Nel provvedimento spicca un emendamento bipartisan che conferma sino al 2023 il taglio ai vitalizi agli ex consiglieri regionali già introdotto dalla Regione Lazio nel triennio 2015-2017. La proroga del contributo di solidarietà consentirà 12,5 milioni di risparmi le cui risorse saranno investite nell'abbattimento delle liste e dei tempi d'attesa e per l'ammodernamento tecnologico della rete sanitaria.
Il taglio del vitalizio resterà ancorato sino al 2023 in modo progressivo con le quattro aliquote attualmente vigenti: fino ai 1500 euro lordi sarà dell’8%, dai 1501 ai 3500 euro del 10%, dai 3501 ai 6000 del 13% e oltre i 6000 euro del 17%. Per chi invece oltre al vitalizio regionale percepisce anche altri vitalizi, come quello da parlamentare italiano o europeo o da un’altra regione, le aliquote del contributo di solidarietà sono maggiorate del 40%. Pertanto, sarà al 11,2% fino ai 1500 euro lordi, al 14% dai 1501 ai 3500, al 18,2% dai 3501 ai 6000 e al 23,8% oltre i 6000 euro sempre lordi. I titolari di assegno vitalizio diretto o di reversibilità che hanno un reddito lordo complessivo annuo ai fini Irpef inferiore o pari a 18.000 potranno invece chiedere l’esenzione di tale riduzione temporanea del vitalizio.
Sul fronte fiscale confermate le esenzioni dell’addizionale regionale Irpef e le riduzioni progressive per soggetti con reddito imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro. I benefici riguardano 2,8 milioni di contribuenti del Lazio. Estesa pure la possibilità di rateizzare i debiti tributari ed extratributari degli Enti locali verso la Regione da 10 anni a 20 anni.
All'interno della manovra trova anche spazio un fondo specifico per finanziare interventi a sostegno dell’occupazione e del reinserimento nel mondo del lavoro a favore di chi perde il lavoro dopo i 40 anni: ogni anno, nel triennio 2018-2020, verranno stanziati 100mila euro da impiegare in misure di sostegno per questa categoria particolarmente debole.
"È una piccola somma - ricorda Sergio Pirozzi, consigliere regionale che ne ha sostenuto la sua approvazione - ma è un passo fondamentale, perché è la riaffermazione di un principio che non era più stato considerato. E cioè che gli le istituzioni ricomincino a occuparsi di chi sta ai margini. Un passo alla volta, stiamo riportando gli ultimi al centro degli interessi della politica''. Accanto a questa misura la legge di bilancio stanzia 140 milioni di euro per la spesa sociale e sociosanitaria; interventi per asili, RSA, non autosufficienza, contrasto alla ludopatia; interventi a favore delle famiglie con figli affetti da autismo con 3 milioni di euro nel triennio grazie a un emendamento presentato in Aula.
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140 milioni di euro alla spesa sociale e sociosanitaria
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per asili, RSA, non autosufficienza, contrasto alla ludopatia
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interventi a favore delle famiglie con figli affetti da autismo con 3 milioni di euro nel triennio grazie a un emendamento presentato in Aula.