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Renzi: a giorni riforma del lavoro Cgil il piazza? Noi alla Leopolda
- Roma, 30 set. - La riforma del lavoro e' questione di giorni e alcuni dei punti fondamentali saranno l'introduzione del Tfr in busta paga e gli aiuti alle piccole e medie imprese. "E' normale che adesso noi la riforma del mercato del lavoro la facciamo comunque, anzi, a maggior ragione dopo che ci e' stato un bellissimo dibattito nella riunione di direzione del PD" ha detto Renzi a Ballaro'.
"Ieri la discussione e' stata bella anche per quelli che non erano d'accordo. Abbiamo votato, ora la riforma del lavoro e' questione di giorni, non e' piu' di anni come in passato. La cosa che a me piu' colpisce sono quelli che dicono che non dobbiamo fare niente, che dobbiamo restare come siamo. A me sembra che perdano un grande occasione. Per me il lavoro non e' un diritto ma e' molto di piu', e' un dovere. Questa e' ancora piu' forte come affermazione. Quando una persona perde il posto di lavoro e' una sconfitta per tutti. Dobbiamo occuparcene non solo per i soliti noti ma anche per chi il lavoro lo ha perso. Bisogna pero' avere il coraggio di ragionare di chi, in questi anni, non ha mai sentito vicina la politica: i precari, le mamme che non avevano i diritti, il cassintegrato di 55 anni che viene buttato fuori", ha aggiunto.
Renzi sfida i sindacati
"Nella legge di stabilita' metteremo un miliardo e mezzo sugli ammortizzatori sociali. Il tfr cosi' com'e' c'e' solo in Italia. Se diamo il tfr in busta paga si crea un problema di liquidita' per le piccole imprese, le grandi ce la fanno. Stiamo ragionando sul dare i soldi che arrivano dalla Bce alle piccole e medie imprese per i lavoratori, perche' le grandi ce la fanno le piccole hanno difficolta'".
Cgil in piazza? Noi saremo alla Leopolda
"Quando la Cgil sara' in piazza, mi pare abbiano detto il 25 ottobre, noi saremo a fare la Leopolda. Ci hanno anche risolto il problema di chi fa la manifestazione contro" ha aggiunto, "Ho grande rispetto per i sindacati, ma dov'erano in questi anni?". E riguardo l'attacco sferrato da Massimo D'Alema dice: "se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: tutte le volte che parla guadagno un punto nei sondaggi". .
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Riforma Pensioni, il governo dirà stop alle penalizzazioni?
Con la prossima legge di stabilità il governo potrebbe mettere fine - sino al 2017 - a quel sistema di penalizzazioni che colpisce chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età.
Kamsin Torna d'attualità la possibilità di una revisione delle norme che regolano i disincentivi per i lavoratori che hanno meno si 62 anni. Ci sarà un «approfondimento» su alcune criticità nell'accesso alla pensione anticipata nella Legge di Stabilità. E' quanto ha precisato la scorsa settimana il titolare del Dicastero di Via Veneto, Giuliano Poletti, nel corso del question time a Montecitorio in risposta alle richieste pervenute da alcuni parlamentari del Pd.
La richiesta delle maggioranza del Pd è di congelare, sino al 2017, i disincentivi all'uscita che colpiscono attualmente i lavoratori che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva (42 anni e 6 mesi gli uomini, 41 anni e 6 mesi le donne) prima dei 62 anni. Una misura in tal senso era stata del resto già presentata la scorsa estate con un emendamento al Decreto di Riforma della Pubblica Amministrazione, ma l'esito non è stato favorevole.
Quanto alla pensione anticipata, il governo intende procedere, all'interno della manovra, all'analisi delle categorie di persone che possono essere escluse dalle penalizzazioni della legge 214/2014 dell'ex ministro Elsa Fornero. E, anche in questa circostanza, un'eventuale modifica della fattispecie renderebbe necessario trovare adeguate risorse.
La richiesta del Pd al ministro Poletti è quella di estendere la deroga prevista dall'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011 in favore di tutti i lavoratori. Una novità che significherebbe lo stop definitivo alla penalizzazione sino al 2017 per chiunque maturi i requisiti per la pensione anticipata anche in assenza dei 62 anni. Attualmente, invece, l'articolo citato congela i disincentivi solo in favore dei lavoratori la cui contribuzione derivi esclusivamente da lavoro effettivo ma penalizza coloro che hanno contribuzione figurativa derivante da disoccupazione indennizzata, mobilità, cigo e le varie maggiorazioni connesse allo stato di invalidità od amianto.
Possibile, secondo quanto dichiarato da Poletti, anche una revisione delle norme che regolano la reversibilità ai figli ormai obsolete, perché con la separazione della laurea triennale da quella specialistica e con l'introduzione dei master post universitari, può accadere che lo studente perda il genitore dopo la laurea, ma prima del successivo passaggio formativo.
Zedde