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- Roma, 17 set. - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si incontreranno nel tardo pomeriggio, intorno alle 17,30. E' quanto viene riferito da fonti parlamentari di FI. "E' in programma", sottolineano fonti azzurre. L'incontro, a meno di cambiamenti dell'ultimo minuto, dovrebbe tenersi a palazzo Chigi anche se dal governo non arrivano conferme ufficiali. "La nostra posizione non cambia, e' Renzi che deve dirci cosa vuole fare sui prossimi provvedimenti. Per noi il patto tiene": cosi' fonti parlamentari di FI spiegano che il premier e l'ex presidente del Consiglio, nel faccia a faccia, parleranno di Consulta e Csm ma anche degli obiettivi futuri dell'esecutivo. A partire dalla riforma della giustizia e del lavoro. Forza Italia e' disponibile a collaborare con il governo, spiegano le stesse fonti, ma solo se non aumentera' le tasse e se ci sara' un atteggiamento chiaro da parte dell'esecutivo. Berlusconi, viene riferito, intende innanzitutto capire se il governo vuole andare avanti o evocare il voto anticipato. Nessun pressing da parte di Forza Italia ma sul tavolo, dicono ancora da FI, c'e' sempre la possibilita' di rafforzare il patto del Nazareno qualora Renzi dovesse aprire alle proposte azzurre. .
- Roma, 17 set. - La strada per il superamento dello Statuto dei lavoratori e' aperta, ma il nodo su cui da sempre e' catalizzato il dibattito politico, quello dell'articolo 18, non e' ancora sciolto. Il Governo ha depositato questa mattina in commissione al Senato un emendamento alla legge delega sul lavoro che prevede, "per le nuove assunzioni, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianita' di servizio". Un punto a favore dei detrattori dell'articolo 18, poiche' in questo modo si elimina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa per tutti i nuovi assunti, almeno all'inizio del rapporto di lavoro, e si sostituisce con un indennizzo crescente con il crescere dell'anzianita' aziendale. Non e' escluso pero' che il decreto attuativo del Governo, che dovra' arrivare entro 60 giorni dall'approvazione della delega, possa prevedere, tra le tutele, il ripristino del reintegro ex-articolo 18 per il lavoratore che abbia maturato un certo numero di anni di anzianita'. Un'ipotesi, forse solo teorica, che per il momento consente alla maggioranza di mantenere una posizione unitaria e scongiurare l'ipotesi decreto legge minacciata ieri da Renzi. Un'altra novita' introdotta dall'emendamento e' la possibilita' per l'azienda di demansionare un dipendente. Il testo, che modifica di fatto l'articolo 13 dello Statuto dei lavoratori, delega il Governo ad adottare "una revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della porfessionalita' e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento". Prevista anche una revisione dei controlli a distanza, al momento vietati dall'articolo 4 dello Statuto, che dovra' tener conto "dell'evoluzione tecnologica" e contemperare "le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignita' e della riservatezza del lavoratore". Il testo depositato al Senato introduce poi, "eventualmente anche in via sperimentale", il compenso orario minimo anche per i co.co.co e per i lavoratori subordinati che appartengono a settori non regolati da contratti collettivi. La mediazione che governo e relatore hanno individuato riguarda l'applicazione del nuovo contratto a tempo indeterminato - nel quale le tutele diventano progressive in relazione all'anzianita' di servizio - alle nuove assunzioni. Soddisfatto il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi:"E' evidente che nel contratto tipico che ha oggi oltre l'80 per cento degli italiani la progressivita' della tutela non potra' che essere un indennizzo proporzionato, o piu' che proporzionato, al tempo trascorso nell'impresa". Plaude anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, esprimendo "grande soddisfazione per il nuovo testo del Job Act che riforma lo Statuto dei lavoratori nelle sue parti piu' rigide, incentivando la propensione ad assumere".

- Roma, 17 set. - Le pretese settarie rischiano di creare paralisi istituzionale. Alla vigilia del 12esimo scrutinio per l'elezione di due giudici costituzionali, e gli altrettanti 'laici' per il Csm rimasti in ballo, Giorgio Napolitano batte il pugno sul tavolo, con una dichiarazione che mette nero su bianco le ricadute immediate, e potenziali, dello stallo. "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni del Parlamento in seduta comune per la elezione dei componenti laici del Csm e dei giudici della Corte Costituzionale destinati a succedere ai due che hanno completato il mandato, solleva gravi interrogativi", avverte il Presidente della Repubblica, sottolineando come "che si siano verificati nel passato analoghi infelici precedenti, nulla toglie a tale gravita'".

"Non so se tutti i partecipanti alle votazioni in corso abbiano chiara in modo particolare una importante questione su cui desidero richiamare la loro attenzione", avverte il Capo dello Stato, e presidente del Csm stesso. "Di recente, e specialmente nella discussione in Senato sul superamento del bicameralismo paritario, si e' sollevato da varie parti politiche - prosegue entrando nelle tecnicalita' della partita in corso - il tema di un elevamento dei quorum previsti dalla Costituzione del 1948 per l'elezione da parte dei parlamentari a determinati incarichi di rilevanza costituzionale. Si ritenne necessario l'elevamento di tali quorum dopo l'adozione, nel 1993 e nel 2005, di leggi elettorali maggioritarie e in vista dell'adozione di una nuova, per il momento approvata solo in prima lettura dal Senato, anch'essa maggioritaria".

"Ma quorum elevati per tali operazioni elettorali in Parlamento - richiama ancora Napolitano - implicano tassativamente convergenze sulle candidature e piena condivisione nell'espressione dei voti tra forze politiche diverse, di maggioranza e di minoranza. Ove vengano da parte di qualunque forza politica, o di singoli suoi rappresentanti in Parlamento, e finiscano per prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte, il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora e puo' essere messo in discussione in senso opposto all'orientamento che ho prima richiamato".

"Si rifletta dunque bene anche su questo aspetto non secondario - ammonisce l'inquilino del Colle - delle conseguenze del protrarsi di un complessivo nulla di fatto nelle votazioni in corso, che innanzitutto impedisce l'insediamento nel nuovo Csm". Alle 16.15 torna a riunirsi il Parlamento in seduta comune. L'azzurro Vitali ritira la sua candidatura al Csm e Forza Italia pensa all'avvocato Franco Mugnai per Palazzo dei Marescialli."Preso atto che non c'e' convergenza sul mio nome ho deciso di ritirare la candidatura", spiega Vitali dopo aver incontrato Silvio Berlusconi. "Ero gia' disponibile nei giorni scorsi. Se non l'ho fatto - precisa - e' per lealta' verso il partito". Resta, per la Consulta, il ticket Violante-Bruno. Quello che non e' riuscito a passare, fino ad oggi.

- Settimo Torinese (Torino), 17 set. - Gli 80 euro "non sono stati una mancia elettorale nel medio termine". Lo ha ribadito il premier Matteo Renzi nel corso della sua visita allo stabilimento L'Oreal Italia di Settimo Torinese. "Grazie a questa misura - ha aggiunto - i consumi aumenteranno".

"Stiamo lavorando per ridurre il costo del lavoro. A chi crea posti di lavoro - ha detto Renzi - il messaggio che vogliamo dare e' che l'Italia ha tanta voglia di investire nel domani". Il premier ha poi sottolineato che "le multinazionali in Italia sono le benvenute. L'Italia e' aperta alle multinazionali perche' vuole continuare a far crescere opportunita' e lavoro".

Poi un invito all'ottimismo. "L'Italia ha un futuro piu' grande del proprio passato". "Basta con questo clima di stanchezza, con questa litania del non ce la facciamo da parte di chi in questi anni non ne ha azzeccata una. Questi professionisti della tartina ci dicono che l'Italia e' fallita, io non voglio raccontare barzellette, voglio dire che la strada e' in salita e che bisogna lavorare come si sta facendo in tante aziende e questo di settimo ne e' un esempio.

Non dobbiamo essere un museo che ricorda quanto eravamo grandi, ma un posto in grado di innovare e di tornare a crescere". "Questo rotolare verso il basso si e' arrestato, lo dicono gli indicatori dei consumi, ma lo stop della caduta, che non e' ancora ripartenza, deve continuare con forte investimento sulla ripartenza dei consumi".

- Roma, 17 set. - Il Governo ha presentato un emendamento alla legge delega sulla riforma del lavoro all'esame della competente commissione del Senato che prevede, tra l'altro, "per le nuove assunzioni il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianita' di servizio". La proposta di modifica e' stata condivisa dai partiti della maggioranza nel corso di una riunione svoltasi questa mattina a Palazzo Madama.
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