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Berlusconi contro Fitto, figlio di vecchio Dc ci danneggi vai via
Berlusconi contro Fitto, Stop alle critiche o te ne vai
Renzi: l'Italia guidera' l'Europa Con austerity nessun futuro
- Londra, 2 ott. - L'Italia nei prossimi 10 anni, grazie al cambiamento in atto e alle riforme, "sara' una protagonista forte dell'economia mondiale". Lo ha affermato il premier Matteo Renzi nel suo discorso alla City di Londra. "Siamo sicuri che se faremo le riforme - ha aggiunto il premier - in questi 10 anni l'Italia sara' il paese guida dell'Europa". Nessun futuro Ue con austerity e regole astratte "Con la semplice austerity e regole astratte il nostro continente non ha futuro" ha detto parlando con il mondo della finanza.
"Senza discontinuita' - ha aggiunto il premier - rischiamo la stagnazione e la deflazione". Ecco perche', ha continuato, "dobbiamo assolutamente ottenere risultati con le nostre riforme. L'Italia senza credibilita' non e' in grado di dare un messaggio diverso al nostro continente". "Abbiamo deciso di rispettare il parametro del 3% l'anno prossimo e mandare un messaggio di rispetto delle regole di Maastricht". "La nostra piattaforma economica rispetta gli accordi internazionali", ha sottolineato il primo ministro.
"Rispetteremo anche per il 2015 il vincolo di Maastricht del 3%, ma rispettiamo anche i Paesi che non faranno cosi'". Poi, il primo ministro, ha parlato di una "Europa che e' una comunita' di destino", a significare che in questo contesto occorre "fiducia" reciproca. "Noi rispetteremo i vincoli anche l'anno prossimo - ha aggiunto - perche' in questo momento e' importante mantenere un messaggio di reputazione, che da' anche un messaggio di rispetto.
Pensioni usuranti, le rigidità scoraggiano la pensione anticipata
Lo Stato ha risparmiato circa 580 milioni di euro sulle pensioni dei lavori usuranti rispetto alle previsioni iniziali del Dlgs 67/2011. Sullo sfondo una procedura troppo rigida, come l'impossibilità di utilizzare una dichiarazione "retroattiva" dell'attività svolta ai fini dell'accesso al beneficio.
Kamsin Solo un quinto dei fondi stanziati per il pensionamento anticipato dei lavoratori addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti è stato utilizzato sino ad oggi. E' quanto ha indicato nei giorni scorsi il sottosegretario Massimo Cassano alla commissione Lavoro della Camera in risposta a un'interrogazione presentata dall'onorevole Davide Tripiedi (M5S). Nel 2012 le domande di pensione per attività usuranti accolte dall'Inps sono state circa 3.500, per un onere di 72 milioni di euro, mentre l'anno scorso gli assegni sono stati 1.600 con oneri pari a 79 milioni di euro.
Il decreto legislativo 67/2011 per far fronte al pensionamento anticipato rispetto ai requisiti standard aveva stanziato una copertura finanziaria pari a 350 milioni di euro per il 2012 e 383 milioni a decorrere dal 2013. Di conseguenza, finora si sono risparmiati complessivamente 582 milioni.
La normativa attuale prevede che gli addetti a lavorazioni usuranti possono accedere alla pensione dal 2013 con il perfezionamento della quorum 97,3 con una anzianità contributiva minima di 35 anni ed una età minima di 61 anni e 3 mesi. Una ulteriore modifica è stata prevista per i lavoratori notturni. Per loro si è previsto che, ove il lavoro notturno viene prestato per meno di 78 giorni, i valori di età e di quota pensionistica sono aumentati di due anni se il lavoro notturno annuo è stato svolto per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 e di un anno se le giornate annue in cui si è svolto il lavoro notturno sono state da 72 a 77. Per questi soggetti resta però in vigore il differimento di 12 mesi dovuto all'applicazione della finestra mobile.
La scarso appeal della pensione dei benefici sta nei rigidi requisiti d'ingresso (non è possibile utilizzare una dichiarazione "retroattiva" dell'attività svolta, ma serve la documentazione originale del periodo interessato e non è valida nemmeno l'eventuale dichiarazione del datore di lavoro) nonchè nel fatto che l'anticipo - rispetto ai requisiti standard - è spesso irrisorio stante l'ulteriore differimento dovuto all'applicazione delle finestre mobili.
Secondo il sottosegretario Cassano, nell'ambito della legge di stabilità, il governo "ha intenzione di verificare se e come sia possibile pervenire ad una soluzione organica di tutte le specifiche situazioni meritevoli di tutela previdenziale e pensionistica emerse nel tempo, tra le quali sicuramente quella dei lavoratori addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti". La tutela potrebbe peraltro essere estesa al settore edile.
Zedde
Berlusconi boccia le primarie, Rischio manipolazioni
- Roma, 2 ott. - Non e' una novita' il fatto che Silvio Berlusconi non gradisca le primarie per la scelta di candidati. E infatti all'ufficio di presidenza il leader azzurro torna a bocciare lo strumento della consultazione popolare, mettendo una parola chiara dopo le polemiche interne degli ultimi mesi: sono contrario alle primarie, ha detto Berlusconi secondo quanto viene riferito.
Berlusconi, i numeri non consentono di sfilarci
L'unica apertura fatta dal Cavaliere e' nel caso ci sia un'impasse sulla individuazione del candidato. In quel caso, per Berlusconi si potrebbe anche ricorrere alle primarie, qualora appunto la coalizione di centrodestra non riesca a mettersi d'accordo. Ma restano intatte le perplessita' e le contrarieta' del Cavaliere: le primarie non vanno bene sempre, avrebbe spiegato, perche' si possono prestare a manipolazioni. Berlusconi ha citato come esempi i casi scoppiati proprio all'interno del Pd e della coalizione di centrosinistra, ad esempio per Napoli con De Magistris, per Milano con Pisapia e per Roma con Marino.
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Berlusconi a FI: su riforme mantengo la parola data
- Roma, 2 ott. - Nessun passo indietro sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale. Silvio Berlusconi, secondo quanto viene riferito, all'ufficio di presidenza di FI rivendica con forza il patto del Nazareno e ricorda di aver ottenuto proprio dal partito pieno mandato sul tema a trattare con Matteo Renzi. "Mi avete dato pieni poteri, ha ricordato Berlusconi, io ho intenzione di rispettare quel patto perche' ho dato la mia parola e non ho nessuna intenzione di rimangiarmela".
"Quindi, Forza Italia va avanti sulle riforme senza ripensamenti, ha aggiunto l'ex premier. Il partito collabora alle riforme, ma per tutto il resto resta all'opposizione, in particolare sui temi dell'economia, dell'immigrazione e del lavoro", sottolineando proprio in merito al Jobs Act la delusione per le misure targate Renzi.
"Ho letto in queste settimane tantissime stupidaggini circa l'intenzione di voler rottamare la classe dirigente di Forza Italia. Non e' assolutamente vero". E' quanto ha affermato Silvio Berlusconi, cosi' come viene riferito, leggendo un documento all'ufficio di presidenza del partito. E agli scettici e critici, l'ex premier ha ricordato quali sono i numeri in Parlamento mettendo in guardia dal rischio che il Pd, magari assieme ai Cinque Stelle, faccia delle riforme che vanno a svantaggio di Forza Italia qualora gli azzurri decidano di sfilarsi.
"Attenzione a sostenere che non dobbiamo essere della partita riforme, ha avvertito Berlusconi secondo quanto viene riferito, perche' i numeri di Forza Italia in Parlamento non ci consentono di fare una opposizione tale da determinare le riforme stesse". "Bisogna infatti tener presenti i numeri: al Senato siamo al 18% e alla Camera all'11%, se ci sfiliamo le riforme se le fanno da soli, magari in modo che ci penalizzino", ha sottolineato Berlusconi riferendosi in particolare alla legge elettorale e invitando il 'parlamentino' azzurro a riflettere quindi sui rischi di un'eventuale retromarcia di Forza Italia.
"Basta con questa storia della rottamazione", ha aggiunto l'ex premier. "Io non intendo rottamare nessuno, anzi, ho grande stima e rinnovo la fiducia alla dirigenza e ai parlamentari di Forza Italia". Detto questo, pero', Berlusconi non ha nascosto la necessita' di procedere ad un rinnovamento della politica, cosi' come avviene nel mondo dell'impresa e della societa'.
"Dobbiamo rinnovarci, per questo e' nata l'idea dei club e dei comitati, ma visti i dissidi dentro Forza Italia l'idea e' di riportare tutte le strutture all'interno del partito", ha spiegato il cavaliere.
Dunque, come gia' preannunciato nei giorni scorsi, Berlusconi intende ricomprendere all'interno dello struttura partito tutte le "galassie" nate attorno a Forza Italia.
Silvio Berlusconi non gradisce le primarie per la scelta di candidati e non e' una novita'. E infatti all'ufficio di presidenza il leader azzurro torna a bocciare lo strumento della consultazione popolare, mettendo una parola chiara dopo le polemiche interne degli ultimi mesi: "sono contrario alle primarie", ha detto Berlusconi secondo quanto viene riferito. L'unica apertura fatta dal Cavaliere e' nel caso ci sia un'impasse sulla individuazione del candidato. In quel caso, per Berlusconi si potrebbe anche ricorrere alle primarie, qualora appunto la coalizione di centrodestra non riesca a mettersi d'accordo. Ma restano intatte le perplessita' e le contrarieta' del Cavaliere: "le primarie non vanno bene sempre, avrebbe spiegato, perche' si possono prestare a manipolazioni". Berlusconi ha citato come esempi i casi scoppiati proprio all'interno del Pd e della coalizione di centrosinistra, ad esempio per Napoli con De Magistris, per Milano con Pisapia e per Roma con Marino. .
Renzi, Io sto con Hollande Merkel non ci tratti da studenti
- Roma, 2 ott. - Fare i compiti a casa? Messaggio irricevibile. Qua nessuno da' i compiti, nessuno li deve fare. Matteo Renzi ribadisce che l'Italia rispettera' i parametri di deficit e Pil, ma lancia un asse con il Regno Unito del premier Cameron (che non e' nell'euro) per allentare i criteri di stabilita' dell'economia predicati da un'Europa a trazione tedesca.
Il Cancelliere, Angela Merkel, non viene citata ne' nome ne' per carica dal presidente del Consiglio, oggi a Londra per una bilaterale. Ma che sia lei l'oggetto delle sue affermazioni e' chiaro come il sole. Cita l'annuncio di ieri di Parigi, pronta ad intonare il "Ca ira" contro l'austerita', e commenta: "Se la Francia ha deciso cosi', avranno i loro motivi e io sto con Hollande".
Non solo: "Noi rispettiamo il 3% ma rispettiamo anche le decisioni di un Paese libero come la Francia. E credo che nessuno abbia il diritto di trattare gli altri Paesi con lo stile con cui si trattano gli studenti". Studenti un po' fuori corso, magari, ma dotati di una loro dignita'. Tutti d'accordo nel chiedere, con Cameron, un'Europa "piu' flessibile". Un fronte, quello della flessibilita', che pero' si allarga e si restringe come una fisarmonica.
La doccia fredda, per i flessibilisti, arriva fin dalla mattina. Ad aprire il rubinetto il commissario europeo - francese e con fama di aperturista sui conti - Pierre Moscovici. "Tutti i paesi", fa sapere, "devono rispettare le regole, anche la Francia, e il mio ruolo e' di farle rispettare. Se un paese in procedura di deficit eccessivo, come la Francia, non fara' quello che deve per rientrare nei parametri, allora non ci sono dubbi e non c'e' scelta: come commissario europeo faro' il mio dovere e andro' avanti con la procedura". Quindi magari nessun verra' trattato da studente, ma in pari con gli esami bisogna esserlo.
Gli esami, del resto, continuano anche in Italia, dove si registra l'ennesima bocciature dei candidati alla Corte Costituzionale. Il centrodestra, dall'ultima volta, ha cambiato cavallo: via Donato Bruno, avanti il moderato Ignazio Caramazza. Il Pd rfesta fermo su Luciano Violante. Risultato della sedicesima votazione: nessuno dei due. A Violante mancano una sessantina di voti, il doppio a Caramazza. Il prossimo appello e' fissato per la settimana entrante.
Esodati, Sacconi: Indagine conoscitiva su chi è rimasto escluso
"Opportuna che la Commissione Lavoro avvii l'indagine conoscitiva sugli esodati rimasti esclusi dalle tutele". Possibile ulteriori limature per "casi residui di persone private del posto di lavoro in forza di accordi di incentivazione all'esodo stipulati prima della riforma pensionistica".
Kamsin "Sarà assai opportuna quella indagine relativa ai casi meritevoli di salvaguardia che l'ordine del giorno approvato in Commissione Lavoro, a firma del senatore Ichino, affida alla Commissione lavoro". E' quanto ha precisato l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (Ncd) ieri a margine dell'approvazione del testo relativo al sesto provvedimento di salvaguardia rispetto agli attuali requisiti previdenziali.
L'ordine del giorno approvato dichiara infatti sostanzialmente chiuso il capitolo relativo alle salvaguardie e chiede al governo di impegnarsi per individuare soluzioni alternative, come forme di active ageing e di flessibilizzazione dell'età pensionabile, per la gestione degli ultracinquantenni che abbiano perso il posto di lavoro. Ma il documento apre ai "casi residui di persone private del posto di lavoro in forza di accordi di incentivazione all'esodo stipulati prima della riforma pensionistica, che all'esito di una approfondita indagine della Commissione Lavoro risultino meritevoli di salvaguardia". Sacconi ricorda infatti che è possibile che siano rimasti fuori dalle tutele alcuni lavoratori esodati in gran parte da aziende "riconducibili all'area dei vecchi monopolisti pubblici, che hanno realizzato le loro ristrutturazioni caricando sul bilancio dello Stato le rispettive insufficienze".
Sacconi apre inoltre ad una revisione della Riforma Fornero per smussare i punti più critici: "occorrerà inoltre esaminare la rigidità del sistema previdenziale, individuando modalità più duttili anche per il recupero del periodo di laurea ed esaminando in profondità, quanto alla flessibilità per età, i meccanismi di penalizzazione in passato ipotizzati dal Governo" ha indicato l'ex ministro del Lavoro.
Nell'Odg approvato si sottolinea comunque come il lavoro svolto dal Parlamento in questi due anni abbia sostanzialmente offerto una scialuppa di salvataggio a tutti coloro che, "avendo perso involontariamente l'occupazione nel periodo immediatamente precedente o immediatamente successivo alla riforma stessa, si attendevano il pensionamento entro il quadriennio successivo (2012-2015), nonché tutti i lavoratori in carico da prima della riforma a "fondi di solidarietà" istituiti in funzione della soluzione di crisi occupazionali aziendali o di settore".
"Con gli stessi provvedimenti di salvaguardia - si legge nell'odg - è stata inoltre assicurata l'applicazione della disciplina previgente del pensionamento per coloro che fossero stati autorizzati alla prosecuzione volontaria prima della riforma, in attesa di maturare i requisiti per il pensionamento entro il quadriennio successivo (2012-2015)".
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