Pensioni, Il Governo taglia i fondi destinati agli esodati

Dario Canova Mercoledì, 26 Ottobre 2016
Il decreto fiscale contiene un taglio di 596 milioni di euro sul Fondo Esodati per finanziare il Fondo Sociale per l'occupazione e la formazione e i relativi ammortizzatori sociali in deroga per il 2016.
Le economie accertate nel 2016 sul Fondo destinato alla tutela dei lavoratori cd. esodati finanzieranno, per circa 600 milioni di euro, il Fondo Sociale per l'occupazione e la Formazione da destinare da destinare al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2016. Lo mette nero su bianco l'articolo 8 del decreto fiscale approvato dal Governo e pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale.

L'esecutivo dunque torna a rimettere le mani per la terza volto sul fondo previsto dalla legge 228/2012 i cui risparmi dovrebbero essere blindati e accantonati per finanziare ulteriori misure in favore dei lavoratori rimasti coinvolti nelle maglie della Legge Fornero. Già lo scorso anno il decreto sul Giubileo aveva attinto dal Fondo per 400 milioni di euro e, da ultimo, la legge di stabilita' 2016 ha sottratto ulteriori risorse per finanziare, tra l'altro, la proroga dell'opzione donna. Questo ennesimo intervento mette sempre più a rischio la copertura di una ottava salvaguardia pensionistica definitiva attesa, secondo le indicazioni dello stesso Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, all'interno della manovra (il cui testo ancora non è stato ufficialmente diffuso dal Governo).

La relazione illustrativa al provvedimento parla chiaro: [...il Fondo sociale per l'occupazione è incrementato] per un importo pari a 592,6 milioni di euro anche ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Agli oneri derivanti dal predetto incremento del Fondo sociale per occupazione e formazione, pari a 592,6 mln di euro per l'anno 2016 si provvede mediante utilizzo delle accertate economie relative al medesimo anno 2016, a seguito dell'attività di monitoraggio e verifica concernente le complessive misure di salvaguardia dall'incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico stabilito dall'articolo 24 del DL n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011 e per le quali la certificazione del diritto al beneficio è da ritenersi conclusa. Tali economie sono state accertate sulla base delle risultanze della conferenza dei servizi effettuata ai sensi dell'articolo 1 comma 235 della legge del 24 dicembre 2012, n.228. Dalla complessiva disposizione non derivano pertanto nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e la stessa ha, quindi, impatto nullo sui saldi di finanza pubblica disciplinando la destinazione di risorse comunque programmate.

Damiano: mossa azzardata. I fondi servono interamente per l'8° salvaguardia
Contro il blitz del Governo si scaglia il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, che parla dell'apertura di un conflitto serio con il Parlamento. "La scelta del Governo, contenuta nel Decreto fiscale, di stornare dal Fondo per i salvaguardati risorse pari a circa 592 milioni di euro per destinarle al Fondo sociale per l’occupazione, è una mossa azzardata e sbagliata. Non è in discussione il fatto che servano per finanziare gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione in deroga, ma che questa decisione sia stata presa prima ancora di rendere noto se e come l’ottava salvaguardia degli esodati, che noi pensiamo debba essere quella definitiva, verrà inserita nella legge di Bilancio” dichiara l'ex ministro del Lavoro.

“Noi abbiamo chiesto – prosegue – di prolungare le scadenze di 36 mesi per i lavoratori in mobilità e di 24 mesi per tutti gli altri. In questo modo si coinvolgerebbero altri 25.000-30.000 lavoratori e si risolverebbe definitivamente il problema”. “Se così non fosse – spiega Damiano – si aprirebbe un conflitto con il Governo perché sarebbe inspiegabile la scelta di sottrarre risorse al Fondo esodati senza aver prima sanato la situazione”. “Insieme a questo, vorremmo avere notizie di Opzione Donna per quanto riguarda il consuntivo delle risorse spese e dei risparmi realizzati, che doveva essere consegnato a settembre. Non vorremmo sgradevoli sorprese, perché quelle risorse debbono essere esclusivamente utilizzate per prolungare la sperimentazione: è ora di finirla di fare cassa con le pensioni”. 

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

 
© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati