verificata e l'effetto negativo dell'aumento dei prezzi avrebbe potuto comportare una trattenuta sulle pensioni, nella legge di stabilità si prevede di non incidere sugli assegni pensionistici per il prossimo anno e di effettuare il recupero nel 2017.

Via libera anche al prolungamento a tutto il 2016 delle tutele in caso di disoccupazione per i lavoratori precari la Dis-coll con un intervento anche sui contratti di solidarietà di «tipo B» (comprese le imprese artigiane): per quelli stipulati entro il 14 ottobre del 2015 si è ripristinata l'integrazione salariale per tutta la loro durata. Per quelli, invece stipulati in data successiva, fino al 30 giugno 2016, la relativa durata è riconosciuta fino al 31 dicembre 2016. Viene prevista l'inclusione dei periodi di maternità ai fini del conteggio dei premi di produttività aziendali, una misura tuttavia già riconosciuta in molti contratti collettivi nazionali che ora viene normata. È stata introdotta poi la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro.

È stata disposta anche la cancellazione delle penalizzazioni già prevista dal 2015, su quelle pensioni liquidate nel 2012, 2013 e nel 2014 a partire dal 1° gennaio 2016 (senza restituzione però degli arretrati). Viene ulteriormente ridotto il taglio di risorse ai patronati. Dai 48 milioni iniziali, a cui il Senato aveva già tolto 20 milioni, il taglio sarà contenuto a 15 milioni di taglio. Per quanto riguarda l'opzione donna si ripristina il diritto alla maturazione del requisito entro il 31 dicembre 2015 con l'introduzione di un contatore per valutare esattamente le risorse impiegate e il numero delle persone che ne faranno ricorso, anche andando avanti oltre il 31 dicembre 2015, qualora le risorse lo permettano. Completano il pacchetto di modifiche alcuni interventi chirurgici per consentire l'uscita anticipata dei lavoratori esposti all'amianto e dei poligrafici che erano impiegati in alcune realtà imprenditoriali ormai in crisi. 

Passa senza alcuna modifica rispetto al testo iniziale del Governo la settima salvaguardia, un provvedimento che consentirà l'accesso alla pensione con le vecchie regole a 26.300 lavoratori. Nel testo si aggiunge un comma (il 145-bis) per consentire l'uscita immediata dei lavoratori della scuola che hanno ricevuto la certificazione della salvaguardia senza dover attendere il prossimo 1° settembre. Resta il taglio alle indicizzazioni delle pensioni oltre il 2016, e l'avvio della sperimentazione del part-time dai 63 anni per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del settore privato. 

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