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- Bari, 3 ott.- Non usa mezzi termini il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sollecitato dai giornalisti sullo scontro di ieri tra Berlusconi e Fitto. "L'argomento che ha usato ieri Berlusconi nei confronti di Fitto e' inascoltabile". "Uno strappo alla regole della convivenza nella vita pubblica"."Bisogna avere rispetto delle persone e nell'espressione di Berlusconi, di cui mi pare si stia pentendo, usata contro Fitto, che legittimamente faceva la sua battaglia, ci sono due ingredienti sgradevoli - ha precisato Vendola - evocare il padre di Fitto ed evocarlo in quanto democristiano". "Cioe' - ha insistito Vendola - la colpa di Fitto e' di venire da quel padre e di venire dalla storia della Democrazia Cristiana. Francamente c'e' un principio di barbarie. Lo dico perche' nella vita pubblica sorvegliare i propri istinti e parole e' importante, perche' ogni persona andrebbe rispettata, ma anche perche' la contesa politica si puo' concentrare sui problemi reali- ha concluso Vendola - meno si insulta piu' si puo' riflettere su cosa fare per dare sollievo ai dolori di questo nostro Paese". .
- Roma, 3 ott. - "Stamattina mi sono alzato, ho preso il motorino e sono andato al Teatro dell'Opera di Roma per comunicare ai 182 lavoratori che hanno subito ieri un licenziamento collettivo che il M5S si sta interessando alla questione e che fara' di tutto per salvaguardare i lavoratori e le loro famiglie. Ho parlato solo con alcuni tecnici (non licenziati) e ho detto che sarei ripassato nel pomeriggio". Lo scrive su facebook Alessandro Di Battista, deputato 5 stelle. Poi, prosegue, "ho ripreso il motorino e sono andato alla Camera. Mentre parcheggiavo ho visto uscire dal palazzo Ronchi, ex-ministro per le politiche europee, prima finiano, poi berlusconiano, poi ex-berlusconiano, poi ex-finiano, passato da AN al PDL, poi a FLI, poi al Gruppo Misto e poi al movimento politico 'Insieme per l'Italia' della cui esistenza non ero al corrente fino a pochi minuti fa. Oggi non e' piu' in Parlamento. L'ex-ministro Ronchi ha attraversato la strada e ha raggiunto un'auto blu con autista e, probabilmente, un uomo della scorta". Quindi, scrive ancora Di Battista, "sono salito in ufficio e mi sono messo a scrivere un'interrogazione per sapere se Ronchi ha scorta e auto blu, quanto costa, se la paga lo Stato o se e' un servizio privato e, qualora la pagasse lo Stato, per quale fottutissimo motivo per i lavoratori del Teatro dell'Opera le risorse non si trovano ma per le sanguisughe si'. Ora datemi del populista, del pignolo, di quello che guarda cose poco importanti o del 'manettaro' di turno. Quel che ho visto stamattina e' la fotografia dell'Italia. Mi raccomando continuiamo a votare questa gentaglia". .
Se il contribuente ha effettuato un maggior o un minor versamento in sede di acconto, potrà recuperare l'importo in compensazione o versare la somma aggiuntiva con la rata di saldo. L'articolo 10 dello Statuto del Contribuente lo pone al riparo da eventuali sanzioni.

Kamsin La possibilità di aver commesso un errore nel pagamento della Tasi è altissima. Complice il caos tra aliquote, detrazioni e scadenze i contribuenti possono infatti aver determinato male gli importi da versare in acconto in occasione dell'appuntamento con il pagamento della prima rata dell'imposta. I casi pratici sono tantissimi, ad iniziare dall'errata indicazione dei codici tributo sugli immobili. Come rimediare?

Secondo l'AGEFIS, l'associazione dei geometri fiscalisti, per eventuali errori nel pagamento della Tasi sono applicabili le indicazioni fornite per l'Imu dal ministero dell'Economia, con la risoluzione n. 2/DF del 13 dicembre 2012, che ha autorizzato le auto-compensazioni all'interno dello stesso anno d'imposta. In pratica se il contribuente ha effettuato un maggior versamento in sede di acconto, potrà recuperare l'importo in compensazione con la rata di saldo, purchè si versi l'importo complessivamente dovuto per l'anno. E' sufficiente, in altri termini, che l'ammontare dell'imposta versata nell'anno sia corretto.

Non ci dovrebbe essere nessuna sanzione anche laddove il contribuente abbia versato un importo minore e poi integri il versamento di quanto non versato in acconto con il saldo. Qui tuttavia, ricorda l'AGEFIS, la decisione di non applicare le sanzioni è rimessa al Comune anche se il contribuente può invocare, a sua discolpa, l'articolo 10 dello Statuto del contribuente, che prevede la disapplicazione delle sanzioni per incertezza normativa. Ammessa, in alternativa, la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso.

Anche gli errori di utilizzo dei codici tributo Tasi non dovrebbero portare ad alcuna conseguenza, se l'importo complessivamente dovuto è stato comunque versato; il contribuente dovrà avere cura tuttavia di inviare una comunicazione al Comune che evidenzi la corretta imputazione di quanto versato. Si ricorda, tra l'altro, che la correzione dei codici tributo non può essere richiesta alle Entrate in quanto, come l'Imu, anche la Tasi è un tributo comunale. 

Zedde

Il termine di liquidazione della buonuscita per il personale in esubero dalle Pa  decorre dalla data teorica di pensionamento in base ai nuovi requisiti fissati dalla Riforma Fornero.

Kamsin Si dilata la data di percezione dell'indennità di buonuscita per i lavoratori del pubblico impiego in esubero ed in prepensionamento all'esito dei piani di riduzione avviati con la spending review del Governo Monti. Per i "soprannumerari", infatti, il termine di liquidazione decorre dalla data di uscita dal lavoro se i requisiti sono stati maturati entro il 31 dicembre 2011; in caso contrario decorre dalla data teorica di pensionamento in base ai nuovi requisiti fissati dalla Riforma Fornero. Che tradotto significa un'attesa di diversi anni prima di vedere la prima tranche della buonuscita.

E' quanto ha precisato l'istituto di previdenza con la Circolare Inps 79/2014 con cui ha specificato le regole per la liquidazione della buonuscita per il personale in esubero che accede al prepensionamento secondo quanto stabilito dal Dl 95/2012 come modificato, di recente dal dl 101/2013. Per tali lavoratori, spiega l'Inps, il giorno a partire dal quale decorre il termine di pagamento della buonuscita dipende dal fatto che il lavoratore sia o meno in possesso dei requisiti per la pensione al 31 dicembre 2011.

Dopo il 2011 - Per chi matura un diritto a pensione dopo il 2011 il termine per il pagamento del Tfs o del Tfr decorre non dalla cessazione dal servizio ma dal momento in cui l'interessato avrebbe maturato il diritto alla pensione in base alle regole previste dalla riforma Fornero.

Inoltre sulla data di liquidazione del Tfs-Tfr incide anche: a) il tipo di prestazione pensionistica a cui si avrebbe diritto con le regole della Riforma Fornero e; b) se la pensione con le vecchie regole viene maturata entro o dopo il 31 dicembre 2013 (il termine di pagamento in caso di pensionamento per limite di età è di sei mesi se il predetto requisito pensionistico in deroga è stato conseguito entro il 31 dicembre 2013 e di 12 mesi se è conseguito dopo la stessa data).

Nello specifico il termine di pagamento sarà di 24 mesi qualora il soggetto maturi il diritto (teorico, cioè calcolato in base ai requisiti previsti dal Dl 201/2011) alla pensione anticipata prima del limite ordinamentale o della ipotetica pensione di vecchiaia. Se, invece, l’interessato raggiungerà, secondo i requisiti previsti dal decreto legge 201/2011, il diritto teorico alla pensione di vecchiaia prima del requisito contributivo relativo alla pensione anticipata allora il trattamento di fine servizio o di fine rapporto sarà pagato una volta decorsi sei/dodici mesi dalla data di conseguimento del diritto (teorico) alla pensione di vecchiaia (rispettivamente a seconda se il diritto è raggiunto entro o dopo il 31.12.2013).

Un Esempio - La circolare riporta il caso di una dipendente che ha maturato in deroga il diritto alla pensione di anzianità il 6 febbraio 2013 con 40 anni di contributi e 58 anni e 8 mesi di età (vecchi requisiti). In base alle regole della riforma, il diritto alla pensione anticipata scatterebbe il 6 agosto 2014 (41 anni e 6 mesi). Di conseguenza il Tfs-Tfr potrà essere liquidato dal 7 agosto 2016, dopo 24 mesi.

Il periodo di 24 mesi si può ridurre a 6 o 12 mesi se il lavoratore raggiunge il limite ordinamentale (che in via generale è di 65 anni) prima o in coincidenza con il diritto alla pensione anticipata o se lo raggiunge durante l'attesa dei 24 mesi. Il limite sarà di 6 mesi qualora il lavoratore raggiunga il diritto a pensione entro il 31.12.2013 o di 12 mesi se lo matura successivamente.

Entro il 2011 - Nessuna novità, invece, per il Tfs-Tfr di chi ha maturato i requisiti pensionistici entro il 2011. Per chi ha maturato i requisiti entro il 2011 il termine di pagamento della buonuscita decorre dalla data di collocamento a riposo e sarà di: 105 giorni per chi entro il 12 agosto 2011 ha maturato la pensione di vecchiaia connessa al limite di età ordinamentale dell'amministrazione di appartenenza o la massima anzianità contributiva (cioè in genere i 40 anni di contributi); 6 mesi per chi, al 12 agosto 2011, ha maturato il diritto alla pensione anticipata con la quota; 24 mesi per chi ha maturato il diritto alla pensione anticipata con la «quota» tra il 13 agosto e il 31 dicembre 2011 se la cessazione avviene per dimissioni (sei mesi se la cessazione avviene per raggiungimento del limite d'età ordinamentale); sei mesi se l'anzianità contributiva massima (40 anni) è stata maturata tra il 13 agosto e il 31 dicembre 2011.

Zedde

- Roma, 3 ott. - L'Italia rispettera' il parametro del 3% anche se lo considera un parametro del passato. Cosi' il premier Matteo Renzi, intervistato da Cnn. "Sono assolutamente convinto che il 3% e' un parametro del passato, ma l'Italia e' un Paese che ha perso credibilita' perche' non ha rispettato i parametri nel passato. Quindi la posizione italiana e' chiara: noi rispettiamo il parametro del 3%". Detto questo "se il presidente francese decide per la Francia un importante distacco dai parametri, nessuno puo' dire che non e' corretto e credere che l'Europa sia una scuola in cui ci siano un maestro e gli altri siano studenti. L'Europa, l'Europa e' una comunita' di destini. Io preferisco la Francia di Hollande e di Valls al 4,4% a quella di Marine Le Pen". .
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