Riforma Pensioni, Damiano lancia la petizione per cambiare la legge Fornero

Valerio Damiani Lunedì, 02 Maggio 2016
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ricorda i punti che dovranno essere affrontati nei prossimi mesi dal Parlamento. A partire dalla flessibilità in uscita.
L'associazione Lavoro e Welfare, presieduta dall'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha lanciato oggi una petizione online per chiedere il sostegno dei lavoratori nei confronti del disegno di legge sulla flessibilità in uscita. Si tratta del ddl 857 presentato ormai tre fa anni dal Partito Democratico e ancora imbrigliato in Commissione Lavoro alla Camera in attesa di un parere favorevole da parte del Governo. In vista della riapertura del capitolo pensioni, a cui lo stesso esecutivo ha indicato di voler rimettere mano in occasione della prossima legge di stabilita', il gruppo Pd che sostiene il ddl ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sull'argomento.

"Le diverse riforme in materia di pensioni dal 1992 a oggi hanno messo in sicurezza i conti pubblici. Tuttavia hanno lasciato molti problemi aperti, sui quali è importante discutere e intervenire al più presto" si legge nella petizione. "La manovra Fornero non ha previsto la fase di transizione e ha irrigidito il sistema, determinando tra l’altro il problema degli esodati, cui si è cercato di rispondere con le sette salvaguardie. L’allungamento dell’età pensionabile, inoltre, frena l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. 

Sosteniamo quindi la proposta di legge A.C. 857/2013 “Damiano-Gnecchi ed altri” che introduce la flessibilità in uscita, consente di lasciare il lavoro con un anticipo fino a quattro anni rispetto ai requisiti previsti, con penalizzazioni accettabili, e prevede la possibilità per i lavoratori precoci di andare in pensione con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età. Come più volte anticipato da pensionioggi.it il disegno di legge Damiano prevede un pensionamento flessibile a partire dai 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi con una penalità del 2% per ogni anno di anticipo rispetto all'età di 66 anni e 7 mesi. 

Damiano ricorda come il premier Renzi abbia all'inizio ignorato questo tema per poi comprenderne l'importanza con la promessa di provvedere nel 2016. "La mobilitazione dei sindacati per conquistare la flessibilità è positiva" precisa Damiano: "aiuta il percorso che la Commissione Lavoro ha già avviato incardinando la proposta di legge Pd di cui sono primo firmatario. Proponiamo di anticipare l'uscita dagli attuali 66 e tre mesi a 62 anni e tre mesi, con 35 anni di contributi. La penalizzazione è del 2% annuo per un massimo di 4 anni. Mentre per i lavoratori precoci si garantirebbe un'uscita unica a 41 anni di contributi. Per il sistema previdenziale, sul lungo termine, la riforma è a costo zero, perché i costi dei primi 4 anni si compensano con i successivi 19 di risparmi.

Nella petizione, inoltre, c'è la volontà di ulteriori interventi per rendere più equa la previdenza italiana con: 1) l'ottava e ultima salvaguardia degli esodati; 2) il monitoraggio di opzione donna per l’inclusione di altre lavoratrici; 3) un meccanismo adeguato di indicizzazione per le pensioni medio basse. 

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Documenti: Il link per firmare la petizione 

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