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Il disegno di legge sulla sesta salvaguardia è stato approvato in via definitiva dal Senato. Via libera alla salvaguardia di ulteriori 32.100 lavoratori

Kamsin Alla fine la data è stata rispettata. Il ddl 1558 è stato convertito in legge in via definitiva dalla Commissione Lavoro di Palazzo Madama riunita in sede deliberante. Le forze politiche hanno dato l'ok unanime.

Come già anticipato da PensioniOggi.it il testo non è stato modificato rispetto alla versione uscita a luglio da Montecitorio; il ddl ha infatti messo d'accordo tutte le forze politiche che chiedevano da tempo un nuovo intervento sulla materia e quindi non sono state inserite modifiche per evitare una terza lettura da parte della Camera. Il testo dovrà ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per acquisire valore di legge.

Nei prossimi giorni pensionioggi.it dedicherà opportuni approfondimenti alla normativa in questione con le indicazioni ufficiali provenienti dal Ministero del Lavoro e dall'Inps.

Si ricorda che il provvedimento dispone l'ultrattività delle vecchie regole pensionistiche in favore di ulteriori 32.100 lavoratori appartenenti ai seguenti profili di tutela: 

a) i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione anteriormente al 4 dicembre 2011 i quali possano far valere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data del 6 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data del 4 dicembre 2011, qualsiasi attivita', non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

b) i lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

c) i lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

d) i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

e) i lavoratori che, nel corso dell'anno 2011, risultano essere in congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151 del 2001 e successive modificazioni, o aver fruito di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge n. 104 del 1992, e successive modificazioni;

f) i lavoratori con  contratto di  lavoro a  tempo determinato  cessati  dal   lavoro tra  il  1° gennaio 2007   e  il  31  dicembre 2011,  non rioccupati a  tempo indeterminato;

g) i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione anteriormente al 4 dicembre 2011, ancorche' al 6 dicembre 2011 non abbiano un contributo volontario accreditato o accreditabile alla predetta data, a condizione che abbiano almeno un contributo accreditato derivante da effettiva attivita' lavorativa nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 30 novembre 2013 e che alla data del 30 novembre 2013 non svolgano attivita' lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

h) i lavoratori collocati in  mobilità ordinaria a seguito  di   accordi  governativi o  non  governativi, stipulati  entro  il 31   dicembre 2011,  cessati dal  rapporto di  lavoro entro il  30  settembre 2012 e  che perfezionano, entro il periodo di  fruizione dell’indennità di  mobilità, ovvero, anche  mediante  il  versamento  di contributi  volontari,  entro  dodici  mesi dalla fine dello stesso periodo, i requisiti previdenziali vigenti al 31.12.2011.

I lavoratori sopra individuati potranno accedere alla pensione in deroga alla disciplina Fornero a condizione che la finestra mobile, secondo la previgente disciplina pensionistica, si apra entro e non oltre il 6 gennaio 2016.

Fanno eccezione a questo principio solo i lavoratori del profilo "mobilità" per i quali è richiesto, si ritiene, il perfezionamento di un diritto a pensione entro la fruizione dell'indennità di mobilità o, tramite il versamento della contribuzione volontaria, entro i 12 mesi dalla scadenza della stessa. (Qui lo strumento di Pensioni Oggi per verificare in anteprima la possibilità di accedere al beneficio).

Le prestazioni pensionistiche in oggetto non potranno avere comuque decorrenza anteriore alla data di entrata in vigore del provvedimento (si suppone a breve con la pubblicazione in GU). I lavoratori avranno 60 giorni di tempo dalla data di pubblicazione in GU del testo per presentare apposita istanza di accesso ai benefici.

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Il testo del progetto di legge è qui disponibileZedde

- Roma, 1 ott. - Convention nazionale dei Popolari per l'Italia in programma a Matera il 3 e 4 ottobre all'Auditorium del Conservatorio. Tra gli ospiti oltre a Mario Mauro e a tutti i parlamentari e sottosegretari dei Popolari per l'Italia ci saranno Flavio Tosi, Raffele Fitto, Vannino Chiti, Giulio Tremonti, Lorenzo Cesa, Anna Maria Bernini, Augusto Minzolini. "Una coscienza inquieta per l'Italia": Con questo titolo i Popolari per l'Italia si sono dati appuntamento a Matera venerdi' 3 e sabato 4 ottobre per la loro prima convention nazionale. Per due giorni gli aderenti al partito presieduto da Mario Mauro discuteranno con tutti gli interlocutori coinvolti nella costruzione di un nuovo cantiere di idee e proposte in grado di superare l'attuale assetto politico, a partire da tavoli di lavoro dedicati a lavoro, riforme istituzionali e cultura. Il primo giorno il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi illustrera' la visione dei Popolari sul ruolo dell'Italia nelle missioni all'estero. A seguire si aprira' il primo tavolo, coordinato dal sottosegretario all'Istruzione Angela D'Onghia, intitolato "Quale lavoro per quale impresa". Dopo l'assemblea del partito presieduta da Potito Salatto, il sabato mattina sara' dedicato alla discussione del tema "Oltre il renzismo: la sfida del futuro". Al tavolo il presidente dei Popolari per l'Italia Mario Mauro, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, Raffaele Fitto, Flavio Tosi, Giulio Tremonti, Augusto Minzolini. Il sabato pomeriggio il senatore dei Popolari per l'Italia Tito Di Maggio coordinera' il panel dedicato al tema "Riformite o riforme vere?". Alla discussione parteciperanno il senatore del Partito democratico Vannino Chiti e il vice-capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini.

- Roma, 1 ott. - "Pochi giorni": il premier Matteo Renzi lo ha fatto sapere ieri, di voler vedere la riforma del lavoro approvata a tambur battente dal Senato. Oggi e' iniziata la discussione, ma se guerra doveva essere, al momento siamo nella piu' classica 'drole de guerre'. Calma apparente, insomma, mentre nelle fucine si decide se affilare o meno le armi. Il nodo pare essere quello di un emendamento al Jobs Act con cui il governo recepirebbe le indicazioni emerse dalla direzione nazionale del Pd, l'altro giorno.

Quali? Ancora non e' chiaro. E il ministro competente, Giuliano Poletti, prende tempo."Stiamo ancora ragionando su quello che c'e' da fare", dice, "Ascoltiamo la discussione e poi decideremo". Parte della discussione, anche oggi, ha luogo fuori delle sede istituzionali. I sindacati, in altre parole, continuano il confronto a distanza con il governo e tra di loro.

La Cgil non ha digerito l'ennesimo attacco del premier. Questi l'ha accusata di essere stata assente nei momenti che contavano, e Susanna Camusso ribatte minacciando di fornire l'elenco delle cose fatte. Poi ribadisce che l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e' un simbolo di liberta' che non invecchia, e che se e' stato applicato poche volte e' buon segno. Non c'e' arma contro l'ingiustizia che funzioni meglio di quella norma che previene ancor prima di curare.

Anche Anna Maria Furlan, leader in pectore della Cisl, manda un segnale di insoddisfazione, quando definisce Renzi "distratto" nel momento in cui taccia Via Po di aver ignorato le istanze dei precari. Anche la Uil, con Renato Angeletti, avverte: il governo non si illuda perche' la minaccia dello sciopero generale e' reale. L'articolo 18 e' una cosa per cui vale la pena lottare.

Tutti, poi, poco entusiasti dell'idea di mettere il tfr in busta paga. "Per uno che guadagna 1.300 euro - ha spiegato Renzi - significa un altro centinaio di euro al mese, che uniti agli 80 euro inizia a fare una bella dote". Punto, questo, che vede le perplessita' di una parte del mondo politico in procinto di affrontare il dibattito sulla riforma del lavoro.

Contro un eventuale "soccorso azzurro" a Renzi, nel caso in cui la minoranza Pd faccia ballare il suo segretario-presidente del Consiglio, si schiera ad esempio il dissenso interno a Forza Italia. La vera partita e' proprio questa, le scommesse degli osservatori riguardano la volonta' dei dissidenti dei due schieramenti di dare battaglia. Lo si capira' in un futuro prossimo. Al momento e' drole de guerre.

- Roma, 1 ott. - Per la prima volta sara' una donna a rappresentare l'Italia alla Nato: la Farnesina ha infatti annunciato la nomina della 55enne Mariangela Zappia come rappresentante permanente presso il Consiglio Atlantico, a Bruxelles. Nata nel 1959, Zappia si laurea in Scienze politiche all'Universita' di Firenze nel 1981 ed entra in carriera diplomatica nel 1983. Dal 2011 al settembre 2014 e' stata Ambasciatore dell'Unione Europea presso le Nazioni Unite a Ginevra. Ministro plenipotenziario dal 2010, era stata in servizio alla Rappresentanza Italiana presso l'Onu a partire dal 2007. Al ministero ha guidato l'ufficio della Cooperazione allo Sviluppo dell'area Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani e, in precedenza, l'ufficio del Servizio Stampa e Informazione che coordina i rapporti con la stampa italiana. Tra gli altri incarichi ricoperti, dal 2000 al 2003 e' stata primo Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso l'Onu in New York, mentre dal 1997 al 2000 con funzioni di Consigliere a Bruxelles, e' stata distaccata presso la task-force informazione della Nato durante il conflitto in Kosovo. Durante la carriera e' stata inoltre Console aggiunto a New York (1990-1993) e segretario commerciale a Dakar (1986-1990). Relatrice a conferenze internazionali su temi quali il multilateralismo, i diritti umani, le migrazioni, il disarmo e la politica estera e di sicurezza dell'Ue, ha pubblicato sulla riforma del Consiglio di Sicurezza e sul contributo italiano alle operazioni di peace-keeping dell'Onu. Sposata con Denis Caillaux, ha due figli.
- Roma, 1 ott. - "Ci siamo. La minaccia piu' temutae' arrivata. E tocca a ciascuno di noi bloccarla, combatterla, e vincerla. E' arrivato in questi giorni alla Camera il decreto SbloccaItalia, in realta' uno #SfasciaItalia, che minaccia con cinque grandi, enormi, buchi neri l'Italia dei nostri sogni, l'Italia delle 5 Stelle: Ambiente, Acqua pubblica, Energie rinnovabili, Rifiuti Zero, Connettivita'". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo annunciando battaglia contro il decreto legge e postando anche un video: "Noi lotteremo ferocemente contro questo progetto devastante, non lasceremo che l'ultimo atto studiato dal governo per mangiare il Paese morso dopo morso, arrivi a termine. Per questo dobbiamo attivarci su tutto il Paese, e abbiamo bisogno di tutti voi". Per Grillo con lo 'SfasciaItalia' precipitiamo direttamemte in 5 buchi neri: "Piu' Inceneritori. Piu' trivelle. Acqua privata. False bonifiche. Piu' Cemento e appalti loschi". E osserva che nel decreto "ci sono trivelle, inceneritori, inquinamento, appalti facili, cittadini scavalcati da un potere centrale, lobbies che decidono dove far colare il cemento: tutto questo tra poche settimane diventera' realta' con questo decreto-mostro. Se non lo fermeremo, se ciascuno di noi non contribuira' a rispedirlo al mittente, il nostro progetto a 5 stelle, che con determinazione e fatica stiamo portando avanti, nelle nostre citta' e dentro al Parlamento, non esistera' piu'". E allora, domanda Grillo, "come possiamo attivarci? Dalle nostre case, dai nostri territori, dalle nostre citta', puo' partire una voce e una battaglia che deve far sentire costruttori, petrolieri, industriali, cioe' coloro che hanno ispirato e suggerito questa legge, e il governo, con il fiato sul collo". Grillo conclude: "Il 10, 11 e 12 ottobre saremo al Circo Massimo per denunciare i mali dello SfasciaItalia ma anche per raccontarvi i nostri progetti per un'Italia diversa, che tuteli e rispetti il territorio e l'ambiente, che progetti uno sviluppo sostenibile, non foraggi opere inutili, che ascolti i cittadini, si occupi di fornire servizi pubblici essenziali: un'Italia a 5 Stelle". .
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